Monteaperta di Taipana (UD),
7 Giugno 2009
Santa Messa e Bacio delle Croci
nella chiesetta della Santissima Trinità
Chiesa alpestre della SS. Trinità - In
antico era titolata ai Santi Daniele e Lorenzo. L'edificio originario
era sicuramente d'impianto romanico, riattato dopo i vari sismi,
specie quelli del 1348 e 1511. Fino al 1720 la chiesetta veniva
censita sotto la titolarità di San Daniele. Nell'ispezione canonica
del 10 giugno 1737 fu registrata come "Chiesa della Santissima
Trinità, situata nella campagna della Villa di Monteaperta". Nel 1798
fu accresciuta del coro. Nel 1830 fu costruita la
sacrestia dietro
al presbiterio. La manomissione snaturò l'impianto romanico-rinascimentale originario per assumere un aspetto stilistico
sette-ottocentesco, a cui fu aggiunto un portico o pronao nel 1930,
dotato di una quadrata torre campanaria. Dopo i ricordati riatti ed
aggiunte, il complesso cultuale assunse una caratteristica
similare al Santuario della Madonna delle Pianelle di Nimis.
Dell'antica struttura rimasero i muri dell'aula, come rivelano alcune
tracce. Presenta un vano rettangolare con abside quadrata e soffitto a
vele. Il portico è a pianta quadrata e caratterizzato da un frontone
sostenuto da colonne poggiarti su un robusto parapetto. La porta
architravata è affiancata da due finestre rettangolari. Sul lato
sinistro dell'aula sporge la torre campanaria che si apre
superiormente con ampie monofore. All'interno dell'aula sono emersi
sulle pareti, a seguito del terremoto del 1976, alcuni lacerti di
affresco. Si sono potuti rilevare quattro strati di pittura
appartenenti a diversi periodi: uno molto antico, di cui rimangono
pochissime tracce al di sotto dell'affresco più recente raffigurante
la Manifestazione epifanica; una fascia a motivi zoomorfi, forse del
secolo XV; e uno strato più recente dove appaiono tracce della vita di
Cristo di epoca cinquecentesca, attribuita a Giampaolo Thanner. Nella
nicchia centrale dell'altare si trova il gruppo ligneo laccato in oro
raffigurante Cristo e l'Eterno Padre che incoronano la Vergine Maria e
sopra la Colomba dello Spirito Santo, risalente al sec. XIX. Sopra, la
figura di San Daniele Profeta, residuo dell'altare ligneo ordinato
nella visita foraniale del 1595
CAMPANE
L'interno dell'antica chiesetta della Santissima Trinità
CANTI
...l'omelia di don don Bruno
D’Andrea...
CANTO FINALE
Il Coro Sant’Elena di
Chialminis diretto da Lucia Bianchi,
che ha animato la Messa del mattino
(immagine a risoluzione di stampa)
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
...dopo la messa, pastasciutta (e non solo) per
tutti,
preparata e servita dal gruppo della Pro Loco di Taipana...
...che qui sotto vediamo vicino agli arnesi da lavoro...
...a destra, i due scampanotadôrs che si sono esibiti esclusivamente per
"il natisone"...
Di solito io uso
ritirarmi subito dopo la Messa,
ma curioso di assistere alle cerimonie del pomeriggio, ho accettato
volentieri di sedermi ad un tavolo e consumare in compagnia... ben due
piatti di buonissima pastasciutta, annaffiata con un buon bicchiere di
vino rosso.
