Majano (UD),
1 Agosto 2010
Parrocchia dei
S.ti Pietro e Paolo apostoli
Santa
Messa presieduta da Mons. Andrea Bruno Mazzocato
in occasione dell'incontro
organizzato da Ente Friuli nel Mondo
In sostituzione del suono delle campane diffuso dagli
altoparlanti installati sulla "croce pendente", pubblichiamo le
foto ed il suono delle campane originali,
registrate in occasione del precedente servizio di "Biel lant a
Messe" effettuato il...
22 Luglio 2001 >>>
CAMPANE
|
Sequenza di immagini del corteo in avvicinamento alla parrocchiale...
Emigranti in festa a Majano
(Monika Pascolo - La Vita Cattolica
del 31 Luglio 2010)
DALLA PATAGONIA AL CANADA, dalla Francia alla Cina, dal
Sudafrica alla Finlandia, ma anche da Australia e da Stati
Uniti. Sono oltre quattro milioni i friulani oggi sparsi nel
mondo, dove sono attivi circa 200 «Fogolârs furlans» (di cui
una cinquantina in Italia). Dagli emigranti di prima
generazione, partiti dal Friuli-Venezia Giulia per andare a
svolgere lontano da casa i lavori più umili e faticosi, a
quelli di seconda generazione, che sono i figli divenuti per
lo più imprenditori e professionisti, comunque ben inseriti
nel paese in cui vivono. E poi ci sono anche quelli di terza
generazione.
«Giovani che, grazie ai
racconti di nonni e genitori, hanno desiderio di conoscere
le proprie radici, i luoghi, le tradizioni e la realtà
lavorativa della nostra terra. Quelli che, in un mondo così
globalizzato, saranno i protagonisti di un futuro
interscambio di reciproca collaborazione culturale ed
economica ». Sono parole di Pietro Pittaro, 75 anni, di
professione «contadin » (così si è definito, specificando di
essere un enologo), da qualche mese a capo dell’Ente Friuli
nel mondo, durante la presentazione della «VII Convention
anuâl» prevista a Majano sabato 31 luglio e domenica 1°
agosto. Ed è proprio «I zovins e la furlanetât tai agns
2000» il tema centrale della due giorni majanese, inserita
nell’ambito dei festeggiamenti del 50° Festival di Majano
(va avanti fino al 15 agosto).
«L’obiettivo dell’ente è
quello di proseguire nella sua filosofia, ritessendo legami
e ponti laddove sono stati interrotti con i friulani
all’estero, e ponendo le basi per costruirne di nuovi,
dialogando e interagendo anche con le nuove generazioni – ha
detto Pittaro –; un contesto in cui il contattoumano è
importante, per questo il presidente deve essere presente
con la gente, andarla a trovare, perché le realtà non sono
tutte uguali e le buone idee che possiamo avere, non è detto
che vadano bene, ad esempio, sia in Argentina che in
Canada».
E l’appuntamento di
Majano rappresenta di certo un passo in più intrapreso in
questa direzione. Si parla di friulanità, sabato 31 luglio,
a partire dalle 10.35 (auditorium comunale), con Bruno
Tellia, docente dell’Università di Udine, che presenta i
risultati del sondaggio sui giovani friulani nel mondo
(hanno risposto a una serie di domande, proposte sul sito
dell’ente). Segue un dibattito moderato da Bruno Pizzul, con
intervento del presidente Pittaro e di Roberto Molinaro,
assessore regionale alla Cultura e ai Rapporti con i
corregionali all’estero. Prima dell’incontro, alle 10.20,
presentazione del libro di Paolo Tomasella, «Victor Asquini
architetto e le famiglie di Majano in Romania». Al Centro
studi, alle 13.15, apertura della mostra «Il Friuli. Una
Patria» (presenta Gianfranco Ellero). Dino Persello è il
protagonista di «Voie di contâus», spettacolo previsto alle
20.45, in piazza Italia.
Domenica 1° agosto,
giornata dedicata all’Incontro annuale dei friulani nel
mondo, con corteo a partire dalle 10.30 (raduno nell’area
del parcheggio Snaidero), accompagnato dalla Banda cittadina
di Palmanova. L’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno
Mazzocato, alle 11 in Duomo, celebra la messa solenne. La
festa procede con l’esibizione del gruppo folcloristico «Danzerini
udinesi» di Blessano di Basiliano, i saluti delle autorità e
la musica proposta dal gruppo «I bintars».
