Gorizia, 5 Agosto 2012
Basilica di
Sant'Ignazio
Piazza Vittoria e il
Palazzo del Governo
CAMPANE
Santa Messa
in occasione
della Convention 2012
l'annuale incontro organizzato da Ente friuli nel Mondo
Ha celebrato (con alcuni passaggi in friulano) il parroco Mons.
Adelchi Cabass con l'accompagnamento della Corale di Lucinico e del
Coro Schola Cantorum dell'Universitá
di Las Palmas, diretto dal maestro friulano Stefano Degano.
Purtroppo possiamo presentare solo foto dei due cori riprese a
distanza e registrazioni non ottimali per la stessa ragione.
Dopo il raduno
avvenuto nei giardini pubblici di Corso Giuseppe Verdi e dopo la
deposizione di una corona al monumento del poeta Pietro Zorutti,
cantore della friulanità, il corteo accompagnato dai Danzerini di
Lucinico è giunto davanti alla Chiesa di Sant'Ignazio in piazza
Vittoria per la celebrazione della Messa.
Più tardi, nel
giardino della Prefettura, dopo alcune esibizioni del gruppo
Danzerini di Lucinicco sono seguiti i discorsi delle varie Autorità,
tutte impegnate a mettere in rilievo la friulanità di Gorizia... La
IX Convention si è conclusa con il pranzo sociale presso il
quartiere fieristico di Gorizia, seguito dalle esibizioni dei gruppi
folcloristici locali.
...arrivo del
corteo guidato dal Gruppo Folkloristico Danzerini di Lucinicco...
...ed entrata nella Basilica di Sant'Ignazio...
...immagini colte prima della cerimonia...
CANTO E SALUTO DI MONS. ADELCHI CABASS
...mons.Cabass
all'omelia...
...la presentazione dei doni...
...alla Consacrazione...
...dopo la Comunione...
REGJINE DAI
FOGOLÂRS
Mari nêstre, tal impiâ il fûc
ti vierzin i FOGOLÂRS dal mont.
Sèntiti cun nô ator dal cjavedâl.
La flama dal tô amôr
nus mostri Jesù, il Signôr.
Vuarìs ogni mâl,
dànus la pâs.
Cui nestris cûrs ti coronìn
REGJINE DAI FOGOLÂRS.
Plens di ligrie
ti fasìn fieste,
o Vergjin Marie.
...la cerimonia si è conclusa con la benedizione ed il canto di
chiusura...
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«Una Gorizia friulana per la nuova
Regione»
(Ilaria Purassanta -
http://messaggeroveneto.gelocal.it/)
GORIZIA. Gorizia rivendica la sua friulanità. Alla cerimonia
conclusiva della IX Convention dell’Ente Friuli nel mondo, nei
giardini della Prefettura, il sindaco Ettore Romoli frena coloro che
davano per scontata, nel quadro del riassetto istituzionale della
Regione, “l’anschluss” da parte di Trieste. Dal canto suo, il
presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini indica la
strada per salvare la specialità del Fvg: difendere la propria
identità friulana.
L’incontro annuale dei
friulani nel mondo ha offerto dunque, oltre che nuove prospettive di
collaborazione per la promozione della nostra regione all’estero
attraverso i fogolârs, anche momenti di confronto sui grandi temi ai
quali la politica regionale è chiamata oggi a rispondere.
Gorizia friulana. «Vorrei
ringraziare gli organizzatori e i partecipanti per aver scelto
Gorizia come sede per l’incontro annuale - la dichiarazione di
Romoli - e per aver fatto conoscere a tutti un aspetto troppo spesso
sottaciuto, ovvero la sua friulanità. Gorizia è una città unica, in
cui convivono diverse culture e una delle più importanti è quella
friulana, troppo spesso dimenticata a favore di una giulianità che,
pur essendo una componente di rilievo, non è però l’unica. Oggi,
quando si stanno ripensando gli assetti istituzionali di questa
Regione, ricordiamocelo: Gorizia non è solo una città giuliana, ma
anche una città friulana».
