biel lant a Messe a...

Attimis e Vernasso (UD) - 30 e 31 Dicembre 2013

Attimis, 30 Dicembre


...alcuni momenti della liturgia funebre, con le immagini gioiose della Natività
in forte contrasto con la realtà nella nostra precaria natura...


...l'omaggio di amici e parenti...

Leproso in lutto, è morta Noemi Strangolino (Silvia Riosa - Messaggero Veneto del 30 Dicembre) - Se n'è andata serenamente alla bella età di 104 anni, Noemi Strangolino, assistita sino all'ultimo dai sui cari. Nata il 21 settembre 1909, la vita di Noemute, come voleva farsi chiamare da figli e nipoti, è stata tutt'altro che facile. Sposata con Pacifico, poco dopo la nascita della figlia Rosanna agli inizi degli anni '50 è stata ricoverata in una struttura per il trattamento di problemi mentali. E li è rimasta per ben 15 anni, perdendo buona parte dell'infanzia della figlia. Uscita dall'ospedale è tornata a vivere col marito ad Attimis e ha ricominciato subito a lavorare. Una donna buona e gentile, provata però dai lunghi anni di trattamenti sanitari. Viveva nel suo mondo in una nuvola di ricordi che solo la figlia Rosanna riusciva a strapparle attraverso qualche proverbio o modo di dire in italiano e in friulano. Per molti anni, dopo una breve esperienza di lavoro in Francia, ha prestato servizio nelle residenze dei Conti di Attimis. Ha vissuto da sola, in autonomia, anche dopo la morte del marito 30 anni fa, finché la salute l'ha permesso. Da una quindicina d'anni la figlia Rosanna, dopo un'incidente in cui si era slogata una caviglia, aveva convinto Noemi a trasferirsi a Leproso. Lì ha ritrovato l'amore della figlia e del genero Adelino, attorniata dai nipoti Tania e Cristian con Barbara e dai 5 pronipoti, che a ogni compleanno si riunivano accanto a lei per festeggiare il nuovo traguardo. Lunedi dopo pranzo, però, Noemi ha cominciato a non stare bene e dopo qualche giorno si è spenta all'ospedale di Udine. I funerali saranno celebrati oggi alle 15 in chiesa ad Attimis.

Anche i visitatori del "natisone" si erano affezionati a nonna Noemi,
che seguivano fin dal suo centesimo compleanno...
100 anni di nonna Noemi

Mandi nunute...

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Il canto dei bimbi e la fisarmonica per il mandi ad Angelico
(Nicola Cossar - Messaggero Veneto del 2 gennaio 2014)

          SAN PIETRO AL NATISONE. Il vento antico del Monte Nero scende a Vernasso e porta per la valle il canto dei bambini di Vernassino (“Signore delle cime” nella sua versione “furlana”) e le note malinconiche di una fisarmonica solitaria, quella dell’allievo prediletto Samuele Listuzzi. E con la musica porta la gratitudine e l’affetto dei tantissimi amici che hanno voluto abbracciare Anna, Alessandro, Marco e Franz nell’ultimo saluto ad Angelico Piva, “bintar” della musica popolare friulana spentosi a 79 anni.
                    Così la bella e linda chiesa dell’Assunta, dove don Mario Qualizza e don Luciano Slobbe hanno concelebrato il rito del commiato (accompagnato dai canti dei Nediski Puobi), si è rivelata subito fin troppo piccola per accogliere tutti. Sì, nessuno è voluto mancare a questo “mandi”, un saluto pieno di serenità perché permeato dell’affetto di quanti hanno diviso un tratto di strada con Angelico, con il suo sorriso e la sua instancabile fisarmonica. Assieme al sindaco Tiziano Manzini e all’onorevole Angelo Compagnon c’erano gli alpini del coro Monte Nero, gli amici del Cai, i grandi vecchi della musica folk come Liso Jussa e “Bibi” Lestuzzi, e poi Tonino Malisan, Roberto Gervasio, Ezio Qualizza, “fratelli” come Giorgio Miani, Enzo Driussi, Sdrindule, Andrea Del Favero, Ferruccio Ceschia, Claudio Coccolo, Sebastiano Zorza, Vanni Floreani, Paolo Viezzi, Marisa Scuntaro, Romeo Patat; non ultima la famiglia degli Amici della fisarmonica, che Piva aveva fondato e guidato, presenti con il presidente Maurizio Brusatin, il vice Gianni Carocci e i segretari Luigino e Roberto Squalizza.
          L’amicizia è la musica del cuore. Canta il dolore e la speranza, l’affetto e il rimpianto, ma quel dolore sa unire e seminare altre stagioni nel ricordo di una persona speciale, come Angelico era. Allora il “mandi” è nella preghiera, nella voce dei bambini, nelle note della fisarmonica che il vento antico porta via con sé. Con la luce di una lacrima e un “grazie” a fior di labbra.

