La festa di Santa Lucia
(LindaAnn Loschiavo -
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Secondo il calendario Giuliano, il solstizio d'inverno
iniziava il 13 dicembre, il giorno più breve dell'anno. I
pagani sapevano organizzarsi durante gli scuri mesi di
dicembre: per garantirsi il ritorno del sole portavano
offerte, decoravano gli alberi e accendevano fuochi, gesti
simbolici che supplicavano il ritorno della luce.
Una figura sacra, Lucina,
la dea sabina della luce, veniva venerata nel giorno più
buio. Nel suo ruolo di
levatrice,
Giunone-Lucina era la dea che portava il miracoloso
sole-bambino alla luce durante la festività di Yule/Jöl (o
"ruota").
Le festività non si
fermavano lì. Nel terzo secolo (d.C.) il 25 dicembre fu
eletto come "compleanno dell'invincibile sole" e divenne
parte di una serie quindicinale di incredibili celebrazioni
romane in onore di Saturno (chiamate anche Saturnalia). Nel
IV secolo queste feste solari romane furono cristianizzate.
Nessuna religione può avere successo senza un calendario
completo delle festività! La maniera più semplice per creare
le festività cristiane era quella di rinnovare e riformare
le pratiche pagane.
In coincidenza con il
regno dell'imperatore romano Diocleziano, (culmine della
persecuzione cristiana), Lucio, un benestante padre
siracusano (l'allora capitale della Sicilia) aveva una casta
figlia adolescente. Disdegnando il matrimonio, il sesso e i
beni materiali, Lucia portava cibo ai ribelli che si
nascondevano nelle catacombe. Un corteggiatore indispettito
la denunciò e la giovane vergine fu condannata a morte.
Dopo il suo martirio
(avvenuto il 13 dicembre 304 d.C.) a cause delle tradizioni
che associavano il suo nome alla luce, Lucia divenne la
patrona della vista e dei raccolti. Gli artisti medievali la
dipingevano mentre portava un fascio di grano e un piatto
con delle piccole torte (più tardi scambiate erroneamente
per i suoi occhi.
Anche se la Chiesa
cattolica cercò di reprimere ogni aspetto femminile del
principio divino, questa giovane martire siciliana fu uno
dei primi santi cristiani a raggiungere la popolarità e ad
avere un ampio numero di seguaci prima del V secolo.
Forse a causa dei
missionari che narravano i racconti del suo martirio e della
castità, il culto di Santa Lucia si diffuse fino alla
Scandinavia, alle Americhe e più lontano. Le si attribuivano
miracoli. Le leggende raccontavano di una carestia in cui,
quando fu invocato il nome di Santa Lucia, apparve una nava
carica di grano dorato. In seguito, la Chiesa fece di Lucia
una santa.
Caravaggio e altri
artisti la dipinsero. In suo onore furono composte poesie e
canzoni. Il grande Caruso cantava "Santa Lucia", una
barcarola napoletana. Il suo ammiratore, Mario Lanza, incise
la stessa canzone. Un grandissimo ammiratore di Lanza, Elvis
Presley, ne incise a sua volta una versione.
Non molte martiri
adolescenti vantano canzoni composte appositamente per loro
nè dolci (divenuti popolari) preparati per la loro festa.
In Sicilia,
tradizionalmente, il 13 dicembre si mangia la "Cuccia"
invece che il pane, per commemorare la santa che portò il
grano ai siciliani affamati e colei che protegge le persone
che hanno malattie agli occhi. (La parola siciliana "Cuccia"
deriva dall'arabo "kiskiya" (terracotta o grano) |