Il piccolo borgo rurale di Fontanabona deve il suo nome alla sorgente
che sgorgava nella piazzetta centrale (dal latino fons bonus) e sorge
ai piedi dell’omonimo castello di origini medievali. La storia
dell’abitato è connessa alle tormentate vicende della famiglia
feudataria dei Fontanabona estintasi intorno al 1587. All’inizio del
XVII secolo la Signoria di Venezia vendette la proprietà al Cardinale
Francesco Mantica i cui discendenti curarono il podere fino al 1819.
Il borgo rispecchia il modello di edilizia rurale che conserva ancora
elementi quattrocenteschi e caratteri pressoché inalterati si sono
mantenuti nell’impianto urbanistico.
Si ipotizza che il castello di
Fontanabona sia stato costruito nel decimo secolo da un conte di
stirpe Longobarda. Il nome del castello deriva da "Fons Bonus " che si
evolse in "Fontebuono" , per poi essere "Fontanabona", infatti, fin
dai tempi più antichi esisteva una sorgente all’inizio del paese.
Questo castello, situato nel comune di Pagnacco su una collina, aveva
i requisiti necessari per una buona difesa e godeva una vista libera dei dintorni. Tutti
gli abitanti di Fontanabona erano contadini che coltivavano le terre
circostanti; seguivano i loro padroni anche in guerra. In cambio
avevano l’assicurazione di essere difesi in caso di necessità. Il
castello era stato dato in feudo ai signori di Fontanabona. Il
castello, posto in posizione dominante sulla vallata del Cormor, si
presenta con una parte a nord, facente parte delle antiche strutture
medioevali, collegata al sobrio fabbricato centrale tardo
settecentesco con alla fine la cappella, il tutto circondato da un
ampio parco ricca di piante secolari e rare.
CAMPANELLA
L'INTERNO DELLA
CHIESETTA
...dalla quale è partita
la processione per le rogazioni...
ROGAZIONI
benedizione della campagna, dei prati e dei pascoli
nei quattro punti cardinali.
Come si vede nelle due foto di Francesco Mussutto (che
si riferiscono alla cerimonia dello scorso anno), normalmente la
processione percorre un sentiero che gira intorno alle mura al castello per poi
ritornare in chiesa.
Causa le precarie condizioni meteo, quest'anno la
cerimonia si è svolta nell'ampio cortile davanti al palazzo, dove più
tardi è stato benedetto il pane e il vino.
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Alle Rogazioni è
seguita la Santa Messa, celebrata nell'antica chiesetta a fianco del
castello, alla quale si accede attraverso una breve scalinata in pietra, e
che ho potuto raggiungere grazie all'aiuto di due persone che mi hanno
trasportato il mio "carello a rotelle" super attrezzato.
CANTO ED ESTRATTO
DALL'OMELIA
CANTO
CANTO D'USCITA
...per la benedizione
del pane e del vino...
...foto in BN gentilmente riprese e fornite da Francesco Mussutto,
mentre io ero impegnato
per superare alcuni ostacoli e raggiungere lo spiazzo sottostante a
cerimonia già avvenuta...
...mentre con
il mio carrello mi spostavo nel giardino per riprendere la festa da
diverse angolazioni,
alcuni amici facevano a gara per non farmi mancare pane e vino
benedetti...
...più tardi ho potuto avvicinarmi al tavolo e riprendere il gruppo
promotore dell'evento...
...impegnato nella distribuzione dei tradizionali prodotti della
terra...
...poco
dopo ho incontrato l'amico del "natisone" che mi aveva segnalato il
tradizionale appuntamento del 1° Maggio di Fontanabona. Nella foto
scattata a nostra insaputa dal figlio, sono stato colto insieme a
Francesco Mussutto e sua moglie in una mia posa non proprio fotogenica
ma reale, dove si possono osservare le mie normali condizioni
operative.
Il mio timore è che questo modo di apparire in pubblico
possa "disturbare" la sensibilità di qualcuno, ed è per questo che
mentre opero sul campo, osservo attentamente le reazioni delle persone
per cogliere qualsiasi segnale negativo...
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Ridisceso il colle per portarmi al livello stradale, attraverso un
sottoportico mi sono ritrovato in un ampio cortile della locale
azienda agricola, dove la Pro Loco di Pagnacco aveva allestito del
tendoni per la prosecuzione dei festeggiamenti...
...sotto
un gazebo operava il gruppo scout di Pagnacco
(che mi ha promesso ulteriori info), che distribuiva ad offerta
libera, ciambelle, focacce, strudel ed altre specialità preparate da
loro stessi (e dalle loro mamme aggiungo io).
...il ricavato
servirebbe per finanziare le loro attività...
(foto a
risoluzione di stampa)
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