Durante le quattro
domeniche trascorse nell'Ospedale di Cividale, quando alle 10.15
dall'altra sponda del Natisone mi giungeva il suono delle campane del
Duomo, pensavo ai fortunati che potevano entrare in quelle antiche
mura ed essere avvolti dalle note del potente organo suonato dalle
sapienti mani del Maestro Antonio Qualizza, un amico che
conosco da tantissimi
anni. Nelle precarie condizioni in cui mi trovavo potevo solo
parteciparvi con il pensiero, ma dentro di me sapevo che quello
sarebbe stato uno dei primi desideri da soddisfare... appena
fosse stato possibile...! Quando ho potuto alzarmi dal letto, mi beavo
nell'osservare il Duomo e le altre chiese che riuscivo a scorgere dalle
finestre che si affacciano in quella direzione.
Ritornato a casa, ci sono voluti altri quindici giorni di convalescenza per
poter riprendere le forze ed avere a disposizione il "deambulatore" (un
supporto
meccanico a rotelle fornitomi dal Distretto Sanitario), per decidermi di
fare il grande passo... La mattina del 16 settembre ho caricato l'aggeggio nel bagagliaio
della mia auto, assieme al mio borsello con il minimo indispensabile per fare qualche foto
e/o registrazione audio, nell'eventualità mi si presentasse
un'occasione interessante...
Raggiunta la Città Ducale, ho avuto qualche incertezza
nel decidere se parcheggiare sul lato est o ovest del Natisone, ma alla
fine ho deciso di avvicinarmi il più possibile al centro città trovando
uno spazio macchina in Largo Boiani. Estratto ed attrezzato
opportunamente il mio "trabiccolo a quattro ruote" mi sono incamminato verso la piazza del Duomo, senza badare
alle persone che incrociavo e mi osservavano incuriosite venendomi camminare
con quell'insolito attrezzo. Io invece ero contento e felice come un
bambino perchè potevo
finalmente camminare per le vie della città, cosa che non facevo da
tantissimi anni (o forse non avevo mai fatto). Non mi sono turbano
nemmeno quando ho incontrato e scambiato il saluto con persone che mi conoscevano
ma non avevano osato chiedermi spiegazioni.
Mi sono intrattenuto ad osservare il viavai di persone compreso un
gruppo di turisti accanto al monumento dedicato a Giulio Cesare, finche
è giunto il momento di andare a Messa. A questo punto ho molto
apprezzato il gesto di una ragazza che gentilmente ha tenuto aperta la porta della
chiesa per permettermi di entrare.
Sono risalito molto lentamente lungo il corridoio centrale della navata
con una delle "digitali" in mano, scattando con calma alcune foto senza
l'uso del flash, fino a raggiungere la serie di banchi alla sinistra del
nuovo altare, proprio davanti alla balconata del maestoso organo a
canne. Mentre attendevo l'inizio della cerimonia, notavo un certo
movimento di persone vicino allo strumento, il che poteva significare la
partecipazione del Coro A. Foraboschi a quella liturgia domenicale e mi
pentivo di non avere portato con me un'attrezzatura più adatta a tale
evento. Mi sono comunque premurato di piazzare il mio Edirol R-09 alla
base di una delle enormi colonna e registrare la Messa semplicemente
utilizzando i suoi microfoni interni. I risultati sono accettabili come
ci si può rendere conto ascoltando gli estratti audio...
INIZIO
CANTO
Grandi sorrisi e strette di mano degli amici, felici di rivedermi dopo
tanto tempo... Commovente il gesto di Mons. Remo Bigotto, Rettore
dell'Abbazia, che al momento dello "scambio di un segno di pace" è sceso
dal presbiterio per raggiungermi nel primo banco e stringermi fortemente
le mani. Sicuramente vedendomi li bello e pimpante, aveva mentalmente
fatto un confronto con le precarie condizioni in cui mi trovavo durante
la sua visita in ospedale.