Marano Lagunare (UD),
15 Giugno 2008
Santa Messa e
Processione (in barca) nella Laguna
per la Festa di San Vito
Marano Lagunare - Spesso
il nome di Marano viene collegato alle tradizioni religiose e
folcloristiche, che qui si tramandano intatte da secoli. Alla parola
«tradizione» noi siamo soliti configurare quel complesso di
manifestazioni esteriori passate, che fanno da cornice al quadro della
nostra vita sociale. Una cornice arcaica che non vogliamo buttare via,
perché affettivamente ci lega al passato, alle cose di un tempo. Il
passato vive anche nelle feste.
Festa di San Vito 15 giugno - La processione di
S. Vito a Marano è una di quelle manifestazioni liturgico-folkloristiche
più rinomate che vanti la nostra Regione. L’origine è legata
all’inveterata devozione dei maranesi verso i Santi Vito, Modesto e
Crescenza, venerati da secoli in una chiesetta sita su un’isola fuori ed
a sud della fortezza. Dal 1959, a seguito della motorizzazione dei
natanti e della mancanza di barche adatte, la processione viene fatta
con barche a motore, con i motopescherecci più grandi, quelli che
vengono adoperati per la pesca in mare. Da qualche anno la processione
si porta fino al centro della laguna da dove viene impartita la
benedizione al mare e così santificato il lavoro e suffragati i morti in
mare. Il resto è tutto identico come da secoli.
http://www.maranolagunare.org/tradizioni.htm
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Per altre
informazioni su Marano vedere il precedente servizio del
23
Gennaio 2003>>>
Descrizione fotografica della giornata
Arrivo a Marano quando la processione era già in cammino verso il molo
per salire sulle barche...
...appena in tempo per raggiungere il molo del Cimitero urbano...
e riprendere le ultime imbarcazioni stracolme di gente che si
allontanavano...
...rimaneva lo spazio per sperimentare le possibilità di zoom
della "nostra" nuova fotocamera...
("nostra" perchè acquistata con il sostegno dei visitatori del "natisone")
Fede e tradizione per San Vio
(La
Vita Cattolica del 14 Giugno)
MARANO
si prepara a celebrare con solennità una delle sue più antiche
feste religiose (1362), la festa in onore dei Santi Vito, Modesto
e Crescenza.
Anticamente questi santi eran stati scelti come
protettori della gloriosa fortezza di Marano. In seguito alla sua
demolizione, sono stati associati a san Martino quali compatroni
della comunità maranese che in un’urna, presso il cimitero, ne
custodisce alcuni frammenti ossei. Quest’anno è stata riproposta
un’antica tradizione che voleva il trasporto delle reliquie dei
Santi dalla chiesetta del cimitero alla parrocchiale prima della
festa per rimanere esposte alla venerazione e alle preghiere dei
fedeli. Giovedì 12, con una suggestiva cerimonia, le sante
reliquie sono state trasportate, via acqua, al molo della vecchia
pescheria e da qui in parrocchiale.
Domenica 15 giugno, alle 9, dopo la Santa Messa si
svolgerà, invece, la tradizionale processione. Clero, autorità e
fedeli usciranno dalla pieve al suono delle campane dell’antica
torre civica e delle antiche melodie patriarchine, per raggiungere
attraverso le vie del centro storico il molo dove s’imbarcheranno
sui pescherecci messi a disposizione dai capibarca della locale
cooperativa pescatori «San Vito».
Al grido del «Procedamus in pace», il sacro convoglio,
accompagnato dalle note della banda «Stella Maris» e dai canti del
gruppo amatoriale «Marano Canta», raggiungerà il centro della
laguna dove saranno innalzate suppliche e invocazioni ai Santi con
la solenne benedizione delle acque lagunari.
Al ritorno il convoglio si fermerà al cimitero urbano,
anticamente isola ora unita alla terra ferma, dove sul pronao
della chiesetta, intitolata proprio a San Vito, sarà officiata la
solenne messa in antico canto popolare. I vesperi solenni del
pomeriggio chiuderanno una giornata densa di tradizione e
devozione religiosa. |
Distratto dalla straordinaria
bellezza del luogo in quella splendida giornata di sole...
