Udine,
19 Dicembre 2010
Cattedrale di Santa
Maria Maggiore
Erano ormai le 9.45, ma la Piazza del Duomo era ancora deserta,
mentre i chioschi e le bancarelle stavano lentamente alzando le loro
saracinesche. Sul sagrato della chiesa, i volontari Mercatino di
Natale erano invece in piena attività...
Santa
Messa
con il linguaggio dei
segni
in compagnia di un gruppo di
persone prive dell'udito
Le persone
sorde dell’arcidiocesi di Udine (sono circa 500) si sono
ritrovate domenica 19 dicembre, per la santa Messa celebrata
nel linguaggio dei segni.
Per l’occasione, i bambini del catechismo hanno eseguito i
canti durante l’Eucaristia utilizzando anche la lingua dei
segni (Lis). È un appuntamento che ricorre una
volta al mese e che quest’anno verrà ripetuto anche la notte
di Natale. Alla celebrazione con l’arcivescovo Mazzocato,
infatti, parteciperà anche un interprete per i non udenti.
“Questa domenica ci sarà una sorpresa per tutti i sordi”,
anticipa l’assistente ecclesiastico del gruppo, mons.
Luciano Nobile. Sul sagrato della Chiesa, inoltre, verrà
allestito un mercatino di Natale con lavoretti realizzati
dagli stessi sordi e dalle loro famiglie. Il ricavato verrà
devoluto in beneficienza alla onlus Pane Condiviso che
sostiene i progetti della suora friulana Anna D’Angela che
opera ad Haiti a favore dei bambini bisognosi. (Tratto da
La Vita
Cattolica)
Cerimonia officiata e cantata dall'Arciprete Mons. Luciano Nobile
con il supporto dei bambini della catechesi, che si sono esibiti in
voce
e con linguaggio dei segni usato dai non udenti...
CANTO D'INGRESSO - SALUTO
- SIGNORE PIETÀ
...l'interprete che traduceva le letture e le preghiere con il
linguaggio dei segni...
ALLELUIA
...cerimonia seguita con grande intensità da tutti i fedeli presenti...
SANTO
...una panoramica sulla
navata...
TU SCENDI DALLE STELLE - VENITE
FEDELI
...un gruppo di non
udenti, ha contraccambiato la cortesia "cantando" con i gesti un loro
brano,
e augurando a tutti "Buon Natale"...
TRADUZIONE
«Con i gesti il brivido della festa»
Al Duomo, da
tre anni mons. Nobile ha avviato la pastorale per i sordi.
«Ora possiamo capire meglio la Parola di Dio»
SI AGITAVANO NELL’ARIA
come tante stelline le mani dei bambini del catechismo,
domenica 19 dicembre, nel Duomo di Udine, al termine della
Santa Messa natalizia celebrata per le persone sorde dal
parroco della Cattedrale, mons. Luciano Nobile. Lo facevano
per cantare, oltre che con la voce, anche nel linguaggio dei
segni (Lis) il celebre canto di Natale «Tu scendi dalle
Stelle». E dopo di loro sono stati gli stessi sordi che, in
un gruppo di cinque, hanno voluto cantare la Nascita di
Gesù, facendo risuonare nel silenzio della chiesa il battito
dei piedi ed esprimendosi con segni che un lettore traduceva
per gli udenti. Una danza di gesti, ritmo e parole che ha
emozionato tutti i presenti.
È da tre anni che mons.
Nobile, al Duomo, assieme ad un gruppo di parrocchiani, cura
la pastorale dei sordi. Vi partecipa una cinquantina di
persone, provenienti da tutta la Diocesi. Il gruppo si
ritrova per la Santa Messa mensile, con la presenza di un
interprete che traduce tutta la celebrazione nella lingua
dei segni. E poi ci sono momenti di formazione o svago.
Ma domenica 19 dicembre
la Santa Messa è stata davvero speciale. Per la prima volta,
infatti, oltre all’interprete, anche il celebrante, mons.
