Begliano - La chiesa di Santa Marie Maddalena
riportata al suo “antico splendore”
“Voce isontina” del 14 Aprile 2007
Dopo cinque mesi di esilio forzato, finalmente, alla vigilia della
domenica delle Palme, i fedeli beglianesi sono rientrati
solennemente nella loro chiesa dedicata a santa Maria Maddalena.
Nei giorni precedenti la riapertura ufficiale della parrocchiale
molti seguivano con attenzione e trepidazione le previsioni
meteorologiche, fino all'ultimo momento per niente rassicuranti.
Ma l'ottimismo di don Giorgio alla fine è stato premiato: una
mezz'eretta prima dell'arrivo del Vescovo infatti il ciclo si è
rischiarato ed il sole ha fatto capolino tra le nuvole
rasserenando e rallegrando gli animi dei numerosi fedeli in attesa
sul sagrato della chiesa.
Cinque mesi molto laboriosi - Sono stati cinque
mesi molto laboriosi soprattutto per il parroco, don Giorgio,
impegnato in prima persona a pianificare e a seguire giornalmente
con passione e meticolosità tutti i lavori. Dall'esterno si poteva
assistere ad un gran fermento: furgoni che caricavano i banchi per
portarli al restauro, camion che trasportavano materiali e
attrezzature varie, l'ingresso in chiesa di un enorme carrello
elevatore, lo scarico di una quantità enorme di elementi per
l'impalcatura, l'andirivieni di operai... Molti erano i curiosi,
desiderosi di dare una sbirciatina all'interno per rendersi conto
dell'entità e dell'andamento dei lavori. Ma fin dall'inizio il
parroco si è rivelato un buon custode della segretezza ed è stato
sempre molto parco nel diffondere notizie dettagliate; desideroso
piuttosto in cuor suo di sorprendere tutti al momento della
conclusione. Con il procedere dei lavori e con l'avvicinarsi della
data della riapertura anche don Giorgio però riusciva a fatica a
contenere il suo entusiasmo e a stento si tratteneva dal palesare
a uno o all'altro i risultati, di cui si sentiva particolarmente
soddisfatto e orgoglioso. E anche tra i parrocchiani aumentava il
desiderio di poter vedere la chiesa restaurata. Qualche giorno
prima della riapertura il coro è potuto rientrare per provare i
canti, ma anche i coristi non hanno potuto gustare appieno i
risultati dei lavori, perché le luci, illuminavano con parsimonia
solo la cantoria... Ma ora finalmente era arrivato il giorno
atteso da tutta la comunità. Sul sagrato, accanto ai fedeli di
Begliano c'erano il Sindaco di San Canzian d'Isonzo, il
consigliere regionale Brussa e altre autorità, alcuni parroci dei
paesi viciniori, molti fedeli di Grado, san Lorenzo...
Dopo un brevissimo saluto di don Giorgio, all'invito solenne del
Procedamus in pace, due membri del Consiglio pastorale, entrambi
nipoti di due ex sacrestani del tempo che fu - Valentino Capello e
Gigi Fazio - hanno aperto la porta e, al seguito del Vescovo
benedicente, tutti sono potu¬ti finalmente entrare nella chiesa
parrocchiale di s. Maria Maddalena restaurata, riportata al suo
"antico splendore" e riaperta al culto. Mentre il coro intonava
"Chiesa di Dio, popolo in fe¬sta" gli occhi dei presenti cercavano
di abbracciare il tutto e le singole parti, si posavano su qualche
particolare, andavano alla ricerca delle novità... Per molti, dai
commenti raccolti dopo, è stato come riaprire un vecchio album di
fotografie, un risvegliare ricordi che sembravano essersi
smarriti, sbiaditi dal tempo. I colori rinnovati sembravano far
risaltare la bella architettura della chiesa, aiutavano a
riscoprire dettagli e particolari che prima passavano inosservati.
Rinnovare il tempio vivo della comunità -
Constatiamo purtroppo sempre più spesso, ai nostri giorni, che non
basta una casa ben arredata, ricca di tutte le comodità, per
tenere unita una famiglia: serve un lavoro quotidiano di
conoscenza, di comprensione, di rinuncia, e soprattutto ci vuole
tanto ma tanto amore.
La casa di pietra è un tassello, poi si devono
aggiungere con pazienza e amore tutti gli altri mattoni perché la
casa diventi il punto d'incontro di una famiglia. A questo ha
richiamato con insistenza il Vescovo nella sua omelia,
sottolineando l'importanza di far seguire all'egregio lavoro di
restauro della chiesa di pietra, il rinnovamento del tempio vivo
della comunità, il rinnovamento e la conversione delle singole
persone.
E' senz'altro doveroso conservare il patrimonio
artistico che i nostri padri ci hanno lasciato e tramandarlo
coscienziosamente ai nostri figli, ma è ancor più importante
trasmettere loro la nostra fede, la nostra speranza, non a parole,
ma con il nostro modo di vivere, il nostro modo di rapportarci tra
di noi e di affrontare i fatti che ogni giorno ci interpellano
alla luce del Vangelo, con il nostro atteggiamento teso ad
approfondire quello che i nostri padri con semplicità e con la
loro vita ci hanno trasmesso, con il nostro desiderio di crescere,
di maturare, di confrontarci con umiltà e responsabilità con la
Parola di Dio, fondamento del nostro credere. Dopo la cerimonia
religiosa i numerosissimi fedeli presenti - veramente la folla
delle grandi occasioni - si sono ritrovati nella attigua sala
parrocchiale attorno a dei tavoli riccamente imbanditi per un
momento di convivialità, per uno scambio di impressioni e di
sensazioni.
A don Giorgio, da parte del Vescovo e di tutti i
presenti, è andato il ringraziamento per il lavoro svolto e
l'augurio per un buon cammino assieme alla comunità beglianese.
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