Città di Trieste, 2 Gennaio 2011
Basilica Cattedrale di San Giusto
CATTEDRALE DI SAN GIUSTO
L'edificio è un vero scrigno di storia, tesori d'arte e
archeologia. Conserva molti elementi del periodo romano,
quando
al
posto della chiesa c'era un edificio pagano. Rimangono,
inglobate nella muratura del campanile, le colonne e
il basamento della parte sinistra di un propileo,
o ingresso monumentale; un portico colonnato con
gradinata centrale che dava accesso ad un'area forse sacra,
con il tempio capitolino. Si vedono anche resti dei
bassorilievi che decoravano il propileo, databile alla
metà del I sec. d.C. Nel V sec. venne eretta una primitiva
basilica cristiana (rimangono frammenti del mosaico nel
pavimento attuale della cattedrale). Questo edificio,
ampliato e arricchito nel VI sec., venne sostituito alla
metà dell'XI da una chiesa dedicata a S. Maria. Nello
stesso periodo, parallelamente a sud, venne eretto un
sacello, piccolo edificio quadrilatero con cupola, destinato
al culto dei martiri e in particolare alle reliquie del
triestino S. Giusto. Nel XIV sec., probabilmente su
iniziativa del vescovo lombardo
Rodolfo Pedrazzani, queste vennero unificate, creando un'unica chiesa a cinque navate:
vennero infatti demolite le due navate adiacenti (quella
destra della chiesa di S. Maria e quella sinistra di
S. Giusto) e al loro posto creata la grande navata centrale.
Fu allora costruita una nuova facciata, semplice in corsi di
pietra arenaria, che è arricchita con l'elegante rosone
gotico in pietra bianca. Gli stipiti del portale centrale
sono formati da un monumento sepolcrale romano con i
ritratti di sei personaggi della famiglia dei Barbi,
che fu segato a metà e montato invertendo le
due parti. Sul lato sinistro, si impone la
mole del possente campanile trecentesco decorato da rilievi
romani e Madonna in trono tra gli Arcangeli,
sovrastante la serie dei dodici Apostoli, l'altro,
Cristo tra S.
Giusto
e S. Servolo, su uno sfondo d'oro. Sono opere di maestranze
bizantine degli inizi del XIII sec. Nella fascia inferiore,
sotto il mosaico con il Cristo, si vedono gli
affreschi duecenteschi, che narrano il martirio di S.
Giusto. Erano stati ricoperti nel Trecento con nuovi
affreschi raffiguranti la stessa storia, che strappati sono
ora visibili nella Cappella di S. Giovanni o ex-battistero.
Il mosaico della navata centrale è del 1933, realizzato da
G. Cadorin. Nel Tesoro della Cattedrale, protetto da una
cancellata in ferro battuto del Settecento, sono conservate
reliquie, preziosi calici e reliquiari, un velo in seta
dipinto raffigurante S. Giusto (arte costantinopolitana
della metà del Trecento), due Croci in argento sbalzato (dei
Battuti, XIII sec. e dei Giuliani, 1383) e
l'originale della famosa Alabarda di S. Sergio. A sinistra
del campanile, l'edificio con portichetto è la cappella
di S. Giovanni Battista, il vecchio battistero, che
conserva il fonte battesimale esagonale a immersione del IX
sec. A destra della cattedrale completa l'atmosfera
medioevale la piccola chiesa di S. Michele del XIII sec. ora
non officiata.
(Tratto da:
www.friuliveneziagiulia.info/guida/comune/cattedrale_di_san_giusto.asp) |
CAMPANE
Per il secondo viaggio alla Cattedrale di San Giusto, avevo
consultato con attenzione la mappa della città, affidandomi per
l'ultimo tratto del percorso al mio Garmin, con il risultato di
arrivare alla meta attraverso la strada stretta e tortuosa, con
l'ultimo tatto lastricato in pietra in fortissima pendenza...
insomma lo stesso
percorso della volta precedente... Eppure ci deve essere un'altra
possibilità di arrivare in Piazza della Cattedrale, visto che ci
giungono comodamente anche i grossi pullman... Ma rimandiamo
gli interrogativi al prossimo viaggio...
Anche se al mio arrivo
cominciava a tirare il borino annunciato la sera prima dal meteo
regionale, mi sono intrattenuto sulla piazza constatando i vantaggi
e la comodità che mi offre il deambulatore (la volta precedente non
ce lo avevo), potendo spostarmi in tutti gli angoli per cercare le
inquadrature migliori. Purtroppo le campane stavano già suonando quando
io era impegnato nella ricerca del parcheggio e visto che la
scampanata perde di valore se manca l'inizio, ho rimandato alla
occasione successiva, dato che registrare le campane è la fase più importante dei miei servizi
domenicali, tanto più che le campane di San Giusto non le avevo mai
registrate.
