Colloredo di Monte Albano (UD),
17 Aprile 2011
Chiesa dei SS. Andrea e Mattia a
Colloredo
- Strettamente
collegata alla famiglia Mels –
Colloredo, la prima chiesa dei SS.
Andrea e Mattia fu eretta fuori dal
fossato del castello nel secolo XIV.
Divenuta inadeguata per le esigenze
del casato, nel 1626 fu dato
incarico a Ciro di Pers di
progettare sullo stesso sito, un
edificio più grande.
Nel 1700 furono
realizzati in stile barocco l’altar
maggiore e i due altari laterali;
l’interno fu arricchito di un
monumento funebre, di alcune opere
pittoriche e di preziosi arredi
fissi e mobili. Nel 1759 fu eretto
il campanile.
La chiesa conserva alcune opere
pittoriche, come il lunettone con
l’Annunciazione dipinta da Gaspare
Diziani e la pala con la Madonna del
Rosario e Santi di Giulio Quaglio. Di grande pregio
è anche un crocefisso ligneo del
1400.
A seguito degli eventi sismici del
’76, dopo i lavori di consolidamento
iniziale eseguiti nel 1979, presero
avvio le opere definitive di
restauro a cura della Soprintendenza
ai Beni Ambientali e Architettonici
del Friuli V.G. che si conclusero
nel 1992.
(Tratto da:
www.comune.colloredodimontealbano.ud.it)
CAMPANE
Santa
Messa
Nella Domenica
delle Palme
Arrivo del corteo con
l'ulivo benedetto presso la parrocchiale...
e inizio della Santa Messa officiata da don
Daniele Calligaris
CANTO E PREGHIERA D'INIZIO
...lettura della "Passione di nostro Signore Gesù Cristo" secondo
Matteo...
ESTRATTO
CANTO
FRADIS MIÊI
...i canti
dell'intera Assemblea era sostenuta all'organo
da Cristiano Novello
cristiano_novello@yahoo.com
CANTO DI CHIUSURA
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Castello di Colloredo - Una pergamena del 1258 dà
notizia di Colloredo come feudo dei visconti di Mels,
vassalli
dalla casa del Tirolo sin dall'inizio del
secolo Xl. Nel 1302 il patriarca di Aquileia
Ottobono de' Razzi dava facoltà al barone Guglielmo
di Waldsee, visconte di Mels, cavaliere di antica
stirpe sveva, di costruire un nuovo castello su di
un colle di proprietà nei pressi dell'avito maniero
di Mels. Il castello fu portato a termine
dopo la morte di Guglielmo dai suoi figli che per
primi assunsero il cognome di Colloredo-Mels; esso
costituì fin dai primi tempi un esempio tipico di
castello "residenziale" costruito per necessità
difensive al centro del feudo quale stabile e sicura
dimora. Vale la pena di accennare alle lotte dei Colloredo contro i patriarchi, i conti di Gorizia, i
Camineri, i Savorgnan, i Torriani. Nel 1409, per
intervento di pace dei conti Prodolone, fu sventato
un assalto da parte di Gemonesi e Tolmezzini. Nel
1420 il complesso cadde nelle mani dei Veneziani;
nel 1511 subì il saccheggio nel giovedì grasso e
ancora maggiori distruzioni con il terremoto nello
stesso anno, che sconvolse tutto il Friuli. Cessate
le lotte feudali che caratterizzano tutto il corso
del
XVI secolo, i proprietari si dedicarono a
riordinare e abbellire l'ormai vetusta dimora.
Furono allora soverchiate in gran parte le
elevazioni medievali per lasciare posto alle fastose
eleganze del Rinascimento. Risalgono a quest'epoca le
decorazioni di Giovanni da Udine per il famoso
studiolo del castello che costituisce senza dubbio
uno dei più significativi momenti
artistico-decorativi del pittore. Gli affreschi
erano rappresentativi della tecnica della grottesca,
con parti in pittura e altre a stucco, con figure
zoo-antropomorfe e una fitta decorazione con
numerosi minuti particolari. Sempre più ingrandito
attraverso secoli, il castello subì una lenta
sostituzione delle caratteristiche difensive con
quelle più propriamente residenziali. Gli ultimi
rifacimenti di un certo rilievo datano dalla fine
del '700. L'aspetto del maniero, prima del
terremoto, era quello di un sontuoso palazzo
rinascimentale, parzialmente munito a difesa e
provvisto di ingresso cui un tempo si accedeva per
ponte levatoio. L'impianto era costituito da un
nucleo centrale, tre torri e due ali. Una triplice
cinta di mura è ancora riscontrabile.
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