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Zugliano di Pozzuolo (UD), 23 Maggio 2010
Sala "Mons. Petris" del Centro Balducci

Santa Messa, nel corso dell'incontro sul tema
"Diritti e Diversità"


L'incontro e la Messa si sono svolti nella Sala "Mons. Luigi Petris" del Centro Baldicci

Diritti umani e valore delle diversità


          “Diritti e diversità”, ovvero un incontro di riflessione e di scambio su diritti umani, uguaglianza, giustizia sociale e valore delle diversità, è l'appuntamento in quel di Zugliano (Ud), organizzato dall’Associazione Balducci assieme ai Servizi della Salute mentale di Udine. A partire dalle 10 del mattino, nella sala mons. Petris presso il Centro Balducci, si sono intrecciate le voci di persone che usufruiscono dei servizi della Salute mentale con quelle di altre persone – gli/le immigrati/e ospiti del Centro di accoglienza – che, pur partendo da situazioni di difficoltà, hanno proposto l’importante questione del rapporto con la diversità e sono direttamente impegnate in percorsi di emancipazione e cittadinanza e nell’impegno per la tutela dei diritti.


...L'incontro è iniziato con interventi musicali
del coro “Nove per caso”
e  del gruppo di canto popolare dell’associazione femminile multietnica La Tela.


         
 CANTI



...ed il benvenuto di don Pierluigi Di Piazza, il direttore del Centro Balducci...


...è stato poi proiettato il
video-documento...


...panoramiche sul salone durante la proiezione...

          Il programma prevedeva l’introduzione e visione del video-documento sul 20 settembre 2009, data-evento che assolve un po’ la funzione di fil rouge tra le attività realizzate in sinergia da centro Balducci e Servizi della salute mentale udinesi. Come si ricorderà, in quel giorno si era tenuto “Un cammino di liberazione e di vita” guidato da don Luigi Ciotti che era partito proprio dal Centro Balducci per giungere sino al Parco di Sant’Osvaldo di Udine. A formare una lunghissima catena umana composta da cittadine e cittadini che si erano avvicinate al di là di qualsiasi stigma o presunta categoria o sociale, ma semplicemente uniti dal denominatore comune dell’essere portatrici e portatori di diritti, ovvero persone.

 


...le letture della liturgia domenicale...

 

          Il programma è proseguito non la “Messa aperta” celebrata da don Pierluigi Di Piazza, all’interno della celebrazione si è dato spazio per testimonianze e interventi di utenti e gruppi di utenti dei servizi della salute mentale, ospiti del Centro di accoglienza Balducci. E' intervenuto il dott. Mario Novello, responsabile del Dipartimento di salute mentale di Udine. Sono seguite letture di testi e poesie di Franco Basaglia, Alda Merini ed altri, come anche interventi liberi.

 


          Oggi siamo venuti per contraccambiare una visita, come si fa tra buoni amici, dopo che il 20 Settembre scorso, a chiusura del Convegno Balducci, e a Dicembre, in occasione della festa di Natale, ci avete dato la possibilità di raccontare i percorsi e le storie delle persone che hanno abitato, come donne e uomini, cittadine e cittadini, indipendentemente dal loro essere utenti, operatori, soci di cooperative o associazioni, assistenti sociali, infermieri, medici, responsabili, i luoghi dell'ex Ospedale Psichiatrico negli ultimi decenni. Per questo desideriamo innanzitutto dire la nostra gratitudine, per averci invitati, a voi, comunità di Zugliano, a tutte le persone accolte dal Centro Balducci, a tutti i volontari, a te Pierluigi, e a chiunque ha scelto di esserci, oggi, per passare insieme a noi una giornata che ci piacerebbe mantenesse, in tutti i suoi momenti, il carattere dell'incontro e dello scambio nel segno dell'amicizia, tra compagni di viaggio.
          L'affinità che sentiamo è data dalle singole esperienze che oggi si incontrano, unendo i percorsi personali di tutti coloro che quotidianamente vivono, troppo spesso sulla propria pelle, la difficoltà del veder riconoscere ad ogni uomo e ad ogni donna gli stessi diritti.
          Siamo credenti e non credenti, tuttavia abbiamo accolto volentieri il vostro invito a condividere con voi le nostre riflessioni e testimonianze, per parlare di diritti umani e uguaglianza sociale nell'incontro di una comunità che celebra, a Pentecoste, la possibilità della comprensione e della vicinanza oltre ogni diversità, oltre che la capacità di affermarlo con estrema franchezza. Sperimentiamo infatti quotidianamente che l'affermazione di tutti i diritti umani passa attraverso l'accoglienza di ogni diversità, vissuta non solo come atteggiamento formale, ma come fondamento di ogni relazione, nella quale ognuno ha diritto ad essere compreso prima di tutto e soprattutto come persona. Allo stesso modo intravediamo, nell'esperienza quotidiana della vita comunitaria, così come in tutti i percorsi dei gruppi e delle associazioni, che esiste un solo modo per cercare di afferrare qualcosa sulla verità dell'essere umano: conoscere e fare proprie le diversità che si incontrano, ammettendo che, agli occhi dell'altro, ciascuno di noi è il primo ad essere diverso.

