biel lant a Messe a...

Castellerio, Bordano, Rosazzo... e non solo, 27 Febbraio 2010

Messis e Gjespui...

          Uno dei miei preziosi informatori sparsi in varie zone del Friuli, mi aveva segnalato due eventi che avrebbero potuto essere utili per i miei itinerari domenicali, tanto che sabato sera avevo stampato un dettagliato programma per il giorno successivo...

Programma della Giornata del Malato a Castellerio per domenica 28 febbraio:
Ore 09.30 Accoglienza e saluto ai convenuti
Ore 10.00 -11.30 Relazione del sacerdote don Angelo Favretto sul tema: “Bellezza della salute e Pastorale della Salute”
Ore 11.30 – 12.30 Santa Messa per i volontari.
Ore 12.30 – 14.00 Pranzo comunitario

A BORDAN INCUINTRI SU PRE PAULI VARUTTI
A son 25 agns che pre Pauli Varutti al è muart. Al veve 41 agns. Animadôr dal seminari di Udin, capelan dai emigrants in Svuizare e po a Magnan, al è stât plevan di Avasinis e Bordan dal 1971 ae muart, tal 1985. Al è rivât a dâ a ducj chei che lu àn cognossût il savôr de justizie, de libertât e de fede. Domenie ai 28 di Fevrâr, aes 3 daspomisdì, inte glesie di Bordan, i amîs predis a inmanein un incuintri par ricuardâlu, che al è viert a ducj e che al scomençarà cu la recite dai gjespui.

          Considerando due eventi abbastanza importanti con orari relativamente vicini uno dall'altro, ho pensato di prendere due piccioni con una fava partecipando ad entrambi senza il rientro in sede per la pausa pranzo.  Per maggior sicurezza, prima di partire avevo infilato in una borsa di plastica un contenitore da un litro di latte (io ne sono un grande consumatore), un pacchetto di biscotti e un vaso di marmellata... perchè non si sa mai...!
          Ma la giornata ha avuto uno svolgimento completamente diverso, sopratutto a causa delle mie condizioni di persona "diversamente abile", avendo incontrato diversi ostacoli architettonici sul mio cammino. Queste righe non devono essere interpretate come una denuncia o un rimprovero a chicchessia, ma unicamente il diario di una giornata non propriamente fortunata (anche se non unica), che "uno come me" può trovarsi sul suo percorso di vita quotidiano.
                                           Queste sono le varie sequenze della giornata...


Alle ore 09.35 ero nei pressi del Seminario, guidato dal logo del gruppo di volontari...


e poco più tardi era all'interno del Seminario Interdiocesano di Castellerio,
dove ho ripreso questa panoramica di 180 gradi...

      La persona incaricata all'accoglienza dei convenuti che ho trovato all'interno del padiglione che si vede nella foto, non è stata in grado di darmi molte informazioni, spiegandomi però che il convegno che stava per aver inizio si sarebbe svolto nel seminterrato sottostante, e per accedervi avrei dovuto superare quattro o cinque scalini in salita ed una scalinata più impegnativa in discesa. Attraverso i vetri di una porta chiusa a chiave, mi pareva di aver intravisto l'accesso ad un ascensore, ma purtroppo non era reperibile nessuno dei responsabili della struttura munito di chiavi. Mentre ero in attesa dello sblocco della situazione, dalla vicina parrocchiale di Pagnacco le campane invitavano gioiosamente i fedele alla Messa, cerimonia che avrei potuto seguire se non fosse per il fatto che in quella chiesa ci ho operato molto di recente.
       Rimasto completamente mi sono convinto che era inutile aspettare oltre, e sono risalito in macchina ella ricerca di altri possibili obiettivi, ma sempre più convinto di riempire il tempo che mi separava dal mezzogiorno con un rilassante itinerario turistico-esplorativo in una zona che conoscevo abbastanza bene, ma che avevo sempre attraversato troppo velocemente.
          Sono transitato davanti alla parrocchiale di Pagnacco, con numerosi fedeli ritardatari in avvicinamento, ma preferendo andare oltre, per riprendere "la osovana", attraversare la Iulia Augusta all'altezza di Paderno, transitando davanti alla chiesa ed assistendo ad una scena simile a quella di prima... 
          Invece di svoltare a destra come faccio ogni venerdì (dopo la consueta visita a mia sorella a Feletto), ho tirato dritto andando ad imbottigliarmi come successo altre volte in una strada senza uscita, costringendomi a  percorrere la strada che costeggia la ferrovia vino al sottopassaggio che porta in Via Monte Sei Busi, in direzione di Beivars e poi Godia. Mi ricordavo di un vecchio mulino che avevo ripreso con qualche veloce immagine ed era quello il momento giusto per riprenderlo con calma, anche se solo esternamente. Ed ecco i risultati...