«Majano è orgogliosa di
ospitare questo avvenimento e di far vedere a tutti la
trasformazione attuata dopo il terremoto – ha detto il
sindaco Claudio Zonta –, caratterizzata soprattutto
dall’armonia creatasi nel tessuto sociale della comunità». |
Inizio della Messa egregiamente sostenuta dal coro parrocchiale
CANTO E PREGHIERE D'INIZIO
LETTURE
OMELIA
L'arcivescovo all'incontro con Ente
Friuli nel mondo
(Tratto da
www.lavitacattolica.it)
Presidente dell’Ente Friuli nel mondo,
Presidenti dei Fogolars Furlans, Autorità civili e militari,
cari amici,
ho accolto con gioia l’invito a celebrare questa solenne S.
Messa nell’annuale incontro dei Friulani nel mondo. Vengo
dalla terra trevigiana che ha conosciuto per lunghi anni
l’esperienza dell’emigrazione e che ha dato vita alla
benemerita associazione “Trevisani nel mondo”, a cui sono
stato sempre vicino come Vescovo e Pastore.
Giunto tra voi come
Arcivescovo di Udine, mi sono subito reso conto che
l’emigrazione aveva interessato il popolo friulano quanto il
popolo trevigiano, e forse di più. Sto facendo una visita a
tutto il territorio dell’Arcidiocesi, passando di forania in
forania e di chiesa in chiesa dove incontro sempre un gruppo
di cristiani che mi attende. Fermandomi a dialogare con loro
ho ascoltato, con tanto interesse, racconti spontanei di
esperienze di emigrazione che mi hanno colpito e anche
commosso.
Ho scoperto, poi, quella
straordinaria rete di solidarietà che sono i “Fogolars
furlans” e che in questa S. Messa ho la gioia di incontrare
per la prima volta in un’occasione pubblica così importante.
Pensando ai “Fogolar furlans” mi viene l’immagine di un
grande albero che ha sviluppato i suoi rami in tutti i
continenti del mondo ma ha tenuto ben piantate le sue radici
dentro la terra in cui è nato. Per gli emigranti è stata
un’esigenza spontanea e vitale tenere un legame forte con le
è proprie radici; un’esigenza non che veniva solo
dall’affetto per i propri cari lasciati in Friuli o da
sentimenti di nostalgia per la casa e il paese in cui erano
nati a avevano trascorso la propria infanzia.
C’erano certamente anche
gli affetti e, in certi momenti, la nostalgia; ma, più a
fondo, c’era la coscienza che essi portavano con sé un bene
che non aveva prezzo: erano i valori a cui erano stati
educati e che avevano respirato nella terra di origine, nel
Friuli.
Nei paesi che gli
accoglievano non portavano solo braccia per lavorare ma la
dignità di persone che si sono fatte stimare e apprezzare
per le qualità religiose e morali di cui erano impastate nel
più profondo di se stesse.
Queste qualità morali e
religiose potevano essere tenute vive grazie anche ad un
legame vivo con la terra natale del Friuli. Ognuno cercava
di tenerle vive personalmente attraverso i mezzi
comunicazione o ritornando periodicamente a visitare i
parenti.
Ma si è capito che ci si
poteva aiutare insieme a non perdere il contatto con le
comuni radici e sono nati i Fogolars furlans, associati tra
loro grazie all’Ente Friuli nel mondo.
Loro vocazione primaria è
proprio quella di tenere una rete di rapporti attraverso i
quali continuano a passare i profondi valori umani e
cristiani che hanno forgiato la civiltà e l’identità del
popolo friulano.
Vedo con piacere che i
Fogolars hanno ben presente questa vocazione come appare
chiaro anche dal tema del convegno tenuto ieri: “I giovani e
la friulanità nel 2000”.
E’ una grande missione
trasmettere ai figli, nati nei paesi di emigrazione, quei
valori che rendono veramente “friulani”; non solo con forme
superficiali di appartenenza ma nel profondo delle coscienze
e delle convinzioni morali.
Questa è la più preziosa
eredità che i genitori friulani emigrati possono e devono
consegnare ai figli. In questi anni, grazie ad un duro
lavoro e alla Provvidenza di Dio hanno accumulato anche un
benessere materiale che offrono ai figli i quali possono
partire da condizioni di vita molto più facili di quelle da
cui sono partiti i loro nonni e genitori. Ma non è questa
l’unica eredità da lasciare.
