SERGIO NADALUTTI - Poeta, nasce il 15 febbraio 1938 a
Gagliano piccolo paesino a pochi chilometri dall'antica
cittadina di Cividale del Friuli in provincia di Udine. Ha
superato le vicissitudini della vita grazie alla fede che l'ha
sorretto nelle tante sofferenze patite. Fin da bambino,
infatti,
è stato testimone della sofferenza umana e dell'odio con cui
l'uomo spesso compie delle azioni scellerate. Visse in prima
persona, con la famiglia, la carestia; vide gli infiniti orrori
causati dalla guerra, il sangue scorrere e la morte insinuarsi
ovunque. Già all'età di sette anni dovette lasciare i suoi più
cari affetti per andare a vivere e lavorare lontano da casa, presso un
contadino che gli permise di mantenersi e garantirsi gli studi
delle classi elementari. Lavorava la terra: "Lo facevo così
tanto e duramente che spesso la baciavo, pensando in quel
momento di fatica e sconforto all'affetto della famiglia e dei
miei fratellini." Sergio è sempre stato legato alla propria
terra ed ai suoi frutti, alla genuinità delle tradizioni e della
gente del suo "Friûl" che, nonostante avesse abbandonato in
gioventù per motivi di lavoro, ha sempre mantenuto vivi nei suoi
ricordi e nel suo cuore. Ritornato nella sua regione dopo anni
trascorsi all'estero oggi è capace di trasmettere quelle
sensazioni ed emozioni che permeano tutta la sua arte poetica,
elaborata non su testi dei classici, ma sulla fiera spontaneità
d'animo.
Poeta autodidatta
tardivo, Sergio ha trovato nella bellezza e nella pace della
terra il giusto contatto con la natura, che è il suo mezzo
ideale per comunicare con le persone e l'ambiente che lo
circondano; trova, inoltre, nello stesso un luogo di
riflessione, una pausa di tranquillità dallo stress cittadino.
Sergio oggi è felicemente sposato con Maria, di origine sarda,
conosciuta in Svizzera dove si trasferì per motivi di lavoro, ed
è padre di tre figli, due gemelli maschi ed una femmina, ormai
trentenni. Ha svolto come ultimo impiego il ruolo di operatore
tecnico presso l'Ospedale Civile di Cividale del Friuli e dal
giugno del 1996 è in pensione.
Ha partecipato a numerose
iniziative e concorsi di poesia, riuscendo col tempo ad uscire
dall'ambito locale per imporsi all'attenzione nazionale grazie
ad alcune sue composizioni di indubbio
valore. Le sue poesie
sono opere che parlano di cose "che vengono dal cuore"; è una
poetica semplice che si può definire "emozionale"; fiumi di
colori, di emozioni e sensazioni si mescolano per formare il
tessuto su cui si fondano le sue creazioni, rivolte con
partecipazione ad un passato di sofferenze, dal quale sovente
fugge per proiettare nel futuro quella speranza di pace e
solidarietà che l'odio e la ferocia della guerra gli hanno
negato. Negli ultimi anni Sergio ha scoperto altresì la passione
per la scultura trasferendo così nel legno e nelle radici che
ama raccogliere, quelle emozioni che prima manifestava solo con
la scrittura.
Sergio Nadalutti, come il
più vero dei poeti, scrive principalmente per se stesso,
appagando così il suo amore per la poesia, tuttavia sovente
compone in occasione delle ricorrenze più sentite o per dedicare
agli amici un personale pensiero. Partecipa inoltre con
entusiasmo a concorsi di poesia ricevendo buoni giudizi dalla
critica o risultando trai poeti premiati. Della sua poesia si
sono occupati i critici Joy Rainey King, Franca Moraglio
Giugurta, Antonio Conserva, Luigi Da Ros, Gabriella Frenna,
Myriam Pierri, Laura Liberati, Maria Grazia Vacchina, Silvana
Andrenacci Maldini, Isabella Michela Affinito, Silvestro
Silvestri.
Non si contano i
riconoscimenti e le importanti onorificenze ricevute per la sua
attività letteraria... |