Artegna (UD),
21 Febbraio 2010
Chiesa
Parrocchiale
VEDERE
IL SERVIZIO DEL 15 AGOSTO 2003
La chiesa di Santa Maria Nascente, situata sul colle
di San Martino, sull’area del grande sagrato sottostante il
Castello, si raggiunge dalla strada denominata via delle
Chiese (dagli Arteniesi chiamata “vie da Poc”), che diparte
da via Sottocastello. La chiesa è anche raggiungibile da una
larga e panoramica scalinata che ha inizio nel centro del
paese
nei pressi della casa Canonica, la “scjale Rotter“ (la cui
pronuncia viene spesso storpiata in “scjale rotte“). La
nuova chiesa è stata edificata verso l’anno 1300 e la sua
consacrazione, come indicato sulla colonna d’ingresso al
sagrato, è avvenuta nell’anno 1302. Nel 1377 è stato
consacrato l’altare a San Antonio mentre è del 1400 l’altare
dedicato a Santa Giuliana. Altre notizie della chiesa sono
risalenti agli anni 1416, 1439, 1440, 1475, 1652, 1705 e
1771. Del 27 ottobre 1793 c'è una delibera di ampliamento
che però non si realizzò. Nel 1820 la chiesa fu
completamente demolita per essere nuovamente ricostruita, su
progetto di Pietro Schiavi, nella forma che assume
attualmente. L'inaugurazione avvenne il 24 dicembre
1830. Negli anni precedenti il terremoto del 1976 la chiesa
è stata rimaneggiata con nuove finestrature dipinte con
scene religiose, con nuovi impianti di illuminazione e di
riscaldamento, e con altre opere di conservazione
accessorie. Il terremoto del 6 maggio 1976 aveva prodotto
gravi lesioni alla struttura muraria, oltre alla perdita di
parte degli affreschi della volta della navata e ai danni
alle statue dell’altare maggiore. Anche la chiesa, alla pari
del paese, fu celermente riparata con le nuove tecnologie di
consolidamento strutturale e riconsegnata alla comunità il
18 dicembre 1982. L’interno risulta ampiamente decorato, in
particolare il Coro con affreschi di Leonardo Rigo, di
Aurelio Mariani e di Luigi Pletti. Il soffitto della navata
unica sono stati affrescati da Sebastiano Santi (1789-1866)
e completati nel 1835. L’altare maggiore in marmo bianco ha
ai suoi lati due statue, una rappresenta San Giovanni
Neponucemo,l’altra Santa Maria Maddalena. Nella chiesa viene
conservato il porta cero pasquale, basamento in pietra
donato nel 1493. Sul lato sud del sagrato c’è un cancello
che si apre su una scalinata che scende al così detto
Cimitero Vecchio.
(Tratto da:
http://utenti.multimania.it/artigne/PaginaPieve.htm) |
Santa
Messa
nel 10° Anniversario della
morte di
Mons. Gelindo Lavaroni
Questa è stata
la seconda ed ultima immagine scattata con la reflex EOS
500d prima del suo blocco totale e la comparsa sul display
dell'avviso: Err 20. I consigli di spegnere e riaccendere la
fotocamera non hanno sortito alcun effetto, dovendo
ricorrere alla seconda fotocamera in dotazione, la Sony
DSC-HX1, che uso quando è necessario il minimo rumore e il
non uso del flash. L'indomani, la reflex avariata è stata
consegnata ad un corriere espresso, per l'invio al più
vicino centro servizio assistenza della Canon. Speriamo
facciano in fretta... |
CANTO D'APERTURA E
BENVENUTO
...don Ivo Belfio all'omelia...
RICUÂRT DI PRE JELINDO IN
FURLAN DI ARTIGNE
Eucaristia
accompagnata dalla Corale diretta da Luciano Turato...
VIGNÎT
A CENE
SALUTI E CANTO FINALE
la foto ricordo
(immagine a risoluzione di
stampa)
Il Castrum Artenia - Nell'antichità Artegna fu un centro
molto importante del Friuli collinare. La sua collocazione,
tra le pendici delle Prealpi Giulie e la pianura friulana,
in posizione molto favorevole rispetto alle antiche vie di
comunicazione, ha favorito la precoce nascita di un
insediamento. Il colle di
San
Martino era il luogo più appropriato per questo scopo:
facilmente difendibile dominava l'area circostante e offriva
ampi spazi sulla sommità per un abitato. I ritrovamenti
testimoniano una presenza sull'altura
fin dal periodo preromano, quando già esistevano le
percorrenze verso i valichi alpini. In epoca romana gli
antichi tracciati si svilupparono ulteriormente e nei pressi
di Artegna vi fu un nodo viario molto importante, presso il
quale si congiungevano alla via principale che da Aquileia
conduceva al Nerico (la cosiddetta via Iulia Augusta)
la strada che partiva da Iulia Concordia e quella che
saliva da Forum Iulii. Come testimoniano i recenti
ritrovamenti, la frequentazione romana del colle di San
Martino risale all'età tardorepubblicana (II-I secolo a.C.)
e poi continuò durante il periodo imperiale. Sull'altura in
età tardoantica e altomedievale si sviluppò un insediamento
fortificato (castrum) che fu potenziato a partire
dal V e VI secolo d.C., durante il periodo goto.
Probabilmente fin dall'origine al suo interno vi fu
un edificio di culto, che poi si sviluppò nella pieve di San
Martino. Il castrum Artenia è ricordato nella
Historia Langobardorum di Paolo Diacono (VIII secolo)
assieme ad altri fortilizi (Cormons, Nimis, Osoppo, Ragogna,
Gemona e Ibligine/Invillino) in cui si rifugiarono i
Longobardi nel 610, durante un'incursione degli Avari. La
presenza longobarda ad Artegna è confermata dal ritrovamento
di una fibula appartenente ad una donna della prima
generazione immigrata. Nel basso medioevo l'antico
insediamento castrense lasciò posto al castello e alla pieve
che appaiono attestati nella documentazione a partire dal
XII - XIII secolo. La pieve si sviluppò sino ad oggi mentre
il castello fu coinvolto nelle lotte feudali della Patria
del Friuli. Più volte attaccato, danneggiato e ricostruito
venne definitivamente distrutto nel 1382 dai gemonesi.
Nonostante alcuni tentativi, le antiche strutture
castellane non risorsero più e sul colle rimase solo una
dimora nobiliare, tutt'ora conservata. |
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