...dopo 45 velocissimi minuti le prime barche erano ricomparse
all'orizzonte...
...ed avvicinandosi lentamente al molo hanno dolcemente attraccando ad
una ad una...
Da segnalare
la precisione
dei piloti nelle operazioni di attracco
e la cortesia dei marinai della "Voga Maranese"
che hanno aiutato i passeggeri a scendere dai barconi...
...la "Calipso"
ha scaricato il primo gruppo di persone con la croce e lanterne...
...la "Dario" altra gente con la statua della Madonna...
...seguiti dalla barca "Atena" con gonfaloni, stendardi, coro e banda...
...per ultima la barca con il baldacchino che trasportava il clero e le
autorità..
...mentre il motore della barca ruggiva per le manovre di attracco
l'altoparlante diffondeva canti e preghiere...
A sbarco ultimato, la
processione ha attraversato la strada entrando nel Cimitero...
...accompagnata dalla Banda "Stella Maris" di
Marano Lagunare
...e all'interno del
cimitero accolti dal Coro "Marano Canta"
che ha accompagnato l'intera liturgia con i canti della tradizione
locale...
Ha avuto quindi inizio
la celebrazione della Messa,
presieduta da Vicario Generale di Udine Mons. Giulio Gerbezza,
concelebrata da Mons. Nino Comar della Diocesi di Gorizia
e dal
Parroco titolare di Marano Mons. Elia Piu...
PREGHIERE E CANTI
ESTRATTO DALL'OMELIA
PATER NOSTER
CANTO
...dopo la benedizione finale ed alcuni canti e preghiere per i defunti...
...la processione si è incamminata verso l'esterno...
ma solo una parte dei fedeli è salita sulle due barche ferme una
accanto all'altra...
...su quella che sostava verso l'esterno (doveva partire prima) è salita
la banda...
sulla seconda attaccata al molo sono saliti i sacerdoti con le varie
autorità, ed il coro...
Nell'estratto audio finale, si ascolta la banda mentre la barca si avvia
verso il porto,
lo sforzo dei motori della seconda per staccarsi dal molo e avviarsi sulla scia
della prima...
...e le preghiere diffuse dall'altoparlante, a
volte coperte dal suono delle campane,
che dall'antica Torre Civica si espandeva lungo il canale, sulle ali di
una
leggera e tiepida brezza marina.
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15 GIUGNO: SAN VIO
(Tratto da
www.comune.maranolagunare.ud.it)
"San Vio, el mejo
santo che gà Dio", La festa di S. Vito, è quella che ha maggiormente
fatto conoscere al Friuli ed alla Regione, Marano, nelle sue
peculiarità religiose più genuine e caratteristiche. La processione
sulle acque della laguna è una delle manifestazioni
religioso-folkloristiche più belle che si possano ancor oggi vedere.
Ieri -
Grande festa popolare, per la durata di tre giorni. Si iniziava la
vigilia, con il lavoro di preparazione delle barche scelte per la
processione e con il canto dei 1mi Vespri, che veniva fatto in
Chiesetta del Cimitero. La sera della vigilia si dava anche l'avvio
alle danze sul tavolaccio, allestito in Piazza Grande. Questa
tradizione del ballo nei giorni di festa non era tanto gradita alle
autorità religiose, che tuonavano dal pulpito e minacciavano di non
far passare la Processione per la Piazza, ma poi finivano sempre per
chiudere un occhio. Il15 mattino, il paese era tutto in animazione.
