Don Gino Fasso, pastore da 50 anni
Con
una Messa Solenne, accompagnata dal “Coro Abbaziale” diretto da
Franco Pellegrini, nella chiesa di San Pietro dell’Abbazia di
Rosazzo, è stato festeggiato il giubileo sacerdotale di don Gino
Fasso, parroco di Corno di Rosazzo, Sant’Andrat del Judrio e
Visinale del Judrio.
Le comunità parrocchiali nelle quali don Gino Fasso opera da
circa sei anni, avevano già recentemente festeggiato il 50°
anniversario di ordinazione sacerdotale del loro pastore, ma si
voluto dare all’importante traguardo ulteriore spazio a livello
foraniale, con una cerimonia nell’antica Abbazia benedettina.
Nato a Mortegliano il 14 febbraio 1934, don Fasso ha svolto i
suoi studi presso il seminario di Castellerio e il 29 giugno 1958,
dalle mani dell’arcivescovo Zaffonato ha ricevuto, nel Duomo di
Udine, l’ordinazione sacerdotale. Cooperatore a Sant’Osvaldo per 4
anni è poi passato nella parrocchia di Precenicco. Dal 1964 al
1969 è stato cappellano di Maiano; dal 1969 al 1984 parroco di
Flambro, ma l’esperienza pastorale più lunga ed intensa, (18
anni), l’ha vissuta a Premariacco, dove ha lasciato un’impronta
significativa del suo operato e la consapevolezza che la semina
non è stata vana. Non è stato facile lasciare una realtà ben
consolidata, con cui era in sintonia, per abbracciare una nuova,
alla guida di due parrocchie e tre comunità, ma il suo essere
sacerdote gli ha chiesto obbedienza e sacrificio.
Accolto con gioia dalla popolazione, il primo dicembre 2002
il sacerdote ha fatto il suo ingresso ufficiale nella parrocchia
di S. Maria del Rosario di Corno e successivamente nelle chiese di
Sant’Andrea e S. Martino. In questi anni, consapevole delle
difficoltà di questo momento storico, in cui hanno il sopravvento
i valori effimeri e prevale la morale del «fai da te», don Fasso
ha portato avanti come salda roccia quelli che lui ritiene i
capisaldi della fede: l’evangelizzazione e la catechesi, non solo
per i bambini ma soprattutto per gli adulti, la liturgia e il
significato dei riti, coltivando i comportamenti religiosi
affinché non scadano in semplici e ripetitive abitudini.
Oltre alla cura delle anime, il suo impegno si è
diretto anche al riordino dell’archivio parrocchiale e al
completamento di diverse opere in cantiere, come il restauro della
vecchia chiesa parrocchiale e del campanile di S. Andrat e delle
pale degli altari laterali nella chiesa di Corno. |