Festa del Redentore, viaggio a ritroso nel tempo
LA VITA CATTOLICA di GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014
È la più antica e importante festa religiosa di
Palmanova, che ancor oggi testimonia la vicinanza con la
Repubblica di Venezia, che ne ha voluto la nascita.
Sabato 12 e domenica 13 luglio la città stellata celebra
la Festa del Redentore, con la quale ricorda il lontano
22 luglio del 1602, quando Gerolamo Cappello,
Provveditore Generale della Patria del Friuli, fece
innalzare per la prima volta al centro della Piazza
Grande il vessillo della Serenissima Repubblica di
Venezia che aveva edificato la fortezza come baluardo
difensivo agli estremi confini orientali dei territori
di Venezia. Il Redentore, al quale è dedicato il Duomo
dogale, compare sulla facciate dello stesso assieme a
Santa Giustina, patrona della città, e a San Marco,
patrono della Repubblica veneta.
Le cerimonie religiose si
svolgeranno nella giornata di domenica. All’interno
dello splendido Duomo – massimo esempio in regione di
architettura sacra rinascimentale –, alle 11, si
svolgerà la Messa del Redentore, celebrata dal parroco e
vicario foraneo, mons. Angelo Del Zotto, e accompagnata
dal Coro Pavona, diretto dal maestro Franco Gori, che
canterà la Messa in onore di Santa Giustina composta dal
maestro Giovanni Pigani. Nobili e militari di alto
rango, in abiti secenteschi, sfileranno in corteo
partendo dal municipio fino al Duomo dove parteciperanno
al rito religioso.
Alle 19.30 si terranno i
Vespri solenni con i sacerdoti della Forania di
Palmanova. Seguirà il corteo storico e la benedizione
del gonfalone accompagnato da scene di ricostruzione
della vita secentesca a Palmanova a cura del Gruppo
storico Città di Palmanova, della Compagnia d’arme
Màlleus di Palmanova e della Compagnia Picche mercenarie
friulane di Medeuzza. Nobili e dame si esibiranno in
eleganti balli di corte, picchieri e alabardieri, agli
ordini dei rispettivi comandanti e capitani, vigileranno
all'interno della fortezza, mentre gli spalti saranno
sorvegliati dai moschettieri, il tutto da cornice
all'innalzamento del gonfalone con l'effige del leone di
San Marco. La serata si chiuderà con l’ammaina gonfalone
da parte dei figuranti, che lo conserveranno fino
all’anno successivo, quali gelosi custodi di un passato
ricco di fascino e splendore, e la sfilata ai lumi dei
ferali. Sabato 12, in serata, a partire dalle 21, si
terranno delle animazioni in costume in Piazza Grande e
uno spettacolo di sbandieratori, che faranno da prologo
alla manifestazione domenicale.
La Festa del Redentore
anticipa le atmosfere che verranno riproposte in un più
ampio e ricco programma durante la Rievocazione storica
«1615. Palma alle Armi» – la rievocazione rinascimentale
più grande della regione – in programma il 5, 6 e 7
settembre, quando tutta la città stellata tornerà
indietro nel tempo e tra accampamenti, antiche osterie,
zoghi per putei, battaglie alla porta, contese e duelli,
Palmanova farà da scenario a un grande evento turistico
tra Piazza Grande e i bastioni. Sono attesi più di 600
figuranti. Nel corso della rievocazione la fortezza di
Palma sarà messa sotto assedio dall'imponente esercito
asburgico, il quale, oltre all'Impero Ottomano,
minacciava costantemente i confini della Serenissima.
L’evento vuole rievocare i conflitti che presero luogo
nella pianura friulana nel settembre 1615, ove, non
lontano dalla città stellata, si svolse la cruenta
guerra di Gradisca. Lo spettatore potrà assistere a
manovre militari e grandi battaglie campali del
Seicento, ammirare gli accampamenti delle truppe
(provenienti da altre regioni italiane e nazioni
europee), partecipare ai diversi festeggiamenti che si
terranno per tutta Palmanova, con balli popolari e di
corte, musiche e rullate di tamburi, duelli tra i
migliori spadaccini, spettacoli teatrali, mercatini
storici, specialità enogastronomiche locali, fuochi.
Oltre al Gruppo storico Città di Palmanova e agli
Sbandieratori sono coinvolte molte associazioni
cittadine nell'animazione e nella proposta di eventi
culturali. |