Moruzzo (UD),
28 Marzo 2010
Chiesa di Santa
Margherita del Gruagno
Borgo
fortificato e castello - Sulla
collina di Santa Margherita del Gruagno sorge il borgo
medioevale al centro del quale spicca la costruzione della
pieve. Nel 762 la località detta Grombaces è menzionata
tra le proprietà di tre fratelli longobardi che vengono
cedute al monastero benedettino di Sesto al Reghena.
Successivamente, nel 983, è citata tra i castelli donati da
Ottone II al patriarca Rodoaldo. Il feudo patriarcale fu
governato da un gastaldo che risiedeva a Santa Margherita,
mentre nel XIV secolo viene compreso nella gastaldia di
Fagagna. Nel Basso Medioevo i documenti non citano più il
castello, ma solo la cortina un centro abitato fortificato
con la chiesa che nel 1247 è menzionata come pieve. Del
castello non rimangono tracce, mentre si conserva la cinta
muraria della cortina, con la torre porta, dove sono ancora
in parte visibili i camminamenti di ronda. La torre porta
conserva le travature lignee e, sui due lati esterni, gli
ampi portali in pietra con inserita nella chiave di volta la
data 1506. Alcuni edifici rustici mantengono almeno in parte
la propria struttura originaria; tra questi una casa, la cui
data di costruzione è incisa sul portone d'ingresso (1818),
affiancala da una torre quadrangolare in mattoni con
merlature e belvedere coperto.
Pieve
di Santa Margherita e antico sacello di Santa Sabida [SECOLI
XI; XVIII]
Nel X secolo esistevano nell'abitato due luoghi di culto: la
chiesa di San Martino, scomparsa in epoca moderna, e la
chiesa di Santa Margherita che aveva inglobato le strutture
di un sacello più antico dedicato a Santa Sabida. Il culto
di Santa Sabida è conosciuto fin dal VIII secolo. L'attuale
chiesa di Santa Margherita risale al Settecento, ha tre
navate separate da possenti pilastri in pietra; il sacello
romanico ha forma esagonale (in origine semicircolare) con
volta a vela impostata su archi acuti. La facciata presenta
tre portali e un rosone centrale in pietra lavorata.
All'interno sono conservati, tra le altre opere, l'altare
maggiore del goriziano Giovanni Pacassi (1660-1667) sul
quale sono collocati un tabernacolo del 1669 e la pala di
Pietro Liberi (1614-1687), raffigurante Santa Margherita tra
le nubi e i Santi Valentino e Osvaldo, e il fonte
battesimale realizzato nel 1546 dal lapicida lombardo
Benedetto degli Astori. Di particolare interesse sono i
reperti lapidei: il Cristo Benedicente del XIII secolo,
un'acquasantiera ascrivibile ai secoli XI-XII, per la quale
si è ipotizzata anche una datazione anteriore, e una croce
greca collocata nella parete dell'abside. |
SCAMPANOTTATA
Santa
Messa
e apertura al culto
della chiesa restaurata
L'interno della chiesa
e la statua di Santa Margherita
Entrata del corteo al suono del quartetto di fiati...
...e danza dei ragazzi intorno all'altare...
Racconto della Passione e Morte di Gesù Cristo...
I
ragazzi delle Medie hanno letto i messaggi di alcuni religiosi,
nati all'ombra della Pieve di Santa Magherita del Gruaro,
attualmente impegnati nella loro missione lontano dalla loro terra...
LETTURE
SANTA MARGHERITA DEL GRUAGNO
In chiesa dopo quattro anni
(DARIO VENTURINI - LA VITA CATTOLICA del 27 MARZO
2010)
SI
SONO CONCLUSI da poco i lavori di ristrutturazione nella Pieve di Santa
Margherita del Gruagno cominciati ben quattro anni fa. La comunità
cristiana di Moruzzo perciò, domenica 28 marzo, potrà finalmente
riunirsi nella Chiesa principale dove da cent’anni è custodita
gelosamente la statua di Santa Margherita. Correva l’anno 2006
quando un primo lotto di lavori interessò la parte esterna della Chiesa,
costringendo il Parroco don Ernesto Balzarin e i suoi fedeli a
trasferirsi nella vicina Chiesa di San Giovanni Battista a Brazzacco per
le celebrazioni liturgiche. «Siamo tutto sommato
soddisfatti – spiega don Ernesto Balzarin – dei lavori realizzati
all’interno e all’esterno della Pieve. Dopo un "esilio" durato ben 4
anni, possiamo finalmente fare ritorno nella nostra chiesa. Sarà un momento di grande
emozione per tutti i fedeli che potranno riabbracciare questa bellissima
struttura costruita nel lontano 1000 d.C, sui resti di un castello del
Gruagno nel borgo medioevale. Speriamo che quanto fatto sia di loro
gradimento». Grazie ad un contributo
regionale di all’incirca 380 mila euro si è provveduto al rifacimento
dell’intonacatura esterna e di tutti gli elementi isolanti. «Delle
infiltrazioni d’acqua – puntualizza il sacrestano Maurizio Liani –
interessavano la parte sovrastante il presbiterio. Oltre ad aver risolto
questo problema, gli operai hanno risistemato l’impianto fonico,
elettrico e di riscaldamento». «Grazie poi al contributo di una famiglia
locale – riprende Liani – è stato sistemato definitivamente anche il
pavimento. Senza questo gesto di grande amore, col solo contributo
regionale, non si sarebbe riusciti a realizzare anche questi lavori
assolutamente necessari per la fruizione della Pieve». L’appuntamento è
fissato perciò per domenica 28 marzo quando, finalmente, i fedeli
potranno riabbracciare la propria Chiesa. In occasione della domenica
delle palme, infatti, è prevista per le ore 11 la celebrazione per la
Santa Messa. «Dopo aver risistemato i muri della Chiesa – continua il
parroco, don Ernesto Balzarin – è arrivata l’ora di aggiustare le nostre
anime». L’invito è rivolto ai fedeli e più in generale alla società.
«C’è il bisogno di riconciliarsi con Dio, di fare ritorno ai valori del
passato e di riscoprire il Vangelo». Il prossimo 11 aprile,
annuncia inoltre don Ernesto Balzarin, verranno riunite nella Pieve di
Santa Margherita del Gruagno le statue dei quattro santi delle altre
chiese del territorio, vale a dire quella di San Giovanni Battista (Brazzacco),
San Pietro e Paolo (Alnicco), San Tommaso Apostolo (Torreano), San
Michele Arcangelo (Ceresetto) a simboleggiare il riunirsi della comunità
cristiana di Moruzzo.
...la preghiera del
Padre Nostro...
...hanno accompagnato la Messa alcuni elementi della banda di
Nogaredo di Prato
e il Gruppo corale e strumentale della parrocchia...
RINGRAZIAMENTI E
BENEDIZIONE FINALE
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La
Banda di Nogaredo di Prato ha intrattenuto i fedeli sul sagrato della
chiesa,
dedicando l'ultimo brano agli emigrati friulani sparsi nel mondo...
RAPSODIA FURLANA
...un canto ed un
momento di convivialità, crogiolandosi al tiepido sole primaverile...
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