L'Arcivescovo a Castelmonte:
la Parola di Dio vi sia guida
Il tempo inclemente non ha fermato i pellegrini
friulani.
Un migliaio alla celebrazione a Madone di Mont
www.lavitacattolica.it
CASTELMONTE (8 settembre, ore 15.30) - «In mezzo alla
confusione di idee in cui si muove la nostra società
anche in Friuli, abbiamo bisogno più che mai di
ascoltare e meditare la Parola di Dio per vedere bene la
scelte da fare nella nostra vita personale e delle
famiglie». E «abbiamo bisogno di ascoltare il nostro
Dio per vedere bene quali siano le scelte giuste da fare
per la nostra Chiesa diocesana. La capiremo solo
ascoltando la sua Parola con Maria e seguendo il suo
esempio». Questo l’appello dell’Arcivescovo mons. Andrea
Bruno Mazzocato che ha caratterizzato il 35°
pellegrinaggio diocesano a «Madone di Mont», da poco
conclusosi.
Un’edizione
caratterizzata da intermittenti forti scrosci di
pioggia, ed è stata la prima volta dal 1976 di un tempo
così inclemente. Ma gli ostacoli meteorologici non hanno
fermato i pellegrini, inferiori di numero, ma non certo
nella devozione per la Madonna espressa con canti e
preghiere lungo i 7 km di asfalto che separano Carraria
di Cividale da Castelmonte. Alla fine, all’interno del
santuario si è raccolto comunque un migliaio di friulani
(alcuni hanno dovuto assistere alla celebrazione
dall'esterno) a rinnovare quel voto che tanta forza ha
dato al cammino della ricostruzione materiale e
spirituale del Friuli.
CANTO
D'INGRESSO
PREGHIERA
D'INIZIO
LETTURA
DEL VANGELO
(in friulano)
«Come umili pellegrini siamo saliti al "Monte antico" dove
quasi dagli inizi del cristianesimo si venera la Vergine
Maria – ha esordito mons. Mazzocato nell’omelia –. Non siamo
venuti per raccomandare solo noi stessi e le persone che ci
stanno a cuore ma per affidare a Maria tutta la nostra
Diocesi, come faremo al termine della celebrazione
eucaristica con l'atto di affidamento a Maria». Un cammino
corale, insomma, di popolo, «rinnovando la tradizione che,
che con felice intuizione pastorale, avviò mons. Alfredo
Battisti subito dopo la terribile prova del terremoto.
Allora i cristiani del Friuli cercavano nelle Madre
santissima consolazione e speranza mentre le case, i paesi e
la vita delle persone era ancora sconvolta dalla tremenda
catastrofe naturale».
...mons.
Andrea Bruno Mazzocato all'omelia...
PREGHIERE DEI
FEDELI
Completata la ricostruzione, sono forse cessati i motivi per
venire a implorare l’intercessione di «Madone di Mont»? Nient’affatto: «Quest'anno abbiamo tanti altri motivi per
affidarci a Maria facendoci voce di tutti i suoi figli che
formano la Chiesa di Udine. Una preghiera tra tutte desidero
raccomandare: chiediamo alla Vergine Maria che ci aiuti ad
imitarla nella sua virtù principale. Essa ha saputo
ascoltare la Parola di Dio, accoglierla e obbedire senza la
minimia resistenza». Questo è proprio l’obiettivo principale
dell’anno pastorale che inizierà in tutte le foranie
friulane domenica 19 settembre.
Perché è così importante
che ogni cristiano, come Maria, trovi il tempo e la
disponibilità per ascoltare, leggere e meditare la Parola
del Signore? «Ci risponde l'autore della Lettera agli Ebrei
– ha risposto mons. Mazzocato –: perché solo questa Parola
divina è viva ed efficace, più penetrante di una spada a
doppio taglio. Solo questa Parola entra nel profondo
dell'anima dell'uomo e aiuta a fare chiarezza nei suoi
pensieri e sentimenti. Tutti abbiamo bisogno, in questo
tempo, di fare avere più chiarezza dentro di noi, di capire
cosa è bene e cosa è male, di comprendere quale sia la vera
volontà di Dio». In mezzo alla confusione di idee in cui si
muove anche la società friulana, «abbiamo bisogno più che
mai di ascoltare e meditare la Parola di Dio per vedere bene
la scelte da fare nella nostra vita personale e delle
famiglie. Abbiamo bisogno dei ascoltare il nostro Dio per
vedere bene quali siano le scelte giuste da fare per la
nostra Chiesa diocesana. Come scrivo nella Lettera pastorale
"Ascolta, figlio, le mie parole", essa sta vivendo un tempo
di travaglio con un certo senso anche, a volte, di
disorientamento che tante persone mi confessano. Il Signore
Gesù, con la luce del suo Spirito, ci faccia vedere senza
incertezze la strada giusta; la strada dove lui, come Buon
Pastore, vuol condurci».
