Duomo di Udine, 11 Luglio 2010
Chiesa
Cattedrale di Santa Maria Annunziata
Visione diurna e
notturna del Duomo
Primi
Vespri
in
onore dei santi Ermacora vescovo e Fortunato diacono, martiri
patroni principali
dell’Arcidiocesi della città di Udine
presieduti dall'Arcivescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato
I fedeli accolgono
l'Arcivescovo, i presbiteri e i diaconi preceduti dal libro dei Vangeli
e delle croci astili in rappresentanza delle foranie e delle pievi.
INTRODUZIONE STRUMENTALE
Ermacora, a cui fu
associato al culto il diacono Fortunato, è da sempre
venerato come il protovescovo e protomartire di Aquileia. La
sua figura può essere collocata verso la metà del III
secolo. Ai due santi, che
appaiono
nel Martirologio geronimiano, è dedicata in subordine la
basilica di Aquileia dopo la dedicazione mariana. La
venerazione di sant'Ermacora, che la tradizione vuole
discepolo di san Marco, si diffuse già nell'antichità in
tutto l'alto Adriatico e oltre le Alpi, nell'area di
influenza ecclesiastica e metropolitica della Chiesa
aquileiese.
I due santi sono patroni
principali delle arcidiocesi di Udine e Gorizia e della
città di Udine.
Celebrare questa memoria significa innanzitutto fare una
sosta nel cammino. Una sosta festosa, ma anche pensosa. Per
guardare all'indietro e per individuare le coordinate sulle
quali delineare il futuro.
Essere figli e nipoti di
Ermacora e Fortunato significa anche avere la consapevolezza
che il martirio ossia la testimonianza coraggiosa e fedele è
la strada privilegiata per generare nuovi credenti: è la
scuola del chicco di grano che, se non sa morire, rimane
solo e infecondo (Gv 12, 24).
Fare memoria di Ermacora
e Fortunato, infine, vuoi dire anche ripercorrere la lunga
marcia della storia della nostra Chiesa per riconoscere i
segni dell'amore di Dio e per chiedere perdono qualora
avessimo sprecato o disprezzato i suoi doni e le sue
opportunità. Un fiume immenso di gente di lingue e culture
diverse, santi e peccatori, pastori e fedeli, ma tutti
accomunati dalla fede nel Cristo morto e risorto. Se
crediamo e speriamo è perché altri prima di noi ci hanno
insegnato a credere e sperare.
I tanti sentieri
dell'azione pastorale che la nostra Chiesa intende
percorrere sono le vie attuali per professare ancora la fede
di sempre, in questo tempo e in questi luoghi, quella fede
che è comune a tante Chiese e che nella nostra Aquileia si è
rivestita di lingue, segni e forme del tutto particolari.
La
celebrazione dei Primi Vespri della solennità presenta
alcune particolarità:
-
-
la processione d'ingresso è caratterizzata dalla
presenza delle croci, addobbate con nastri e fiori, in
rappresentanza delle foranie e delle pievi storiche: la
tradizione locale viene ripresa per richiamare la gloria
e la vita che scaturiscono dalla passione gloriosa del
Signore; al termine della processione, il Vangelo viene
solennemente intronizzato davanti all'assemblea: è
Cristo, infatti, che la presiede, in quanto Parola
vivente;
-
-
al termine dei salmi e del cantico un'orazione salmica
conclude la preghiera interpretando cristologicamente ed
ecclesialmente il testo secondo Principi e Norme
della Liturgia delle Ore 110-112;
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-
durante il Magnificat, l'arcivescovo incensa
l'altare, la croce e le reliquie dei santi Ermacora e
Fortunato; quindi, il diacono incenserà l'arcivescovo e
l'assemblea;
-
-
alle intercessioni è stata inserita
un'intercessione particolare per i referenti d'ambito
foraniali e di comunità;
-
-
la benedizione finale è a struttura trinitaria e
racchiude un'invocazione particolare per gli operatori
pastorali.
|
L'Arcivescovo dà inizio
alla celebrazione...
...estratto dall'omelia di mons. Mazzocato...
RESPONSORIO
MAGNIFICAT
INTERCESSIONI
(in friulano, sloveno e tedesco)
Nell'ora in cui Cristo, re dei
martiri, offrì per noi la sua vita nella cena pasquale e
nell'oblazione cruenta sulla croce, s'innalzi a lui la lode
della Chiesa:
Te, Dòmine, celebràmus.
Noi ti lodiamo e ti adoriamo, o
Cristo, causa e modello di ogni martirio, perché ci hai
amati fino alla fine,
Te, Dòmine, celebràmus.
Perché hai chiamato i peccatori pentiti al premio della
vita eterna,
Te, Dòmine, celebràmus.
Perché hai comandato alla tua Chiesa di offrire il sangue
della nuova ed eterna alleanza, sparso per la remissione dei
peccati,
Te, Dòmine, celebràmus.
Perché in questo giorno ci hai dato la grazia di
perseverare nella fede,
Te, Dòmine, celebràmus.
Perché doni il tuo Spirito a coloro che vogliono seguirti
nella via del servizio alle nostre comunità per annunciare,
celebrare e testimoniare la tua salvezza,
Te, Dòmine, celebràmus.
Perché hai associato molti fratelli alla tua morte
redentrice,
Te, Dòmine, celebràmus. |
BENEDIZIONE
Mentre
l'Arcivescovo, i presbiteri, i diaconi e e i ministri ritornano
in sacristia, il coro canta la sequenza
Plebs fidelis Hermachorae.
Durante la processione conclusiva viene incensato l'altare dei
Santi Patroni
...il canto del Vespri
era sostenuta da una formazione composta da tre cori
diretti da Giovanni Zanetti con all'organo Carlo Rizzi...
ed il supporto strumentale dei giovani dell' Istituto J. Tomadini di
Udine
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Duomo di Udine, 11 Luglio 2010
Primi
Vespri
in
onore dei santi Ermacora e Fortunato
patroni principali
dell’Arcidiocesi della città di Udine
presieduti da mons. Andrea Bruno Mazzocato
|
01 |
4.26 |
Introduzione strumentale |
02 |
2.09 |
Inizio
celebrazione |
03 |
2.52 |
Inno |
04 |
5.58 |
Psalmus 117 I (1-18 |
05 |
3.36 |
Salmo
117 II (19-29 |
06 |
3.55 |
Cjante
Cfr. 1 Pr 2,21-24 |
07 |
16.38 |
Omelia
di S.E. mons Mazzocato |
08 |
1.01 |
Responsorio |
09 |
4.25 |
Cantico alla Vergine (Magnificat) |
10 |
2.32 |
Intercessioni |
11 |
1.05 |
Pater
Noster |
12 |
1.10 |
Benedizione |
13 |
6.18 |
Plebs
fidelis Hermachorae |
|