MONTEAPERTA - Si ripete il solenne Bacio
(Gianpietro Carniato - La Vita Cattolica del 6 Giugno 2009)
DOMENICA 7
GIUGNO, nel piccolo santuario della Santissima Trinità, a nord
dell’abitato di Monteaperta, le comunità delle valli del Cornappo
e del Torre si daranno appuntamento per ripetere il suggestivo
rito del «Bacio delle croci», che affonda le sue origini nei tanti
secoli durante i quali il santuario della «Santissima» era
considerato la Chiesa-madre delle comunità religiose della Slavia
friulana e di quelle slovene della Valle dell’Isonzo. La giornata
comincerà, alle 11, con la messa solenne, celebrata dal parroco,
don Bruno D’Andrea e accompagnata dal coro Sant’Elena di
Chialminis. Al termine della funzione entreranno in azione i
volontari della Pro loco che, a lato del santuario, proporranno un
momento conviviale, una sorta di attesa per lo storico
appuntamento pomeridiano del «Bacio delle croci». La solenne
cerimonia prenderà il via alle 15.30 sul sagrato del tempietto per
il saluto alle comunità convenute, con le rispettive croci, e sarà
presieduta da mons. Sergio Di Giusto.
La suggestiva
processione attorno al santuario sarà seguita dalla solenne
celebrazione eucaristica, nel corso della quale al celebrante sarà
offerto il simbolico dono di un capretto. La funzione sarà
accompagnata dal coro Nase vasi di Taipana, diretto da Davide
Clodig, una formazione in grado di far riassaporare canti e
melodie slovene che non mancheranno di suscitare nostalgia per
l’assenza di una componente che fu per secoli fondamentale.
Conclusa la
parte ufficiale, la giornata proseguirà sul piazzale del santuario
fino alle prime ombre della sera, tra brindisi e ricordi,
ascoltando, ancora una volta, i racconti degli anziani che
vivevano l’appuntamento del «Bacio delle croci» come il traguardo
più importante della loro giovinezza, quando attorno alla chiesa
si consumavano fatiche, gioie e sofferenze, quando di rientro dai
pascoli facevano tappa alla «Santissima» per una preghiera. Una
magia che ancora sopravvive e che merita di essere preservata e
coltivata.
|
Due ore dopo, mentre
sole e formazioni nuvolose in movimento cambiavano continuamente lo
scenario in quella straordinaria oasi di di pace e tranquillità...
...giungevano alla spicciolata le varie croci provenienti dalle
parrocchie del circondario ed anche da oltre confine, venivano
depositate sul sagrato del tempietto in attesa dell'inizio della
cerimonia...
...ed è qui che avvenne
il fattaccio...
...arrivata quasi l'ora
d'inizio, attratto dai canti che provenivano dall'interno della chiesa,
sono entrato e mi sono posizionato nel primo banco. Quando i sacerdoti
ed il coro sono usciti sul sagrato, sono rimasto bloccato in chiesa e mi
sono perso il momento più importante...
...il famoso "Bacio delle Croci"...
Nel Santuario della SS Trinità di
Monteaperta
si è ripetuto il Bacio delle Croci
Gianpiero Carniato - Tratto dal
quindicinale DOM
www.dom.it
Otto comunità sono confluite a Viškorša-Monteaperta
per riproporre l'antichissimo rito del «Bacio delle croci»,
momento di riflessione, di testimonianza della propria identità e
della propria storia, di impegno a conservare gli antichi legami
di fratellanza. Questi, ancora una volta, i contenuti della
tradizionale e storica cerimonia che si è svolta domenica, 7
giugno, nel piccolo santuario della
Santissima Trinità, a nord
dell'abitato di Monteaperta, nel comune di Taipana, una chiesa che
ha sempre
esercitato un fascino particolare sulle genti delle valli del
Torre e del Cornappo. Un’origine a mezza via tra leggenda e
documenti storici, il santuario della Madonna della «Santissima»
fu, per secoli, considerato la Chiesa-madre delle comunità
religiose del Nord-est, ma anche delle vicine località slovene
della Valle dell’Isonzo. Assenti, purtroppo, le croci slovene, un
patrimonio smarrito con la scomparsa del decano di Caporetto,
Franc Rupnik. Da registrare, peraltro, che tale assenza è stata in
parte compensata dal coro Naše vasi di Taipana, diretto da Davide
Clodig, che ha accompagnato la funzione religiosa proponendo
unicamente canti tradizionali sloveni e concludendo con un Lepa
si, lepa si, roža Marija che ha coinvolto i partecipanti.