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IL MULINO COIUTTI DI GODIA

Il mulino, risalente al XV-XVI secolo, è di proprietà della famiglia Coiutti. I macchinari utilizzati erano originariamente azionati da una ruota diversa rispetto a quella odierna: chiamata muele a cop, era formata non da pale ma da una serie di vaschette che raccoglievano l'acqua proveniente dall'alto. Attualmente è in funzione un mulino a cilindri costruito nel 1928. Sul lato opposto della roggia è situato l'antico battiferro. La costruzione, per lo più ottocentesca, si sviluppa attorno ad un piccolo cortile. Di proprietà dei fratelli Cossutti, l'attività del battiferro era caratterizzata originariamente dalla produzione e dalla riparazione di attrezzi agricoli. All'interno dell'edificio è tuttora visibile il maglio, costituito dalla mazza e dall'incudine, il cui movimento avviene per mezzo della ruota idraulica.

 
...le strutture vista dal lato nord...


 

Prima di ripartire ho avuto modo di provare lo zoom della nuova fotocamera Sony, con queste immagini di una signora intenta a raccogliere dello stupendo "ladric cul pòc", ed un "rifugio" sicuramente allestito dal locale Gruppo degli alpini, collocato a ridosso delle limpide acque della Roggia di Palma.

 
...sulla strada del ritorno ho continuato con dei clik qua e là...

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...nel pomeriggio...

Gjespul de Domenie a Bordan



 CANTO E PREGHIERA FINALE

          Dopo la breve celebrazione dei "Gjespui de Domenie" in friulano, l'incontro per i 25 anni dalla morte di pre Pauli Varutti proseguiva nel seminterrato accessibile attraverso una scalinata. Fatti alcuni veloci calcoli di quanto mi sarebbe costato in termini di sacrifici e difficoltà, ho preferito rinunciare e ridiscendere verso la pianura, sapendo di avere sempre un'ultima chanse per chiudere degnamente la Domenica... la Messa delle 18.00 all'Abbazia di Rosazzo.
          Come già detto all'inizio, queste mie note non devono essere interpretate con un rimprovero o una denuncia a chicchessia, ma solamente degli appunti sullo svolgimento della mia giornata. Salire una breve rampa di scalini come quella che mi sono trovato davanti alla chiesa di Bordano per me è stato abbastanza facile... più difficoltosa è la discesa perchè sono costretto a farlo "in retromarcia", operazione più difficile perchè non si è mai sicuri di aver raggiunto il piano terra... D'altra parte non sarei mai ricorso all'orrendo montacarichi disponibile al margine della scalinata... anche un disabile ha la sua dignità.  In altre due occasioni ho utilizzato un simile marchingegno per raggiungere la Sala del Consiglio nel Comune di San Pietro ed una seconda la Sala Consigliare del Comune di  San Giovanni al Natisone... ho giurato che mai più lo rifarò. Per par condicio, preciso che la Sala del Consiglio Comunale di Premariacco si raggiunge... attraverso una scalinata... e basta...!

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Ultima fase di quella insolita giornata domenicale

Messa all'Abbazia di Rosazzo...



 CANTO FINALE