Maranesi e forestieri tutti in gringola per la Processione, che
partiva dalla Parrocchiale alle 9, si imbarcava al molo della
Pescheria e poi, trainata dai baldi coscritti, dopo circa un'ora di
faticoso cammino, raggiungeva il Cimitero, dove un prete forestiero,
"di solito un can grande", celebrava la Messa e teneva un'infuocata
omelia. Poi la Processione si ricomponeva, si imbarcava di nuovo, per
arrivare a Marano, alla parrocchiale, dopo mezzogiorno. Nel pomeriggio
i Vespri Solenni, e poi la festa popolare, che si prolungava nei due
giorni successivi, in Chiesa con la celebrazione della Dedicazione, il
16, e con una processione votiva "drio le mura" il 17; fuori Chiesa,
con una specie di fiera, fatta di bancarelle, giochi popolari, suoni e
soprattutto ballo popolare. L'autorità religiosa però, mal sopportava
tutto ciò; leggiamo infatti nel libro storico in data 20.6.22: "Sono
piuttosto feste profane che religiose. I numerosi divertimenti
(giostre, altalene, tiri a segno, serragli...) distraggono la
popolazione e spillano denaro. Il ballo indecente dà l'ultimo tocco di
mondanità. Suoni di organetti a manubrio, di orchestrofani, canti di
laceranti i timpani, tutta musica da fiera e da mercato; fischi di
sirene, colpi di flobert, canti .sguaiati di ubriaconi, urla di
fantolini, sbornie generali di uomini e di donne...". Così nel 1922,
ma abbiamo notizie molto più antiche al riguardo della festa, della
animazione popolare, del modo turbolento di viverla e quindi dei
problemi che essa comportava per l'ordine pubblico. A regolare tali
feste, poiché potevano anche nascere baruffe e tumulti, il Consiglio
della Comunità deputava un Capitano, che aveva compiti più di ordine
pubblico che organizzativo (Capitolo 18° dello Statuto della Magnifica
Comunità, 1623). Nel Libro delle Parti, nella Regolamentazione delle
spese della Comunità, a riguardo della Festa di S.Vito, si stabilisce:
"Per caricare li mascoli, soliti a solennizzare la Festività dei Santi
Vito, Modesto e Crescenza, le siano accordate libbre 10 di polvere e
non più; lire tre di contadi per la fattura di caricarli nella semola
e legna; e altre due lire alla persona che li darà foco e condurrà ove
è necessario; e così pure siano bonificate altre quattro di polvere da
distribuire ai soldati maranesi nell'incontro di detta solennità, onde
possano caricar i loro archibugi e non più" (Libro delle Parti
25.4.1770). E ancora 1'8.4.1776: licenza di libero mercato per i
giorni di festa: "in detti giorni, come liberi e franchi per
antichissima consuetudine, possa chiunque tanto del paese, quanto
forestiero, vendere liberamente qualunque mercanzia, riservati
soltanto i pubblici riguardi...". Tutto ciò dà un'idea di quello che
era, fino agli inizi di questo secolo, la festa di S. Vito.
Oggi -
La festa ruota ancora sui due pilastri della parte religiosa e della
parte esterna, ma questo in forma più ridotta. La Processione si fa al
mattino della Domenica successiva al 15 (e ciò è stato stabilito a
seguito di Referendum). Si parte dalla Parrocchiale, ci si imbarca al
molo sui grossi natanti a motore; la barca del Clero è munita di
baldacchino, le altre sono pavesate a festa. La lunga teoria di barche
(sono quelle che giornalmente vanno in mare) sulle quali prendono
posto i maranesi ed i tanti forestieri, raggiunge il centro della
Laguna; qui viene fatta la benedizione del mare e gettata una corona
di fiori in memoria di coloro che sono morti durante l'espletamento
del loro lavoro, in mare e in laguna. È molto suggestiva la
coreografia che si forma durante questo rito, con la barca dei Santi
al centro e tutte le altre in cerchio a farle corona. Poi la
processione riprende la via del ritorno, si ferma al molo del
Cimitero, sbarca, e, sempre in Cimitero, nel pronao della Chiesetta,
dedicata ai Santi, viene celebrata la S.Messa, accompagnata dal canto
del popolo, che ancora usa le antiche melodie della messa detta "maranese".
Dopo la celebrazione, la Processione si ricompone di nuovo, si
reimbarca e raggiunge Marano per concludersi in chiesa. Nel pomeriggio
i Vespri Solenni, in canto popolare, completano le celebrazioni
religiose. Dal punto di vista esterno continua la tradizione della
fiera, ma in modo molto ridotto; ci sono di solito anche due serate
musicali, una a carattere culturale, con un gruppo corale, ed una a
carattere ricreativo-popolare, con un complesso musicale. Non c'è più
ballo ne tavolaccio.
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