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Abbazia di Rosazzo (UD), 31 Luglio 2010
Chiesa di San Pietro apostolo


Verbum Resonans 2010

Seminari Internazionali di Canto Gregoriano
Organizzati dall'USCI-FVG

Santa Messa cantata dagli allievi dei corsi
celebrata dal docente di liturgia Mons. Michele Centomo

          Le origini dell'abbazia sono piuttosto controverse e non sempre convalidate da prove ma la tradizione vuole che, nell'anno Ottocento l'eremita Alemanno si insediasse in questi luoghi solitari per trovare la pace dell'anima e vi costruisse un modesto oratorio e una cella. Questa atmosfera di serena spiritualità attirò un numero sempre maggiore di fedeli, le celle si moltiplicarono tanto che l'oratorio diventò un monastero alla cui guida vennero chiamati i canonici regolari di Sant'Agostino.
          Nel 1070 fu inaugurata la chiesa dedicata a San Pietro. Nel 1090, il monastero rosacense venne elevato al rango di abbazia e nell'anno successivo la regola agostiniana venne soppressa a favore di quella benedettina.
          Nel Medioevo Rosazzo assunse oltre al ruolo di guida spirituale, anche una funzione economica di rilievo.
          Più tardi, durante le lotte fra Aquileia e Cividale, tra Venezia e gli imperiali, il monastero venne trasformato in rocca difensiva. I monaci Benedettini dopo oltre trecento anni, lasciarono l’abbazia la quale venne governata dal 1423 fino al 1751 (anno della soppressione del patriarcato di Aquileja), da abati commendatari, i cui stemmi sono visibili tutt'oggi nelle lunette del chiostro. Durante questo periodo, nel 1522 i Domenicani si insediarono nell'abbazia e vi rimasero per 248 anni.
          Nel 1509 dopo varie vicende di guerre e razzie, un incendio completò l’opera di rovina. Solo vent’ anni più tardi ebbe inizio la rinascita del complesso abbaziale per merito dell’abate commendatario Giovanni Matteo Giberti, il quale si avvalse dell'ausilio di Venceslao Boiani, architetto cividalese.
          Nel 1823 il vescovo Emanuele Lodi, trasformò l'abbazia in residenza estiva dei vescovi di Udine; il vescovo di Udine venne insignito del titolo nobiliare di Marchese di Rosazzo, titolo che venne poi riconosciuto nel 1927 anche dal Regno d'Italia.
          Merito di mons. Alfredo Battisti, arcivescovo emerito di Udine, è stata la rinascita di Rosazzo: suo l’interessamento per includere l’edificio nelle opere da ripristinare dopo il terremoto del 1976. La rinascita spirituale si ispira al ‘Progetto Rosazzo’, che ha preso l’avvio l’1 ottobre 1994.
          Ora il ‘monastero delle rose’ opera come centro di cultura, punto d’incontro umanistico e sociale, luogo in cui si organizzano convegni, seminari, mostre, dibattiti.     (Tratto da www.abbaziadirosazzo.it)


Le prime fasi della celebrazione...


         
 KYRIE E GLORIA

Michele Centomo è stato ordinato sacerdote nel 1995. Già docente di Religione cattolica presso diversi istituti della regione nonché Segretario particolare degli arcivescovi metropoliti di Gorizia, nel 2003 si è licenziato in Teologia con specializzazione liturgico-pastorale. Maestro delle Celebrazioni liturgiche arcivescovili (1999), membro della Commissione della Liturgia del Triveneto per l’Arcidiocesi di Gorizia (2004), Assistente diocesano di Azione Cattolica ramo giovanissimi-giovani (2005), giornalista pubblicista (2006), dal 2008 è arciprete-parroco d i Aquileia (Ud) e direttore dell’Ufficio Liturgico Diocesano.



 AGNUS DEI



 BENEDIZIONE


...ed infine la foto ricordo...
(immagine a risoluzione di stampa)

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Abbazia di Rosazzo, 31 Luglio 2010
Verbum Resonans 2010
Santa Messa cantata dagli allievi dei corsi
celebrata dal docente di liturgia Mons. Michele Centomo

01 4.17 Intr. Dum clamarem
02 1.04 Kyrie
03 2.35 Gloria
04 0.49 Preghiera (officiante e assemblea)
05 4.23 Grad. In Deo speravit
06 2.38 All. Deus, iudex iustus
07 1.54 Off. Benedicam Dominum
08 2.07 Preghiera (officiante e assemblea)
09 1.09 Sanctus
10 1.43 Preghiera (Pater nostrum)
11 1.05 Agnus Dei
12 3.44 Comm. Honora Dominum
13 0.42 Benedizione