Il messaggio è chiaro: il
capoluogo isontino vuole avere voce in capitolo ai tavoli
istituzionali nel dibattito sulla riorganizzazione degli enti locali
e non limitarsi a subire decisioni altrui o a sottostare, nelle
grandi scelte strategiche, come quella dell’area vasta, a una
visione esclusivamente giuliano- centrica. Romoli, tuttavia, non ha
inteso caldeggiare un’”annessione” al Friuli, bensì rimarcare la
peculiarità del capoluogo isontino: «È Trieste ad aver bisogno di
Gorizia, non viceversa» puntualizza poi il sindaco a margine della
cerimonia.
La specialità del Fvg.
Pietro Fontanini, presidente della Provincia di Udine, ha subito
raccolto l’assist di Romoli: «Qui siamo in Friuli. Nessuna città -
afferma Fontanini, l’unico a fare un intervento interamente in
marilenghe - è solo italiana o solo friulana: siamo un miscuglio.
Eppure, non solo all’estero, nei vostri fogolârs, ma anche in terre
friulane si stanno dimenticando le nostre radici. Nella nostra
regione esistono due realtà: i giuliani di Trieste e i friulani di
Udine, Gorizia e Pordenone. Il Friuli, però, è uno solo ed è
storicamente nato prima, come popolo, delle amministrazioni
veneziane e italiane. Il Fvg può sperare di mantenere la propria
specialità soltanto se difende la sua identità friulana».
Gli interventi. Enrico
Gherghetta, presidente della Provincia di Gorizia, sottolinea invece
la pluralità culturale della terra isontina e loda il senso forte di
comunità dei friulani nel mondo, auspicando che l’intuizione del
rinnovamento, di cui ha dato prova l’ente alla Convention, si
concretizzi in nuovi progetti.
Giuseppe Bressa,
assessore provinciale di Pordenone, ha ricordato invece che i
territori che più hanno subito in modo massiccio l’emigrazione
friulana sono stati quelli pordenonesi. Grazie alla collaborazione
con l’Ente Friuli nel mondo, sarà proposta a Pordenone una mostra
fotografica sull’emigrazione dei pordenonesi impiegati nella
costruzione della ferrovia transiberiana.
Per il prefetto Maria
Augusta Marrosu, i friulani nel mondo sono gli ambasciatori della
nostra regione e dell’Italia all’estero: «Mi auguro - aggiunge
Marrosu - che la collaborazione tra la Regione e i Fogolârs aiuti i
giovani della seconda e terza generazione a conoscere le loro radici
e a promuovere i prodotti del Fvg nel mondo».
Il senatore leghista Mario Pittoni ha annunciato - a nome del
sottosegretario all’istruzione - che sarà a breve operativa la nuova
convenzione per avere le trasmissioni Rai in lingua friulana.
Nel parterre ricco di
autorità c’erano anche due pezzi di storia dell’Ente Friuli nel
mondo: Adriano Degano e il senatore Mario Toros. «La Società
Filologica Friulana - ricorda Toros - è nata a Gorizia. Dal Timavo
al Livenza, era Friuli. Il passato non ritorna più, ma guai a
dimenticarlo! Se il nonno non racconta più al nipote e il nipote non
ascolta, l’identità si perde. I vecchi, allora, sono il futuro dei
nostri giovani».
A tutti, istituzioni e
delegati, è andato il ringraziamento del presidente dell’Ente Friuli
nel mondo Pietro Pittaro e il saluto festoso dei Danzerini di
Lucinico, che hanno animato il corteo dai giardini pubblici alla
chiesa di Sant’Ignazio e il convivio al quartiere fieristico.
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Nel giardino del Palazzo del Governo, introdotti dai Gruppo
Folkloristico di Lucinicco...
GRUPPO FOLK
...sono intervenuti
rappresentanti della politica e della cultura,
per mettere in rilievo la friulanità di Gorizia e del goriziano...
ON. FONTANINI
Erano presenti due pezzi di storia dell’Ente Friuli nel mondo:
Adriano Degano Presidente del Fogolâr Furlan di Roma
e il senatore Mario Toros per tanti anni alla guida di E.F.M.
la foto
ricordo
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