Crisi e lavoro, la
preoccupazione del vescovo
(Renato Schinko - Messaggero Veneto
del 27 dicembre 2008)
La
crisi economica mondiale ha “dominato” anche nelle parole
dell’arcivescovo, nel duomo gremito per la tradizionale messa di
Natale della mattina.
Un giorno di festa segnato profondamente dalle
preoccupazioni per l’andamento dell’economia, che ha visto una
grande partecipazione da parte degli udinesi in cerca di conforto
nella Chiesa. L’arcivescovo Pietro Brollo ha presieduto la
celebrazione, insieme ad altri 5 sacerdoti, tra cui il vicario
generale dall’arcidiocesi di Udine, monsignor Giulio Gherbezza. E
proprio nell’omelia del vescovo c’è stato subito un riferimento al
periodo difficile che tutto il mondo sta vivendo. E il Friuli non
è escluso da questa crisi, visto che molte realtà industriali nel
corso del prossimo anno potrebbero ridurre gli organici.
«Nel giorno della nascita di Gesù a Betlemme – ha
esordito l’arcivescovo – desidero fare i miei auguri a tutti
coloro che soffrono, come i malati e gli anziani, oppure a coloro
che sono costretti a trascorrere la loro vita in guerra. Ma un
pensiero non può non andare anche a coloro che rischiano di
perdere il posto di lavoro. Questa sarebbe una grande tragedia,
perché avrebbe forti ripercussioni sulla vita degli individui».
La crisi finanziaria sconvolge i mercati e le sue
ricadute economiche mettono in ginocchio le persone, famiglie e
nazioni non riescono a far quadrare i conti, così anche il Papa
aveva indicato la strada della fraternità fattiva, che il vescovo
ha subito seguito. Poi, l’arcivescovo ha continuato ricordando a
tutti i presenti il significato della presenza di Dio. «Cristo è
giunto tra noi – ha ricordato Brollo – come una luce che illumina
le tenebre e grazie alla sua presenza riusciamo a dare un
significato alla nostra esistenza».
Ma, continuando la sua omelia, Brollo ha ritenuto
doveroso soffermarsi su un altro aspetto. Le parole che hanno
chiuso il suo intervento sono preoccupate, perché l’arcivescovo ha
notato il diffondersi nella società di un nuovo problema, sempre
più presente negli animi delle persone: «Esiste il male oscuro
dell’individualismo – ha continuato –, che spesso si trasforma in
egoismo. Questa piaga soffoca la vita nelle famiglie e in tutte le
comunità di individui».
Infine, Brollo ha ribadito ancora una volta che «solo
il Cristo ci può salvare e bisogna festeggiare colui che ci ha
reso persone libere, allontanandoci dal peccato e dalla morte».
Tutta la celebrazione è stata accompagnata dal suggestivo coro con
organo della cappella musicale della Cattedrale di Udine, diretto
da Gilberto Della Negra. Molte le musiche eseguite durante la
messa, tratte soprattutto da Mozart, Perosa e Puccini.
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