Villa Vicentina (UD), 28 Ottobre
2007
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CAP: 33059 -
Abitanti: 1383
Altitudine (s.l.m.) : m. 9 - Superficie : Kmq. 5,43
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VILLA VICENTINA (UD) - Alcuni studiosi ritengono
che il luogo un tempo fosse chiamato Campo Marzio e frequentato dai
cittadini di Aquileia, ma solo nel 1211 la località fu nominata in un
documento, in occasione della costruzione dell'ospizio di S. Nicolò
della Levada ad opera del Patriarca Wolfgher. In epoca medioevale è
certo che esistevano le due ville di Asiola e Camarzo (o Cammarcio). Nel
XV secolo il territorio fu spesso soggetto alle incursioni dei Turchi e
per questo la Repubblica di Venezia mandò qui numerosi sterratori per
costruire un argine lungo l'Isonzo e migliorare le difese. Uno dei capi
degli sterratori era Gerardo Gorgo da Vicenza che ottenne in affitto dai
Canonici di Aquileia le due ville; da allora queste saranno riunite e
formeranno Villa Vicentina. Nel 1818 il conte Giovanni Gorgo vendette i
suoi possedimenti alla principessa Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone
I, la quale visse a Villa Vicentina sotto il nome di Contessa di
Campignano. Il Comune passò all'Italia nel 1918, dopo la Prima Guerra
Mondiale e venne assegnato alla Provincia di Udine nel 1923 (dal 1928 al
1948 fu aggregato al Comune di Ruda).
CAMPANE
Santa Messa
accompagnata dal coro giovanile e presieduta dall'Arcivescovo di Gorizia Mons. Dino De Antoni,
che ha impartito il sacramento della cresima ad un
gruppo di ragazzi...
...canto, saluto del parroco ed inizio della cerimonia...
...preghiere lette dai cresimandi...
...la cerimonia
della confermazione...
...canto finale...
...la foto-ricordo...
(2000 x 1400 pixel a risoluzione di stampa)
Arte e cultura: VILLA VICENTINA (UD)
La Chiesa parrocchiale di S. Maria, eretta tra il 1660 ed il 1680
sull'area di un precedente edificio, presenta nella facciata a capanna
un sontuoso portale barocco, opera di Giovanni Pacassi goriziano, e
sette statue: cinque, collocate entro altrettante nicchie, raffigurano
S. Rocco, S. Antonio abate, la Beata Vergine del Rosario, S. Matteo e S.
Giovanni Battista e sono state attribuite a Pietro Baratta (1659-1729) o
a Leonardo Pacassi (ma una pubblicazione locale le dice di G. Caratti)
per la bontà dell'esecuzione e la nobiltà del modellato: due statue
barocche poste sul tetto rappresentano S. Caterina da Siena e S.
Domenico: per esse è stato fatto il nome di Leonardo Giuliani.
L'interno della chiesa offre la possibilità di avvicinare opere di
epoche diverse: dall'antica medioevale Chiesa di Cammarcio ( il primo
nome di Villa Vicentina) proviene il bellissimo ex tabernacolo -
visibile a fianco dell'altare del Sacro Cuore di Gesù - composto da due
pezzi: il primo comprende la cassetta di legno con la cornice scolpita
in rilievo (foglie ornamentali, simboli degli Evangelisti) ed è databile
al XIII secolo; il secondo, a forma di arco moresco (XIV-XV secolo)
contiene la figura in bassorilievo di un angelo con le ali spiegate.
L'altare maggiore e quelli laterali affidano la loro piacevolezza alla
presenza di marmi bianchi e neri. Il primo altare laterale di destra
(1691), attribuito al gradiscano Paolino Zuliani o ai goriziani Giovanni
o Leonardo Pacassi, ha al centro il Crocifisso, scolpito in pietra
gentile su sfondo di marmo nero, e due statue di S. Michele e S.
Gabriele; il primo a sinistra, della stessa mano del precedente, è
quello della Madonna del Rosario (1687): ha le statue dei Ss. Domenico,
Antonio e Giovanni Battista oltre quella della Madonna del Rosario ed è
incorniciato dai tondi con i Misteri del Rosario dipinti. Prima
dell'abside sorgono gli altari scolpiti dal gradiscano Pasquale
Lazzarini (1667-1731), con pale dipinte da Giacomo Rizzi di Farra (l'una
con i Ss. Antonio e Andrea, l'altra con i Ss. Rocco, Sebastiano, Pietro
e Apollonia).
L'abside, con un bell'altare maggiore ricco ed esuberante (statue
laterali di S. Matteo e S. Giovanni, 1736), è la parte più elegante
della chiesa, con un coro ligneo del Seicento e due elaborati portali di
marmo (di Leonardo Pacassi quello in "cornu epistulae", di Giovanni
Pacassi quello in "cornu evangelii"). Sopra l'altar maggiore, l'antica
statua della Madonna del Rosario. Da guardare anche gli affreschi
ottocenteschi degli udinesi Domenico Paghini (nella nicchia del
Battistero) e Lorenzo Bianchini (1885) nel soffitto del coro e della
navata.
A fianco della chiesa si può ammirare il bel Monumento dedicato ai
caduti in guerra, costruito intorno al 1917 dal genio militare della
seconda zona, III Armata, su progetto del cap. Cucchetti (direttore dei
lavori il col. Jervolino).
A non molta distanza dal paese sorge Villa Ciardi, già residenza estiva
di Marianna Bonaparte Baciocchi (detta Elisa) e successivamente abitata
da Tisserand, amministratore dei beni agricoli della corona francese. Va
ricordato che della villa fu ospite illustre, dal 25 novembre 1869 al 6
luglio 1870, il grande scienziato francese Luigi Pasteur che eseguì
studi per combattere il calcino del baco da seta che infestava gli
allevamenti friulani e di mezza Europa.
A circa trecento metri si trova la piccola Cappella fatta erigere dalla
figlia della principessa Baciocchi, la contessa Elisa Baciocchi Camerata
(nipote di Napoleone Bonaparte) per dare degna sepoltura all'unico
figlio Benedetto Napoleone morto a Parigi in circostanze misteriose.
Costruita nel 1853, la chiesetta è in stile neogotico (ma con elementi
neoromanici); oltre al sarcofago in marmo bianco di Napoleone Camerata,
conserva una bella pala d'altare dipinta nel 1867 da Augusto Tominz,
goriziano. Raffigura l'Assunta ed è particolarmente pregevole per
l'elegante figura della Vergine, per il delicato chiaroscuro, per la
buona impaginazione.
Informazioni tratte da:
GUIDA ARTISTICA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
(a cura di Giuseppe Bergamini
)
dell'Associazione fra le Pro Loco del Friuli-Venezia Giulia
http://www.prolocoregionefvg.org
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