Il Vangelo, che abbiamo
ascoltato, ci racconta di un uomo che aveva lavorato
duramente fino a far traboccare di raccolto i propri granai
convinto, quel punto, di poter godersi la vita mangiando,
bevendo e divertendosi. Ma Dio gli ricorda che quei beni
possono andare dissipati con molta facilità e che la vita è
importante per altri valori.
Quante volte questa
storia si è ripetuta: i figli hanno dissipato in breve le
fatiche dei genitori! Grazie anche alla rete di rapporti e
alle iniziative dei Fogolars furlans, trasmettiamo ai figli
l’eredità più preziosa; cioè, i valori grandi che hanno
distinto i friulani in patria e nel mondo. Per questi valori
siete – e mi vien da dire – siamo friulani! Lo siamo per la
fede che affonda le sue radici nella Chiesa di Aquileia; per
i valori dell’onestà, del senso di solidarietà, della
fiducia nel domani, dell’unità delle famiglie che affondano
le loro radici nel Vangelo.
Questa è la friulanità da
trasmettere con l’esempio, con la lingua, con la cultura e
in tanti altri modi. Il Signôr nus mantegni fedêi ais
nestris lidrîs cristianis e al benedissi dutis lis personis
e lis fameis che si dan dongje tai fogolârs furlans di dut
il mont. Amen.
+
Mons. Andrea Bruno Mazzocato
|
PREGHIERE DEI FEDELI
SALUTI, BENEDIZIONE E
CANTO "DAL FONT DE ME ANIME"
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Recarmi in Municipio e in
Piazza Italia seguendo il corteo dopo la Messa non era nel mio
programma, ma trovato un parcheggio nelle vicinanze della piazza ho
avuto l'opportunità di seguire alcune fasi dei festeggiamenti che
precedevano il convivio, potendo avvicinarmi ai grandi tendoni
allestiti in una zona transennata, alla quale si accedeva solo se in
possesso della prova di avvenuto pagamento... Ad uno delle porte
d'accesso, ho chiesto il permesso di entrare per fare alcune foto ad
Angelico Piva ed al complesso "I Bintars"... Il permesso mi è stato
negato con una banalissima scusa... Avrei voluto chiedere allo
zelante controllore, come poteva pensare che uno nelle mie
condizioni possa permettersi di fare "il furbo", ed entrare per
mangiarsi un piatto di pastasciutta a sbafo... Non ho insistito,
dato che non mi costava niente risalire in macchina ed affidarmi al
mio Garmin per tornare a casa... Durante il corso
della giornata, non saprei contare le persone che si sono avvicinate
definendomi "grande fotografo", per dirmi che mi avevano già visto
negli scorsi anni e mi chiedevano dove avrebbero potuto vedere i
risultati di miei innumerevoli scatti. A questo punto non restava
che dare una breve spiegazione e consegnare loro il biglietto da
visita con l'indirizzo del sito e le informazioni sulla nostra Associazione.
Non potendo
riprendere "I Bintars" di fronte,
non restava che "girarli" di 180 gradi e scattare...
Qui li vediamo da soli e con "Sdrindule"...
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Majano,
1 Agosto 2010
Santa
Messa
presieduta da Mons. Andrea Bruno Mazzocato
in occasione dell'incontro
degli emigranti
organizzato da Ente Friuli nel Mondo
accompagnata dal coro parrocchiale
|
01 |
2.59 |
Campane |
02 |
2.50 |
Dall'aurora io cerco Te |
03 |
1.58 |
Inizio
Messa e Atto Penitenziale |
04 |
2.50 |
Gloria |
05 |
2.31 |
Salmo
Responsoriale |
06 |
1.38 |
Seconda lettura (in friulano) |
07 |
1.31 |
Alleluia |
08 |
2.33 |
Lettura del Vangelo |
09 |
10.51 |
Omelia
di S.E. Mons. Mazzocato |
10 |
4.00 |
Preghiere dei fedeli |
11 |
1.17 |
Ecco
quel che abbiamo |
12 |
1.25 |
Santo |
13 |
0.37 |
Pace a
te |
14 |
4.24 |
Canto
di Comunione |
15 |
0.46 |
Prejere "Regjine dai fogolârs" |
16 |
5.14 |
Saluti, avvisi e benedizione finale |
17 |
2.56 |
Dal
font de mê anime |
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