Appunti di viaggio
del 19 Gennaio 2014
Partito da via Pasubio di Leproso verso le 07.30
accompagnato da una leggera pioggerellina, arrivato
sulle alture di Rosazzo il cielo tendeva a schiarirsi
pur rimanendo completamente coperto da un'uniforme
strato di nuvole. Avevo deviato in via dei Ronchi per
caricare l'amica Nicoletta, che si era offerta di
accompagnarmi alla Messa di quella Domenica 19 Gennaio,
che oltretutto era anche il giorno del suo compleanno...
Altre volte Nicoletta si era offerta di accompagnarmi
nelle trasferte domenicali, e qualche volta lo ha anche
fatto, ma il più delle volte alle sue disponibilità ho
fatto "orecchio da mercante" per essere più libero nelle
mie azioni, ma sopratutto per il timore di condizionare
chi mi è accanto con le esigenze e le limitazioni dovute
alle mie disabilità... Ma questa volta non potevo certo
rifiutare la sua compagnia e, dopo la Messa, esimermi
dall'offrirle un pranzo per la sua festa nella vicina
Grado (località che lei conosce molto bene), affidando
perciò a lei la scelta del ristorante più adatto tenendo
conto delle mie disabilità.
Giunti nell'antica borgata di Belvedere una
decina di minuti prima delle 09.00, dopo un giro intorno
alla collinetta dove sorge la chiesa, abbiamo
parcheggiato l'auto davanti ad un grande caseggiato
apparentemente disabitato e dove tutto intorno non si vedeva anima
viva, tanto da avere qualche dubbio di aver sbagliato
data o località. Un anziano signore sopraggiunto più
tardi ha dato conferma sull'orario della Messa e della
cerimonia e seguente, trovando poi ulteriore conferma
dal suono delle campane che mi ha colto parzialmente impreparato e
troppo distante dal campanile. Ho atteso la seconda
suonata (con una sola campana) per aggiungerla alla prima
registrazione e mettere insieme una “compilation” decente per mettere
in rete. Sono entrando
quindi in chiesa in attesa della Messa, iniziata poi
puntualmente alle 09.30
con la presenza di quattro gatti... Quando però al
momento dell’omelia mi sono trasferito in fondo alla chiesa,
mi sono accorto la navata si era
completamente riempita, come si vede anche nella foto che io
sistematicamente riprendo dal presbiterio dopo
la Comunione. Altri dettagli sulla cerimonia eucaristica
sono riportati nei commenti alle foto del servizio,
ribadendo ancora una volta la piacevole sorpresa all’uscita
della chiesa, di assistere alla numerosa partecipazione
di fedeli all’antica
tradizionale benedizione degli animali nella
ricorrenza di “Sant’Antoni dal purcit”…
Se avesse dipeso da me, avrei accettato
l’invito degli organizzatori che ci invitavano al posto
di ristoro, dove era stato allestito un banchetto ben fornito di
bevande fredde e calde, come vin-brulè, cioccolata ed
altro, accompagnate da frittelle e stuzzichini vari. Ma
come succede spesso con le donne, la mia accompagnatrice
mi ha sussurrato all’orecchio la necessità di appartarsi
… “per incipriarsi il naso”, e non essendo a portata di
mano locali con servizi, era giunto il momenti ad
abbandonare la compagnia. Abbiamo salutato la gente
festante con
un colpo di claxon, che a ricambiato con sorrisi e gesti
di simpatia, imboccando
a tutta velocità la strada che scorre in mezzo alla
laguna (sempre affascinante anche se avvolta dalla foschia), per arrivare all’Isola del Sole… in
quel preciso momento senza sole.
Le indicazioni della
navigatrice che mi sedeva accanto mi hanno guidato nel
centro storico della cittadina, (a quattro passi dalla
Basilica di Santa Eufemia), dove in Via Galilei ho
potuto parcheggiare proprio davanti al bar "Enoteca da
Pino", un ambiente accessibilissimo anche per me e dove
abbiamo potuto rifocillarci con una buona tazza di
caffè. Cedendo alle insistenze di Nicoletta che mi
assicurava trattarsi di "quattro passi", ho accettato di
accompagnarla fino alla spiaggia per vedere il mare, ma
prima di iniziare il tragitto ho estratto dal bagagliaio
il mio deambulatore, ed insieme ci siamo incamminati
(lei davanti e io dietro), verso l'entrata al lungomare.
Nel vialetto che
costeggia la spiaggia non ci siamo intrattenuti più di
una mezz'oretta, ma anche se non vicinissimi al mare si
ascoltava molto bene il rabbioso rumore delle onde che
si infrangevano sulla battigia e che davano il
senso della potenza della natura. Il fastidioso
controluce del pallido sole riflesso dalle onde marine,
impediva qualsiasi tentativo di riprenderlo sia con
la
reflex sia con il tablet, per cui mi sono limitato a
qualche scatto, così... tanto per avere un ricordo di un
bel momento della mia vita... Durante quella breve
camminata, osservavo la mia amica che non riusciva a
contenere la gioia alla vista del mare e di essere li in
quel momento... in mia compagnia... Conoscendo molto
bene Nicoletta, non mi ha sfiorato nemmeno per un
momento il sospetto che si mostrasse felice e contenta
solo per compiacermi... Così parlando del più e del meno
ci siamo lentamente riavviati verso l'enoteca... per il
pranzo.
Con Nicoletta che mi
faceva da "apri-pista" e l'ausilio del deambulatore sono
rientrato nella "Enoteca da Pino", un locale che si
sviluppa in una lunga forma di "L", intervallato da tre
o quattro ampi spazi occupati da tavoli per i clienti,
con tutte le pareti completamente tappezzate da
fotografie fissate con puntine da disegno. Ci siamo
seduti in un angolo e dal ben fornito menù disponibile
abbiamo ordinato: due piatti di risotto (buonissimo); un
quartin di nero; un'acqua minerale. Più tardi abbiamo
ripercorso una splendida laguna illuminata dal sole,
felici e contenti... almeno per quanto mi riguarda...
Nicoletta ricorderà
sicuramente per tutta la vita il pranzo di
compleanno 2014, costato la favolosa somma di € 7,00.
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