          La semplificazione e l'omologazione sono dietro l'angolo, vengono sempre più vendute come scorciatoie in nome di valori quali ordine, regolamentazione, difesa della propria tradizione, affermati spesso con gesti violenti di separazione o segregazione. Il manicomio ne era un esempio, vale a dire la creazione di una città nella città, parallela e invisibile da fuori, creata prima di tutto per risolvere, con la rimozione dagli occhi, il problema di coloro che, per nascita o eccessiva fragilità di fronte a sofferenze di cui non avevano colpa, erano giunti ad essere classificati come "matti"; venivano così rinchiusi, fisicamente, all'interno dei reparti o padiglioni, ma soprattutto all'interno di una parola-marchio, etichettati come appartenenti ad un'altra razza, dai cui esemplari bisognava prima di tutto difendersi. Il 20 settembre scorso, insieme a voi, abbiamo ricordato in un cammino di liberazione la capacità di tutti coloro che, donne e uomini, dal passato ad oggi hanno colto alcune intuizioni profetiche e hanno saputo contrapporre gesti accoglienti a gesti violenti, la curiosità alla dogmaticità, riuscendo a trasformare un luogo di chiusura e separazione in un luogo di integrazione sociale e continua affermazione di diritti.
          Sentirci accolti tra voi oggi ha dunque per noi grande significato: vuoi dire poter toccare con mano che queste parole hanno valore anche più in grande, al di fuori del piccolo quadrato di sant'Osvaldo, soprattutto in un momento come questo, in cui viviamo con grande disagio il pericolo reale e costante che ogni diversità ci venga presentata come minaccia per una non meglio precisata incolumità o sicurezza. La nostra esperienza riguarda più da vicino le persone che soffrono di disagio psichico e che per questo sono state vittime di discriminazioni o pregiudizi, ma sappiamo che molti sono coloro che sono costretti a vivere la propria diversità come fosse un difetto, vedendosi negare la possibilità di farne apprezzare la ricchezza.
          Noi vogliamo invece costruire e raccontare una storia diversa, in cui avvicinandosi all'altro e cambiando il nostro punto di osservazione, concentrandoci su ogni singola storia e ogni singola persona, ponendo gesti di tenerezza, cogliamo prima di tutto un'umanità, vera e profonda, capace di ricordarci che la costruzione e l'affermazione dei diritti umani non è appannaggio di pochi, ma compito di tutti, e che soltanto l'espressione collettiva di tutte le donne e tutti gli uomini, anche se diversi, detta in tutte le lingue, riferita a tutti i mondi culturali, anche se diversi, e compresa da tutte le menti, proprio perché diverse, può realizzare questo sogno.

 

...le testimonianze...

 

 

 

 

...diritti alla libertà...

 


...testimonianze di ospiti del Centro Balducci...

 


..interventi intercalati dai canti dei due cori...

 

...il momento della Consacrazione...

 


...canto di chiusura...

 

           Nel corso della giornata si sono esibiti il coro “Nove per caso” e il gruppo di canto popolare dell’associazione femminile multietnica La Tela.

          La manifestazione era organizzata da Centro E. Balducci, Cooperativa sociale Itaca, Coop Duemilauno Agenzia Sociale, Comunità Nove, Cidr, Residenze Dsm, associazione polisportiva E’ Vento Nuovo, Arum, Animatori percorsi storico botanici e Dipartimento di Salute Mentale di Udine.