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Cividale del Friuli (UD) - 14 Settembre 2013
Cappella dell'Ospedale

Santa Messa e benedizione della Pietà
patrona degli ammalati e dei moribondi
(opera restaurata e donata dall'artista cividalese Sergio Nadalutti)

La liturgia presieduta da mons. Pasquale Pressacco, con il supporto di padre Damiano,
un sacerdote argentino con i genitori emigrati dalle Valli del Natisone...


         
 CANTO E PREGHIERE DI APERTURA



 ALLELUIA

...ho voluto inserire la lettura del Vangelo di padre Damiano, perchè non conoscendo bene l'italiano, parla con un'inflessione molto simile a quella di Papa Francesco...


 LETTURA DEL VANGELO


...mons. Pressacco all'omelia...



 PATER NOSTER 


...la Benedizione della Pietà...



 CANTO E CHIUSURA

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          La statua che durante la Messa è stata benedetta nella cappella dell'Ospedale, è una copia in formato ridotto di quello molto più grande e pesante restaurata da Sergio Nadalutti, che per ragioni di spazio è stata collocata nella chiesetta dell'obitorio che vediamo in queste foto...


...per stemperare il gelo dell'ambiente ho voluto posare accanto alla statua...

          SERGIO NADALUTTI - Poeta, nasce il 15 febbraio 1938 a Gagliano piccolo paesino a pochi chilometri dall'antica cittadina di Cividale del Friuli in provincia di Udine. Ha superato le vicissitudini della vita grazie alla fede che l'ha sorretto nelle tante sofferenze patite. Fin da bambino, infatti, è stato testimone della sofferenza umana e dell'odio con cui l'uomo spesso compie delle azioni scellerate. Visse in prima persona, con la famiglia, la carestia; vide gli infiniti orrori causati dalla guerra, il sangue scorrere e la morte insinuarsi ovunque. Già all'età di sette anni dovette lasciare i suoi più cari affetti per andare a vivere e lavorare lontano da casa, presso un contadino che gli permise di mantenersi e garantirsi gli studi delle classi elementari. Lavorava la terra: "Lo facevo così tanto e duramente che spesso la baciavo, pensando in quel momento di fatica e sconforto all'affetto della famiglia e dei miei fratellini." Sergio è sempre stato legato alla propria terra ed ai suoi frutti, alla genuinità delle tradizioni e della gente del suo "Friûl" che, nonostante avesse abbandonato in gioventù per motivi di lavoro, ha sempre mantenuto vivi nei suoi ricordi e nel suo cuore. Ritornato nella sua regione dopo anni trascorsi all'estero oggi è capace di trasmettere quelle sensazioni ed emozioni che permeano tutta la sua arte poetica, elaborata non su testi dei classici, ma sulla fiera spontaneità d'animo.
          Poeta autodidatta tardivo, Sergio ha trovato nella bellezza e nella pace della terra il giusto contatto con la natura, che è il suo mezzo ideale per comunicare con le persone e l'ambiente che lo circondano; trova, inoltre, nello stesso un luogo di riflessione, una pausa di tranquillità dallo stress cittadino. Sergio oggi è felicemente sposato con Maria, di origine sarda, conosciuta in Svizzera dove si trasferì per motivi di lavoro, ed è padre di tre figli, due gemelli maschi ed una femmina, ormai trentenni. Ha svolto come ultimo impiego il ruolo di operatore tecnico presso l'Ospedale Civile di Cividale del Friuli e dal giugno del 1996 è in pensione.
          Ha partecipato a numerose iniziative e concorsi di poesia, riuscendo col tempo ad uscire dall'ambito locale per imporsi all'attenzione nazionale grazie ad alcune sue composizioni di indubbio valore. Le sue poesie sono opere che parlano di cose "che vengono dal cuore"; è una poetica semplice che si può definire "emozionale"; fiumi di colori, di emozioni e sensazioni si mescolano per formare il tessuto su cui si fondano le sue creazioni, rivolte con partecipazione ad un passato di sofferenze, dal quale sovente fugge per proiettare nel futuro quella speranza di pace e solidarietà che l'odio e la ferocia della guerra gli hanno negato. Negli ultimi anni Sergio ha scoperto altresì la passione per la scultura trasferendo così nel legno e nelle radici che ama raccogliere, quelle emozioni che prima manifestava solo con la scrittura.
          Sergio Nadalutti, come il più vero dei poeti, scrive principalmente per se stesso, appagando così il suo amore per la poesia, tuttavia sovente compone in occasione delle ricorrenze più sentite o per dedicare agli amici un personale pensiero. Partecipa inoltre con entusiasmo a concorsi di poesia ricevendo buoni giudizi dalla critica o risultando trai poeti premiati. Della sua poesia si sono occupati i critici Joy Rainey King, Franca Moraglio Giugurta, Antonio Conserva, Luigi Da Ros, Gabriella Frenna, Myriam Pierri, Laura Liberati, Maria Grazia Vacchina, Silvana Andrenacci Maldini, Isabella Michela Affinito, Silvestro Silvestri.
          Non si contano i riconoscimenti e le importanti onorificenze ricevute per la sua attività letteraria...