Vernasso, 31 Dicembre

...incuranti dell'arietta pungente che spirava dalle vicine montagna, un folto gruppo di amici appassionati della musica erano giunti per salutare il loro amico e compagno di tanti momenti di allegria "Pivute" ovvero Angelico Piva, il fondatore del gruppo musicale "I Bintars"...


 

...come ad Attimis, anche all'interno della chiesa di Vernasso ci siamo immersi nell'atmosfera gioiosa del Natale, che ha in parte attenuato la tristezza del rito che si andava a celebrare, cerimonia officiata dal parroco di San Pietro don Mario Qualizza e don Luciano Slobbe parroco ad Orzano, con l'accompagnamento del Coro Nediški Puobi di Pulfero diretto da Giuseppe Ciabudini...


         
 CANTO E PREGHIERA DI APERTURA


...don Mario all'omelia...


...preghiere dei fedeli...



 PADRE NOSTRO


...immagini ai fedeli dopo la Comunione e alla rappresentanza del Coro Montenero,
che in questa occasione ha assunto il ruolo di "Picchetto d'Onore"...

          ...ignorando volutamente i tetri canti della liturgia funebre che si usa nelle nostre chiese (e che secondo me andrebbero cambiati), voglio chiudere questa pagina in modo insolito nel ricordo del caro amico Angelico, e per farlo utilizzerò uno dei suoi ultimi progetti di cui ne andava molto fiero: Il CD che mi ha donato in occasione dell'ultima Assemblea annuale dell'Associazione "Di ca e di là dal Nadison"  che si è tenuta nell'Abbazia di Rosazzo l'8 giugno ultimo scorso, alla quale Pivute aveva aderito fin dalla sua costituzione.
          Prima di aprire il CD l'ho passato allo scanner ancora nella sua la confezione originale, estraendo poi la traccia 02 e 10, che vi propongo con i relativi testi.
          La traccia N.02 si riferisce al brano "Signôr dai monts" (traduzione in friulano di Enzo Driussi dell'originale "Signore delle cime" di Bepi De Marzi), cantato dai bambini di San Leonardo, di Buttrio e di Vernassino.
          Nella traccia N.10 si ascolta il famoso "Stelutis alpinis" di A. Zardini, cantato dal Coro Basaldella del CAI di Cividale.


Signôr dai monts
 

Stelutis alpinis
 

Diu dal cil,
Signôr dai nestris monts,
un cj
âr amì
Tu
âs cjòlt ae montagne.

Ma Ti preìn / ma Ti preìn
In tal Parad
îs / In tal Paradîs
Lasse ch'al vadi
Su p
ês tô
s montagnis.

Sante Marie,
meracul di sfland
ôr,
cuvi
àrz cul blanc,
mulis
ìt tabâr.

El nestri amì,
el nestri fradi.
In tal Parad
îs / in tal Paradîs
Lasse ch'al vadi
Su p
ês tô
s montagnis.

Se tu vens cà sù ta' cretis,
là che lôr mi àn soterât,
al è un splàz plen di stelutis:
dal miò sanc 'l è stât bagnât.

Par segnâl une crosute
jé scolpide lì tal cret:
fra chês stelis nàs l'erbute,
sot di lôr jo duâr cuièt.

Ciol sù, ciol une stelute:
je 'a ricuarde il néstri ben,
tu 'i darâs 'ne bussadute,
e po' plàtile tal sen.

Quant che a cjase tu sês sole
e di cûr tu preis par me,
il miò spirt atòr ti svole:
jo e la stele sin cun té.

...aggiungo alcune foto che avevo a portata di mano e che mostra Angelico
in vari momenti del nostro rapporto di amicizia...
N1. nel 2000 a casa mia con Francesco...
N.2 nel 2000 a Vernasso con Franco Coccolo...
N.3 nel 2001 a Castions con altri due amici che non ci sono più...
N.4 nel 2001 a Orsaria alla Festa per Walter Cibischino...



...infine ascoltiamo Angelico a Cividale alla Festa nella Casa per Anziani...