Ipplis di Premariacco (UD), 4
Novembre 2007
Messa e Commemorazione dei Caduti di tutte le Guerre
CAMPANE
Ad ospitare l'annuale
commemorazione del 4 Novembre 2007 è toccato al Gruppo ANA di Ipplis,
dato che l'evento viene organizzato e gestito a rotazione insieme
al
Gruppo di Premariacco e di Orsaria. Come ogni anno sono state benedette cinque corone d'alloro, una per il Monumento ai
Caduti locale e le altre per i sacelli di Premariacco, Firmano, Orsaria
e Leproso.
La Santa Messa celebrata da don Giovanni Nimis, era
accompagnata dalla Corale "Graziano Coceancigh"di Ipplis, che proprio
nell'ambito di quella parrocchia è nata. Diretta dal soprano Milena
Ermacora la corale ha raggiunto livelli di grande consenso sia in Italia
che all'estero, in particolare presso i Fogolârs Furlans d'oltre oceano.
Per poter dare spazio anche agli eventi esterni, in
questa pagina limiteremo i canti eseguiti dal coro, che come sempre era accompagnato dal
bravo Gianluca Micheloni alla
tastiera (ed alla pedaliera) dell'organo. (E' comunque sempre disponibile il CD con canti
e suoni eseguiti dentro e fuori dalla chiesa)
...preceduto dal Capogruppo locale, l'entrata del corteo
con le corone d'alloro, il gonfalone del Comune di Premariacco,
le varie autorità ed i rappresentanti delle Associazioni con i loro
labari e gagliardetti...
...ha avuto quindi inizio la Messa...
CANTI
CANTO
PADRE NOSTRO
CANTO FINALE
...la cerimonia ufficiale è proseguita all'esterno davanti al Monumento
ai Caduti...
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Deposizione della corona d'alloro al monumento ai Caduti
di tutte le Guerre,
con il toccante accompagnamento della Banda dell'Associazione Filamonica
di Madonna di Buia
e le voci della Corale "Graziano Coceancigh" di Ipplis.
LEGGENDA DEL PIAVE - IL
SILENZIO - SIGNORE DELLE CIME
INNO DI MAMELI SUONATO E
CANTATO DA TUTTI
Discorso del
Sindaco di Premariacco, Rocco Ieracitano
Saluto e ringrazio i rappresentanti delle istituzioni, delle
associazioni combattentistiche e d’arma, don Giovanni Nimis e
tutti i presenti.
Oggi in tutta Italia si celebra il giorno dell’Unità Nazionale e
si festeggiano le Forze Armate Italiane. La scelta di questa data
non fu casuale: fu scelta per ricordare la fine della prima guerra
mondiale, convenzionalmente terminata il 4 novembre 1918 a
Vittorio Veneto con la vittoria definitiva dell’esercito italiano
sull’esercito austroungarico.
La celebrazione di questa ricorrenza fu istituita il 4
novembre 1921 con una cerimonia imponente presso il Vittoriano a
Roma. Nel celebrare la vittoria fu deciso anche di onorare i
caduti, rendendo onore alla salma di un soldato senza nome, del
Milite Ignoto che voleva rappresentare gli oltre 600.000 militari
italiani morti durante il primo conflitto mondiale. Quel giorno fu
al tempo stesso la festa della ritrovata unità d’Italia dopo
Caporetto, il ringraziamento alle Forze Armate che la resero
possibile e la memoria di quanti sacrificarono la loro vita per
realizzarla.
Sempre un 4 novembre ma del 1944, in piena guerra di
liberazione con l’Italia occupata e divisa, si svolse nello stesso
Vittoriano, divenuto Altare della Patria, un’ altra cerimonia.
Le tre diverse armi dell’esercito italiano, rappresentate da un
Fante, un Aviere e un Marinaio, salirono la scalinata per rendere
omaggio al Milite Ignoto e insieme a loro la salì anche un
partigiano. In quel modo si volle rinnovare i valori alla base
della celebrazione istituita nel 1921: l’unità dell’Italia e degli
italiani, il ringraziamento alle Forze Armate e a quanti avevano e
stavano combattendo e la memoria dei morti in guerra.
Queste due celebrazioni si tennero a distanza di 23
anni una dall’altra, la prima per festeggiare una vittoria già
avvenuta e la seconda quasi ad anticipare quella che si
concretizzò qualche mese dopo, il 25 aprile del 1945 chiudendo due
anni di lotta di liberazione.
Dal 4 novembre 1918 sono passati 89 anni e oggi sono
vivi meno di una decina di uomini che combatterono quella guerra
ma non per questo noi oggi possiamo dimenticarci di questa data.
Essa rappresenta la nostra storia, le nostre
contraddizioni ed i nostri valori usciti da un Risorgimento che ha
costruito l’Italia e l’ha mantenuta unita passando per due guerre
mondiali.
Il 4 novembre è il simbolo della coerenza e
della continuità degli italiani nell’ essere un popolo unito
nonostante le contraddizioni politiche e geografiche che
conosciamo, è la dimostrazione che la volontà di
autodeterminazione della nostra nazione fu più forte della volontà
di chi ci voleva soggiogati, è la pietra miliare con la
quale dobbiamo confrontarci per pensare all'Italia del futuro.
Il 4 novembre è la
festa dell’ Unità d’Italia e quindi dell’Italia stessa. Da essa
trasse forza il popolo italiano per liberarsi dalla tirannia il 25
aprile 1945, e da queste due date nacque, per volontà del popolo,
la Repubblica Italiana il 2 giugno 1948.
Tre date che ricordano tre avvenimenti diversi, tre
stati d’animo diversi, tre momenti storici diversi ma tutte e con
uno stesso comune denominatore: la volontà di un popolo di essere
libero e italiano.
A noi l’onere e l’onore di mantenere fede a questi
valori nel rispetto reciproco di pensieri politici diversi, ma
onorando il sacrificio di chi è morto per regalarci la democrazia
e la civiltà in cui, oggi, ognuno di noi è libero di realizzare la
sua persona ed il suo pensiero.
Il 4 novembre ci dimostra che siamo un popolo che ha
sempre saputo essere una nazione unita ma sarebbe auspicabile che
ce lo ricordassimo sempre, non solo in guerra.
Viva l’Italia e viva le Forze Armate.
IPPLIS, 4 NOVEMBRE 2007 |
Al termine della cerimonia ufficiale e
prima di partecipare al rinfresco offerto dal Gruppo ANA di Ipplis, la
Filarmonica di Madonna di Buia ha intrattenuto i presenti con
qualche brano del classico repertorio per banda, ed hanno terminato la
loro esibizione dedicando una rapsodia di villotte a tutti i friulani
sparsi nel mondo...
VILLOTTE
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