San Pier d'Isonzo (GO), 7 Ottobre
2007
Santa Messa "Bisiaca"
In occasione del X° Congresso
dell'Associazione Culturale Bisiaca
Altre informazioni su San Pier
d'Isonzo le troverete nel precedente servizio del
17 Novembre 2002 >>>
CAMPANE
CANTI
ESTRATTO DALL'OMELIA
PREGHIERA E CANTO
Pare nostro
che te xe ta'l ziel,
che sie fat sant al to nome
che vegne al to regno
che sia fat al to voler
como in ziel, cussì anca in tera
dane ancòi al pan de tuti i zorni
e pardònene i nostri debiti
como che anca noi li pardonemo
ai nostri debitori
e no sta zingararne in tentazion
ma dilìbarane del mal |
CANTO FINALE
L'Associazione bisiaca in congresso a
San Pier d'Isonzo
Il X° congresso dell’Associazione culturale bisiaca
di Ronchi, si è svolto sabato e domenica a San Pier. Per sabato era
prevista una visita guidata alla pinacoteca comunale, la cui storia e i
quadri esposti sono stati illustrati da Daniela Magrin. Alle 20.30, al
teatro parrocchiale, serata bisiaca in collaborazione con il coro
Aesontium. Domenica, dopo la Messa celebrata da don Renzo Boscarol, nel
vicino teatro ha avuto luogo il congresso vero e proprio.
Il tema scelto quest’anno era quello della «varietas»,
ovvero delle diverse tradizioni e forme culturali che, come il dialetto
bisiaco, rischiano di scomparire. Si è parlato di linguaggio, ma anche
di musica e di manualità che rischiano l’estinzione, di cibi e alimenti
tutelati e non.
In dettaglio il programma completo:
-
saluto delle autorità
- saluto del presidente dell’ Associazione Culturale Bisiaca
- presentazione del nuovo vocabolario italiano-bisiac di Mauro Casasola
- Silvana Schiavi Facchin - Università di Udine, il posto del bisiaco
nell’ educazione plurilingue
- Roberto Frisano - Musicologo, Musica e identità culturale
- Lucia Pillon - La scuola dei corsi merletti di Gorizia tra passato e
presente
- Claudio Fabbro, Comitato Vinum Loci, Viti e vini della Bisiacaria
- Carlo del Torre - Le tradizioni culinarie bisiache viste
dall’Accademia Italiana della Cucina
È seguito un rinfresco.
Bisiacaria
(Da Wikipedia, l'enciclopedia libera)
La Bisiacaria è una
regione storica. Include il territorio della provincia di Gorizia
compreso fra i primi rilievi del Carso Monfalconese, il litorale
del Golfo di Panzano (dalle bocche del Timavo a Punta Sdobba) ed
il basso corso dell’Isonzo da Sagrado al fiume Isonzato. Dal punto
di vista amministrativo corrisponde agli attuali Comuni di
Turriaco, Staranzano, San Pier d'Isonzo, San Canzian d'Isonzo,
Ronchi dei Legionari, Monfalcone, Fogliano Redipuglia e Sagrado.
Di quest’ultimo, secondo alcuni, rimarrebbero escluse le frazioni
di Poggio Terza Armata/Sdraussina e San Michele del Carso/Vrh.
Origine del nome - L'origine del termine "bisiaco", secondo
un'ipotesi, proviene dal latino medioevale Bisaquia, tra i due
fiumi. Un'altra ipotesi mette in dubbio l'affidabilità di questa
etimologia, considerandola una falsificazione di epoca fascista
volta a negare ogni influenza straniera (nello specifico slava)
nella realtà locale. Infatti secondo alcuni il nome ha un'origine
slava, in quanto deriva dal termine sloveno bezjak (profugo,
esule).Secondo altri la terminologia rivelerebbe una numerosa
presenza di serpenti nella zona, chiamati in dialetto "bise"
Storia - I Comuni della Bisiacaria in epoca prenapoleonica
appartenevano alla Repubblica di Venezia ed amministrativamente
facevano parte della Patria del Friuli. Nel primo Ottocento
passarono all’Austria e amministrativamente erano inseriti nella
Contea di Gorizia e Gradisca. Sotto la duplice monarchia, erano
suddivisi tra i distretti di Gradisca e Gorizia. Dopo il passaggio
all’Italia nel 1919, essi furono dapprima inclusi nella Provincia
di Gorizia. Quando essa venne soppressa furono assegnati alla
Provincia di Trieste, per poi tornare a quella di Gorizia.
A partire dal periodo dell'Irredentismo, quando venne coniato il
concetto di Venezia Giulia, la Bisiacaria ha finito con l'essere
considerata dai suoi abitanti parte di quest'ultima. Altri la
vedono come parte del Friuli storico. Poiché i concetti di Friuli
e di Venezia Giulia vengono spesso considerati non sovrapponibili
dall'opinione pubblica, benché lo siano chiaramente da un punto di
vista storico, la divergenza di opinioni su questo punto suscita
frequenti discussioni.
Lingue e dialetti - In tutta la Bisiacaria si parla bisiaco,
che è un dialetto di tipo veneto. Nei comuni di Monfalcone, di
Ronchi dei Legionari e di Sagrado lo sloveno è riconosciuto come
lingua minoritaria. Nei comuni di Monfalcone e di Sagrado il
friulano è riconosciuto come lingua minoritaria a seguito di una
richiesta delle rispettive amministrazioni.
Economia - È una zona che coniuga una fiorente attività
agricola ed artigianale con le risorse costiere: nautiche,
turistiche e commerciali. In particolare si sottolinea la presenza
dei cantieri navali di Monfalcone, specializzati nella costruzione
di navi da crociera di elevato tonnellaggio, che hanno segnato sin
dalla loro nascita lo sviluppo economico del territorio. |
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