Montenars (UD) - 4
Ottobre
2013
Sagrato della Chiesa di Sant'Elena
Santa Messa
con gli amici di San Francesco
d'Assisi
Qua la zampa
“in segno di pace”
(Piero Cargnelutti -
Messaggero Veneto del 03 ottobre 2013)
MONTENARS. Il segno
della pace a messa, stringendosi la zampa. E' un modo per
celebrare San Francesco, il santo protettore e amante degli
animali, e nel piccolo paesino pedemontano avviene già da alcuni
anni.
Chi è interessato a
vivere di persona questa celebrazione può semplicemente
presentarsi domani, 4 ottobre, ricorrenza di San Francesco, alle
17:30 nel borgo di Sant'Elena: proprio sul sagrato dell'omonima
chiesa il parroco, don Dino Pezzetta, celebrerà la messa con la
quale benedirà tutti gli animali domestici.
Non è la prima volta che
una tale celebrazione si tiene a Sant'Elena, anzi, sono già
quattro anni che don Dino organizza tale evento: «Iniziai
qualche anno fa - ha spiegato il sacerdote - non per volontà di
fare "folclore", ma proprio per ricordare la figura di San
Francesco il 4 ottobre, e cogliere l'occasione di celebrare così
il rapporto fra gli uomini e il creato. La cosa è nata quasi in
sordina, ma subito ha registrato una grande partecipazione da
parte della gente di Montenars».
E così, su quel sagrato situato nella parte alta del paese, la
gente arriva in gran numero, accompagnata da una presenza
numerosa ed entusiasta di bambini, ma soprattutto di ogni tipo
di animale domestico: cani, gatti, asini, capre, alcune mucche
con i propri vitelli, cavalli, galline, ma anche animali più
casalinghi come criceti, tartarughe, e addirittura due anni fa
qualcuno vi portò pure uno struzzo.
I bambini, poi,
sull'altare di don Dino portano anche grilli, cavallette,
scorpioni o vermi che hanno catturato in mezzo alla natura: «La
gente - dice don Dino - condivide molta parte della propria vita
con gli animali e soprattutto i bambini, che prima della messa
leggono i fioretti di San Francesco, vivono con grande gioia
questo momento, introiettando valori autentici e genuini che
emergono in un momento di pace.
Gli animali condividono a
modo loro con la comunità il momento religioso e la benedizione,
tanto è vero che allo scambio del segno di pace i proprietari
sono invitati a prendere la zampa oppure a porgere una carezza
alla bestiola: non solo, durante l'eucarestia, agli animali è
dato il fieno oppure un po’ di verdura». Non ci sarà dunque da
stupirsi se durante la celebrazione si sentirà il ragliare di un
asino o un belato.
Composta da poco più di
500 persone, la comunità di Montenars è ancora molto legata alle
pratiche agricole e di allevamento del passato, tanto è vero che
sono diversi gli allevatori presenti nella paesino montano, e
c’è chi ha addirittura aperto un agriturismo: probabilmente,
queste tradizioni hanno suscitato questa grande partecipazione
«Gli animali ascoltano in
silenzio - conclude don Dino - e a tal proposito ricordo a tutti
che la celebrazione si farà anche con la pioggia: noi ci
proteggeremo con degli ombrelli, mentre loro non sentono di
sicuro il disagio». |
Ci accingiamo ad accompagnare le immagini di
questo particolare servizio, con una sommaria descrizione dei
contenuti... tanto le varie scene catturate così alla rinfusa si
commentano da sole... a cominciare dalla preparazione dell'altare
man mano che arrivavano i piccoli e grandi protagonisti: gli animali
ed i bambini, loro accompagnatori... mentre gracchianti
altoparlanti snocciolavano letture e lodi in onore di San
Francesco...
ESTRATTO
CANTO
INIZIO
....immagini durante le
letture e l'offertorio...
...l'officiante don Dino Pezzetta...