Nobile, ha recitato e cantato alcune parti della Messa
utilizzando anche il linguaggio dei segni (Signore pietà,
Credo, Santo, Alleluja, Padre Nostro). Ad accompagnarlo i
bambini del catechismo, i quali, al termine, hanno fatto a
tutti la sorpresa dei canti natalizi (oltre a «Tu scendi
dalle stelle», anche «Venite fedeli»). Tutti avevano
studiato per imparare alcune parole in questa «nuova
lingua», come l’ha definita mons. Nobile.
Un’iniziativa
profondamente apprezzata dai sordi. A spiegare il perché è
Mauro De Luca, uno dei membri del gruppo: «Il non sentire
spinge a vivere un po’ chiusi in sé. Per questo per noi è
molto importante riuscire a sentire un sentimento ed oggi
vedendo i bambini fare i gesti ci siamo sentiti più felici,
più vicini a loro. Era la prima volta che ciò accadeva ed
eravamo molto emozionati». E Sabrina Manarin, moglie di De
Luca, anche lei sorda, a gesti pronuncia parole ancora più
forti: «Partecipare alla Messa in cui le preghiere vengono
dette anche con i segni provoca a noi una grande gioia, un
brivido di sentimento». «Normalmente – prosegue De Luca – se
andiamo a Messa vediamo il prete parlare, ma il nostro
sentimento non viene colpito. Invece con l’interprete è
tutta un’altra cosa, c’è più soddisfazione. E poi oggi per
la prima volta anche don Luciano è riuscito a fare dei
piccoli gesti e di questo siamo molto contenti e
meravigliati».
D’accordo anche Giampaolo
Muser, anch’egli membro del gruppo, oltre ad essere
fondatore della squadra di calcio Osuf, che milita nel
campionato amatoriale della Lega Calcio Friuli collinare
unendo atleti sordi e normodotati. «Finora – afferma – con
tanta difficoltà avevamo cercato di capire la parola del
Signore nella Chiesa. Ora grazie al sostegno e all’aiuto di
don Luciano abbiamo la possibilità di capirla meglio. Siamo
molto fortunati ad averlo incontrato».
«Quello che è successo
oggi è molto importante – conferma Tiziana Benedetti, una
dei parrocchiani che seguono il gruppo –. Di fatto finora
non c’erano Messe per i sordi. Questa pastorale diocesana è
approvata dall’Arcivescovo ed è una proposta nuova anche a
livello italiano. Ora finalmente queste persone si sentono
considerate, perché vedono che c’è la volontà da parte degli
udenti di imparare la loro lingua per poter comunicare
assieme. E con il canto che hanno eseguito hanno voluto
dimostrare che, nonostante la sordità, si può cantare».
Inoltre, il gruppo, come
ha ricordato mons. Nobile nel corso della Messa, ha voluto
farsi parte attiva della comunità organizzando, al termine
della celebrazione, un mercatino natalizio, sul sagrato del
Duomo, il cui ricavato andrà a sostegno di progetti di
solidarietà ad Haiti e in Romania.
Si è trattato dunque di
una mattinata intensa, arricchente anche per gli stessi
bambini della dottrina che, guidati dalle catechiste, si
erano preparati a lungo per imparare il linguaggio dei
segni. Un’esperienza di cui si sono detti entusiasti. «A me
piacciono molto le lingue, sono curioso e dunque mi è
piaciuto imparare anche questa», afferma Federico. Ma che
sensazione hai provato? «Un po’ strana, come un po’ strano è
vedere persone sordomute che cantano con i gesti. Ma è stato
un momento di allegria: cantare vuol dire essere felici». Ma
quale gesto ti è piaciuto di più? Risponde Elen agitando le
piccole mani nell’aria: «Le stelle».
STEFANO
DAMIANI - La Vita Cattolica del 7 Dicembre 2010 |
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Uscendo dalla
Catterdale, il brano d'organo eseguito alla fine della cerimonia,
si fonde con il suono della campane sino a spegnersi con l'ultimo
rintocco e l'ultimo riverbero...
...mentre era chiaramente percettibile il festoso clima natalizio
e la speranza in un mondo migliore...
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