Sapevo che la prima messa
veniva celebrata alle 9.15, ma io avevo concentrato l'attenzione su
quella successiva delle 10.30, ed è stato solo per puro caso che sia
arrivato in anticipo ed in tempo per assistere alla cerimonia
accompagnata dalla Capella Civica di San Giusto diretta da Marco
Sofianopulo, formazione che ho avuto occasione di ascoltare ed
apprezzare in altre occasioni.
Sono entrato in chiesa
e riuscito a piazzare uno dei miei registratori vicino ad una delle colonna
audio, giusto in tempo per riprendere la scampanellata ed il canto d'inizio
della cerimonia. Il celebrante era un sacerdote di una certa età,
con una voce baritonale decisa e ben intonata, che ha cantato dei
tratti delle liturgia di solito solo letti ad alta voce, come si
potrà brevemente ascoltare negli estratti audio...
Santa
Messa
accompagnata
dai canti della Cappella Civica di San Giusto
diretta dal Marco Sofianopulo
Una veduta dal fondo
della basilica, con una suggestiva composizione natalizia...
una via di mezza tra Albero di Natale e Presepe...
CANTI E PREGHIERE INIZIALI
Operando nella classica postazione sopra il portale d'ingresso, il
coro non era bene in vista per cui ci dobbiamo accontentare di una
immagine panoramica dal basso. Lo stesso vale per la qualità audio,
che comunque corrisponde a quello che viene percepito dai fedeli
seduti nei primi banchi della navata...
CANTO
BENEDIZIONE E CANTO FINALE
La Cappella Civica di San Giusto, le cui origini risalgono
al 1538 allorché il Comune cominciò a stipendiare il Maestro
di canto di Cappella e l'Organista del Duomo per servicio
d'Iddio, per honore della chiesa Cathedrale di s.to
Giusto et reputacione di tutta la Città, accompagna con
l'organo e con il canto sacro le celebrazioni di culto nella
Cattedrale di S. Giusto, arricchendo di maggiore solennità i
riti liturgici. Con ciò stesso la Cappella Civica conserva e
promuove una tradizione musicale che rappresenta un
patrimonio di cultura di inestimabile valore e bene
dell'intera comunità cittadina. (Estratto dall'art. 1 del
Regolamento). L'organico dell'Istituzione è composto da un
Direttore (Marco Sofianopulo), un Organista (Roberto
Brisotto), un Archivista (Elisabetta Buffulini) e da un Coro
a voci miste (28 cantori titolari e 28 supplenti). I coristi
sono selezionati attraverso audizioni bandite normalmente
nel mese di novembre. La Cappella Civica cura
l'accompagnamento musicale alle liturgie nella Cattedrale di
San Giusto, con appuntamento regolare alla S.Messa
domenicale delle ore 9.15, tradiotrasmessa dalla stazione
R.A.I. del Friuli Venezia Giulia sulla frequenza di 91,4 MHz
in FM. L'Istituto opera anche in altri settori della cultura
musicale: organizza concerti e rassegne, anche d'intesa con
altre Istituzioni del Comune e Associazioni private, produce
pubblicazioni e incisioni discografiche, promuove iniziative
di formazione musicale rivolte soprattutto ai giovani.
L'Istituzione è affiancata dall'Associazione Promusica,
costituita su base volontaria, che opera nell' interesse
dell'Istituzione, per tutto quanto riguarda la realizzazione
tecnica delle iniziative.
(Tratto da:
www.cappellacivica-trieste.it) |
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Nell'intervallo tra la prima e la seconda messa delle 10.30, ho
avuto il tempo per uscire e registrare il suono delle campane e
avuto l'occasione di stringere la mano al M° Sofianopulo. Mi sono
intrattenuto a San Giuso anche per seguire la cerimonia accompagnata
da un piccolo gruppo di giovani con chitarra, un modo abbastanza
diffuso di supportare le liturgie che coinvolge una grande fascia
giovanile e non sempre viene accettato da una ristretta cerchia di
critici ed di "esperti" dentro e fuori la cerchia
religiosa...
...una seconda veduta
dal fondo...
...ed altri particolari
sulla composizione Albero-Presepe...
CANTI D'INIZIO
ALLA CONSACRAZIONE
BENEDIZIONE
CANTO DI CHIUSURA
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All'uscita della chiesa, il "borino"
annunciato si faceva notare con maggior insistenza, ma non sembrava
disturbare il folto gruppo di turisti che scesi da una serie di
pullman si apprestavano ad entrare in chiesa per le cerimonia delle
11.45. Ero incuriosito ad osservare diverse signore di una certa
età, che munite di "compatte digitali" cercavano di catturare scorci
della Basilica e del piazzale per conservane un ricordo...
Il tempo per una veduta verso il mare e per qualche immagine "colta al
volo"...
...ed una
doverosa sosta davanti al Sacrario di Redipuglia...
...per un rispettoso pensiero a quei 100.000 giovani che in queste
terre hanno versato il loro sangue, mentre anche nelle più sperdute
località della nostra cara Italia, c'era qualcuno che ha aspettato
invano il loro ritorno...
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