...la distribuzione dei doni della terra agli animali...
IL CONGEDO
...l'ombra della sera
calava su Montenars...
...quando adulti, bambini ed animali si incamminavano verso casa...
Tutto esaurito nell’Arca di don Pezzetta
(Violetta
Feletig -
Messaggero Veneto
del 05 ottobre 2013
MONTENARS. Sull’altare, accanto a crocifisso e messale, un
cestino per gatti da cui proviene un insistente miagolio, poco
più in là la gabbia contenente un coniglietto bianconero e due
vasetti di vetro portati dai bambini: sotto il coperchio in uno
si intravvede un moscerino, nell’altro un numero imprecisato di
insetti di colore verde che a uno sguardo più attento si
riveleranno cimici della soia.
E’con questa insolita
compagnia - alla quale si è aggiunta via via una miriade di
bestiole - che don Dino Pezzetta, parroco di Montenars, ieri ha
celebrato, per il quarto anno consecutivo, la messa dedicata
agli animali nella ricorrenza di San Francesco d’Assisi.
Il sagrato della chiesa
di Sant’Elena, un posto che più adatto allo scopo non potrebbe
essere - ha visto arrivare alla spicciolata, condotti dai loro
proprietari, cani di ogni razza, gatti racchiusi nei trasportini,
vaschette con tartarughe, qualche canarino infreddolito.
Ma a catturare
l’attenzione sono stati gli animali più grandi, quelli che per
un pomeriggio hanno lasciato la stalla per salire fin lassù
sotto il Cuarnan, dove la chiesa ricostruita si affaccia su una
specie di balcone verso la pianura, su prato verdissimo, luogo
ideale per accogliere tutti in un rito che sa di festa di
campagna, dove la semplicità francescana è la parola d’ordine.
E così arrivano due
cavalli del vicino agriturismo, la mucca e due vitelli di Ennio,
l’allevatore. E ancora gli asinelli e le pecore , ai quali è
riservato l’angolo sotto gli alberi. E alla compagnia si
aggiunge un tacchino portato sottobraccio dal suo proprietario.
Davanti all’altare,
accanto a galline e conigli, si radunanoi bambini, tra cestini
di frutta e di fieno che saranno distribuiti dopo l’offertorio.
E’ una messa dedicata a loro, alle creature che San Francesco ci
insegnò ad amare, e più in generale alla natura , «che il
Signore ha voluto bella e buona e contro la quale noi
commettiamo troppi peccati» ha detto don Dino, che ha anche
chiesto a Dio di «farci fare pace con tutte le sue creature»,
non senza dimenticare i conflitti nel mondo e la tragedia di
Lampedusa «quei morti per l’insensibilità nostra e di tutto il
consorzio internazionale» ha ricordato il sacerdote.
Ma è una messa
assolutamente unica quella che si celebra a Montenars, e ieri se
ne è avuta riprova. La gente lo sa e anche ieri è accorsa
numerosa, e ogni nuovo arrivato a quattrozampe è stato accolto
con curiosità dai bambini entusiasti ma anche dagli adulti.Don
Dino sa che non ci si può formalizzare troppo e così la sua
messa è scivolata via veloce mentre i più piccoli si
rincorrevano, le preghiere venivano coperte dall’abbaiare dei
cani, dal raglio di un asino, dal miagolio dei gatti e dalle
voci dei bimbi.
Non c’è stata neppure
l’omelia, perchè l’ottobre è già fresco e il tardo pomeriggio
sotto i monti si fa sentire, ma ai cuori di tutti è giunto quel
messaggio di pace e di amore per il Creato che don Dino chiede
di testimoniare , anche con il piccolo gesto che anche ieri si è
ripetuto allo scambio del segno di pace, con l a zampa del
proprio fedele amico stretta in un gesto di affetto , in una
promessa di amore reciproco che non può conoscere tradimento. |
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