Finita la celebrazione e mentre la statua di Sant'Anna
veniva riportata all'interno delle sacre mura, la gente si
disponeva negli spazi esterni della chiesa per un momento di
festa in compagnia, convivio che prevedeva anche una buona
pastasciutta preparata dai volontari, che avevano allestito
la "cucina da campo" proprio dietro la struttura. Munito del
mio prezioso "Rollator", io ho preferito rimanere sulla
piazza ad ammirare il panorama reso particolarmente
suggestivo da una serie di nuvole minacciose che da dietro
Castelmonte sembravano giungere a momenti e rovinare la
festa nel momento più importante, dato che il gracchiante
altoparlante portatile di don Pietro annunciava l'imminente
arrivo della pastasciutta.
Era la prima volta che partecipavo alla
Festa di Sant'Anna di Paderno, scherzosamente definita "Fiesta
del penacul", perchè normalmente in questa ricorrenza il
granoturco "fiorisce" e sulla punta della pianta spunta il
pennacchio, che ha un ruolo molto importante sul completo
sviluppo della pianta. Ricordo ahimè annate in cui
pennacchio e pianta non riusciva a svilupparti e rimanevano
stecchiti da devastanti siccità.
Durante i primi infelici
sessant'anni della mia esistenza, in più occasioni il suono
delle campane di Paderno che si ascoltano da casa mia, mi
annunciavano i festeggiamenti di Sant'Anna, ma la "prigione
mentale" che mi ero costruito intorno, mi impediva di
parteciparvi. Mi meravigliava il fatto che ci abbia
impiegato 10-12 anni dalla mia rinascita, per accorgermi di
questa lacuna ed avere l'occasione di includere le campane
di Paderno tra le altre centinaia presenti nel nostro sito.
Lo straordinario
spettacolo della natura continuava, ma con il passar del
tempo perdeva il carattere minaccioso e sembrava benevolo
nei confronti dei festeggiamenti in corso. D'altra parte i
partecipanti non sembravano per nulla intimoriti dagli
eventi, tant'evvero che don Pietro lanciava i primi
avvertimenti ed istruzioni per iniziare il repertorio canoro
con l'immancabile "Madonnina del mare". Mentre iniziavano le
prime strofe della canzone, ho ripiegato e messo nel
bagagliaio il deambulatore e sono salito in automobile,
facendo lentamente un giro completo della piazza, prima di
imboccare l'unica via per uscire dal paese.
Anche a Leproso lo
spettacolo della natura era davvero indescrivibile, e con
questa foto tento di rendere partecipi anche chi non ha
avuto la fortuna di assistevi...
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