Lepa si Roža Marija
Lepa si, lepa
si, roža Marija,
tebe časti vsa nebeška družina;
Angelci lepo pojejo,
tebe, Marija, hvalijo.
Kar nam je Eva nesrečna zgubila,
roža Marija nam je zadobila:
ki je rodila Jezusa,
milega nam Zveličarja.
Vodi, Marija, po pravi nas poti,
da nas nobena skušnjava ne zmoti
varuj in brani nas vse dni,
da nas sovražnik ne dobi.
Kadar pa morali bomo umreti,
daj nam, Marija, še enkrat prejeti
v Rešnjem telesu Jezusa,
milega nam Zveličarja. |
...i
concelebranti alla Consacrazione...
Una particolare intenzione è stata consegnata
dall’Arcivescovo ai pellegrini: «Affidiamo all'intercessione
della nostra Madre quei ragazzi, giovani e adulti che hanno
un bisogno tutto particolare di ascoltare con generosità la
Parola di Dio. Sono coloro, tra i nostri figli, che Gesù
chiama a seguirlo con tutta la loro vita per diventare
sacerdoti, pastori del suo popolo a nome suo. Ad ognuno di
loro Dio, come alla giovanissima Maria, manda un angelo a
portare il suo invito e aspetta la loro risposta: Eccomi!
Sia fatta la tua volontà. Preghiamo in questa S. Messa per
loro perché abbiamo la stessa fede e la stessa generosità di
Maria senza paura di mettere la loro vita tra le mani di
Gesù e donarla per la nostra Chiesa. Affidiamoli
all'intercessione della Madre di Gesù e nostra perché la
nostra gente ha bisogno di sacerdoti e me li chiede
continuamente durante le visite alle foranie che sto
facendo».
Il coro del
Duomo di Udine diretto da Gilberto Della Negra (con Gianluca
Micheloni all'organo),
ha guidato l'assemblea durante l'Eucaristia e nei canti di
lode alla Madonna.
AVE O
VERGJINE
(con scampanata in
coda)
in questa
veduta dall'alto, sulla piazza si scorge il palco che
sarebbe servito...
...in caso si bel tempo...
VEDERE IL
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«Solo la Parola di Dio può guidare il Friuli»
(ROBERTO
PENSA
-
La Vita Cattolica del 15 Settembre)
IN
«MEZZO
ALLA
confusione di idee in cui si muove la nostra
società anche in Friuli, abbiamo bisogno più che
mai di ascoltare e meditare la Parola di Dio per
vedere bene le scelte da fare nella nostra vita
personale e delle famiglie». E «abbiamo bisogno
di ascoltare il nostro Dio per vedere bene quali
siano le scelte giuste da fare per la nostra
Chiesa diocesana. Lo capiremo solo ascoltando la
sua Parola con Maria e seguendo il suo esempio».
Questo l’appello dell’Arcivescovo mons. Andrea
Bruno Mazzocato che ha caratterizzato il 35°
pellegrinaggio diocesano a «Madone di Mont»,
svoltosi, com’è tradizione ormai dal 1976, nella
giornata di mercoledì 8 settembre, festa della
Natività di Maria.
La celebrazione è stata spostata dal
piazzale al santuario a causa degli
intermittenti forti scrosci di pioggia (ed è
stata la prima volta dal 1976 di un tempo così
inclemente). Ma gli ostacoli meteorologici non
hanno fermato i pellegrini, inferiori di numero,
ma non certo nella devozione per la Madonna,
espressa con canti e preghiere lungo i 7 km di
asfalto che separano Carraria di Cividale da
Castelmonte, percorsi insieme all’Arcivescovo.
Alla fine, le nubi minacciose hanno «graziato» i
pellegrini, che non si sono presi nemmeno una
goccia di pioggia. All’interno del santuario si
è raccolto comunque un migliaio di friulani a
rinnovare quel voto che tanta forza ha dato al
cammino della ricostruzione materiale e
spirituale del Friuli.
«Come umili pellegrini siamo saliti al
"Monte antico" dove quasi dagli inizi del
cristianesimo si venera la Vergine Maria – ha
esordito mons. Mazzocato nell’omelia –. Non
siamo venuti per raccomandare solo noi stessi e
le persone che ci stanno a cuore ma per affidare
a Maria tutta la nostra Diocesi, come faremo al
termine della celebrazione eucaristica con
l’atto di affidamento alla Madonna». Un cammino
corale, insomma, di popolo, «rinnovando la
tradizione che, che con felice intuizione
pastorale, avviò mons. Alfredo Battisti (che ha
concelebrato la S. Messa, ndr) subito dopo la
terribile prova del terremoto. Allora i
cristiani del Friuli cercavano nella Madre
santissima consolazione e speranza mentre le
case, i paesi e la vita delle persone erano
ancora sconvolti dalla tremenda catastrofe
naturale».
