Masarolis di Torreano (UD),
6 Giugno 2010
Chiesa
Parrocchiale
Masarolis-
Masaruèlis - Mazeruola - (m. 660 s.l.m.)
Masarolis è un ridente
paese di circa 150 abitanti ubicato a 660 m.s.l.m. circondato a est
, nord e ovest da montagne
mentre a sud si apre ad un magnifico
panorama verso valle in cui, nelle giornate limpide, si scorge il
mare. Masarolis è famoso per il suo Carnevale, le caratteristiche
maschere " te kriznast, te koznast, minke, te liep". Il martedì
grasso si anima nella scena che vede la cacciata del male (te
koznast) dalla comunità. In piazza a Masarolis sorge una fontana
sulla cui sommità è stato ingabbiato un leone. Si narra che la
popolazione del paese avesse chiesto all'autorità comunale la
costruzione della fontana e dell'acquedotto per evitare l'inutile
fatica di approvigionarsi d'acqua nelle sorgenti lontane dal centro
abitato, ma la richiesta non solo non fu accolta, ma fu anche
osteggiata.
La popolazione non si
perse d'animo e, affrontando tante lotte, nel settembre del 1895, ne
completò la costruzione e a simbolo dell'autorità comunale
sconfitta, ingabbiò il leone. A Masarolis, la prima domenica dopo il
16 luglio di ogni anno si festeggia la Madonna dei Carmelo.
Il paese si compone di
edifici disposti secondo l'orografia del terreno, con la facciata
principale rivolta a sud. Nel centro del borgo si trova la chiesa
parrocchiale, un piccolo spazio pubblico con fontana e un
interessante complesso edilizio che risale, nelle parti più antiche
, al XVII secolo (come riporta l'iscrizione incisa: "1670 Leonardo
Macorig"). Il resto della costruzione risale ai secoli XVIII - XIX,
come dalle due date certe (1854 e 1865) incise sul prospetto del
corpo centrale. L'edificio, restaurato dopo il terremoto del 1976,
presenta una piccola corte interna di forma allungata aperta sul un
lato. la schiera che chiude la corte sul lato nord ha la facciata
sullo spazio interno articolata da un triplice ordine di ballatoi,
con scale esterne in pietra e legno, mentre lungo la strada presenta
solo piccole aperture e un sottoportico con portale incorniciato ad
arco ribassato. La schiera posta a sud ha invece il porticato e la
sovrastante loggia rivolti verso l'esterno. Pregevoli sono anche i
dettagli in pietra ed il forno da pane perfettamente conservato
all'interno del corpo sud.
(Testo tratto da
www.comune.torreano.ud.it/)
Santa
Messa per la Festa del Donatore
organizzata dalla
Sezione
AFDS di Torreano
CAMPANE
A celebrare la Messa
era stato un sacerdote ex missionario,
con l'accompagnamento di un coro di bambini e ragazzi molto ben
istruiti...
CANTO E SALUTO D'INIZIO
Al termine dell'omelia, il sacerdote ha parlato dell'importanza del
dono del sangue, ed ha raccontato una sua esperienza vissuta nel
1999 quando durante la sua missione a Sumatra, una pericolosa febbre
le aveva gravemente intossicato il sangue e stava per morire... In
quel frangente ha avuto salva la vita grazie ad una trasfusione di
sangue prelevato dalle vene di un indigeno... guarendo
perfettamente...!
...una panoramica al momento della Consacrazione...
CANTO
La
cerimonia è terminata con il
"Cjant dal donatôr"
cantata dal coro di bambini e ragazzi,
che hanno ottenuto gli applausi di tutti i presenti.
SALVÂ UNE VITE
Coréit! Une vite
in perìcul:
un viéili, une mâri, un canai?
Suspîrs di mil fràdis che clàmin
pes stradis e in duc' i ospedai.
Corìn! Une vite in pericul:
magari l'é un nestri nemî.
Plui biél ancjemò sustignîlu,
salvâlu e no fâsi capì.
Il sanc, oh chel sanc ch'i tu puàrtis
al jemple la vene ch'a mûr:
la vite, la vite ch'a torne!
Si jemple di gionde il to cûr.
Frïûl, 'vonde sanc
cu lis armis;
il nestri ch'al sei sanc di amôr:
un ben ch'i metìn in musine
par vìnci la muart e il dolôr.
Des monz fin jù jù pe marine,
Frïûl ancje in chest tu sês prin,
content s'a ti dîs: Diu t'al merti
un viéili, une mâri, un frutín.
Il sanc, oh, chel sanc ch'i ti puàrtis...
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