Le condizioni atmosferiche ci hanno messo del loro, ma
tra un nubifragio e l’altro, c’è stato spazio per il rito di
benvenuto delle comunità religiose, la spettacolare processione
attorno al santuario e, infine, la messa solenne. Non è così
venuto meno il fascino dell'antichissimo rito del «Bacio delle
croci», una kermesse religiosa che documenti storici indicano tra
le più datate in Friuli, appuntamento che sopravvive a
testimonianza di un rapporto sociale e religioso che per secoli
unì genti di una stessa etnia, di un identico credo. Questo fu il
vero miracolo della Madonna che, secondo un'antica leggenda,
apparve nel maggio del 1241 a un gruppo di pastori che pascolavano
le loro greggi sui prati ai piedi del Gran Monte.
L’incontro religioso era cominciato in mattinata con la
messa solenne, accompagnata dal coro di Chialminis-Vizont. Nel
pomeriggio, causa il maltempo, il rito del Bacio delle croci si è
svolto all’interno del santuario, prima della messa, celebrata da
monsignor Sergio Di Giusto, che ha indicato nel «vero
cristianesimo la capacità del dialogo universale con il prossimo,
la volontà di un sincero confronto con tutti, cominciando dai più
vicini». Concelebravano il vicario foraneo di Nimis, monsignor
Rizieri De Tina, il parroco di Monteaperta, don Bruno D’Andrea, il
parroco di Montemaggiore, don Renato Vezzio, il diacono Paolo Lano.
Da registrare che il forfait non è stato soltanto delle
croci slovene, ma anche del capretto che, come da antichissima
tradizione, doveva essere donato al celebrante all’offertorio.
Inconvenienti di uno spopolamento generalizzato.
A messa conclusa, il commiato alle croci. Quella di
Monteaperta-Viškorša (portata da Giannino Saltarini) ha salutato e
«baciato» quelle di Platischis-Plestišča (Bruno Coos), di
Cornappo-Karnahta (Dante Noacco), di Lusevera-Bardo (Luisa Cher),
di Villanova-Zavarh (Remo Negro), di Chialminis-Vizont (Aurelio
Lendaro), di Vallemontana-Konalec (Rosa Cuciz), di
Cergneu-Černjeja (Silvio Snidaro). La parte religiosa della
giornata ha, infine, lasciato posto al momento conviviale, un
supporto molto apprezzato che la Pro loco di Monteaperta ha
offerto ai numerosissimi fedeli, con conforti enogastronomici di
produzione rigorosamente casereccia che hanno sollecitato a
prolungare l'incontro fino a tarda sera. (Foto di Gianpietro Carniato)
|
Più tardi ho potuto
riprendere l'ultima parte della Rogazione intorno alla chiesa...
CANTI E PREGHIERE
...conclusasi appena in tempo per rientrare prima dell'arrivo di un
temporale...
E' stata poi celebrata
la Messa presieduta da mons Sergio Di Giusto
e concelebrata con pre. Rizieri De Tina ed altri sacerdoti di varie
parrocchie...
CANTO
CANTO FINALE
...alla fine il sacerdote ha benedetto i fedeli
brandendo la Croce dell'antica "Chiesa Madre"...
Il Coro Nase vasi di Taipana, diretto da Davide
Clodig,
che ha accompagnato le cerimonie del pomeriggio
(immagine a risoluzione di stampa)
...uno sguardo alla
chiesa ed al tendone con la gente in festa,
per poi puntare verso un piano che sembrava grigio e piovigginoso...
Ho invece attraversato Nimis, Attimis e Faedis illuminati da uno
splendido sole...
Passando davanti al
cimitero di Campeglio
non ho potuto trattenere il solito saluto in corsa a mia cugina Mariute
colà sepolta...
Oh.. Mariute... Mariute...
Tant timp che tu sês lî... e jò o côr ancjemò a tôr pal Friûl...!
|