Completata la ricostruzione, sono
forse cessati i motivi per venire a implorare
l’intercessione di «Madone di Mont»?
Nient’affatto: «Quest’anno abbiamo tanti altri
motivi per affidarci a Maria, facendoci voce di
tutti i suoi figli che formano la Chiesa di
Udine. Una preghiera tra tutte desidero
raccomandare: chiediamo alla Vergine Maria che
ci aiuti ad imitarla nella sua virtù principale.
Essa ha saputo ascoltare la Parola di Dio,
accoglierla e obbedire senza la minimia
resistenza». Questo è proprio l’obiettivo
principale dell’anno pastorale che inizierà in
tutte le foranie friulane domenica 19 settembre.
Perché è così importante che ogni
cristiano, come Maria, trovi il tempo e la
disponibilità per ascoltare, leggere e meditare
la Parola del Signore? «Ci risponde l’autore
della Lettera agli Ebrei – ha risposto mons.
Mazzolato –: perché solo questa Parola divina è
viva ed efficace, più penetrante di una spada a
doppio taglio. Solo questa Parola entra nel
profondo dell’anima dell’uomo e aiuta a fare
chiarezza nei suoi pensieri e sentimenti. Tutti
abbiamo bisogno, in questo tempo, di fare più
chiarezza dentro di noi, di capire cosa è bene e
cosa è male, di comprendere quale sia la vera
volontà di Dio». In mezzo alla confusione di
idee in cui si muove anche la società friulana,
«abbiamo bisogno più che mai di ascoltare e
meditare la Parola di Dio per vedere bene le
scelte da fare nella nostra vita personale e
delle famiglie. Abbiamo bisogno di ascoltare il
nostro Dio per vedere bene quali siano le scelte
giuste da fare per la nostra Chiesa diocesana.
Come scrivo nella Lettera pastorale "Ascolta,
figlio, le mie parole", essa sta vivendo un
tempo di travaglio con un certo senso anche, a
volte, di disorientamento che tante persone mi
confessano. Il Signore Gesù, con la luce del suo
Spirito, ci faccia vedere senza incertezze la
strada giusta; la strada dove lui, come Buon
Pastore, vuol condurci».
Una particolare intenzione è stata
consegnata dall’Arcivescovo ai pellegrini:
«Affidiamo all’intercessione della nostra Madre
quei ragazzi, giovani e adulti che hanno un
bisogno tutto particolare di ascoltare con
generosità la Parola di Dio. Sono coloro, tra i
nostri figli, che Gesù chiama a seguirlo con
tutta la loro vita per diventare sacerdoti,
pastori del suo popolo a nome suo. Ad ognuno di
loro Dio, come alla giovanissima Maria, manda un
angelo a portare il suo invito e aspetta la loro
risposta: Eccomi! Sia fatta la tua volontà.
Preghiamo in questa S. Messa per loro perché
abbiamo la stessa fede e la stessa generosità di
Maria senza paura di mettere la loro vita tra le
mani di Gesù e donarla per la nostra Chiesa.
Affidiamoli all’intercessione della Madre di
Gesù e nostra perché la nostra gente ha bisogno
di sacerdoti e me li chiede continuamente
durante le visite alle foranie che sto facendo».
|
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Santuario di Castelmonte,
8 Settembre 2010
35° Pellegrinaggio Diocesano
Santa
Messa
presieduta da S.E. Mons. Andrea Bruno Mazzocato
|
01 |
2.43 |
Scampanata (Scampanotadôrs
Furlans) |
02 |
5.59 |
Canto
d'ingresso |
03 |
0.55 |
Saluto
dell'Arcivescovo |
04 |
3.42 |
Gloria
|
05 |
5.09 |
Letture,
Salmo, Seconda lettura, Alleluia |
06 |
2.00 |
Lettura del
Vangelo (in friulano) |
07 |
11.43 |
Omelia di
mons. Andrea Bruno Mazzocato |
08 |
2.55 |
Preghiere dei
fedeli |
09 |
4.53 |
Lepa si Roža Marija |
10 |
1.45 |
Santo |
11 |
6.27 |
Il tuo popolo
in cammino |
12 |
2.58 |
Mistero della
cena |
13 |
3.46 |
Atto di
affidamento a Maria |
14 |
2.31 |
Maglificat |
15 |
1.28 |
Benedizione |
16 |
2.59 |
Ave o
Vergjine |
|