Zoppola (PN), 29 Aprile 2007
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CAP: 33080 -
Abitanti: 8230
Altitudine (s.l.m.) : m. 36 - Superficie : Kmq. 45,36 |
Zoppola (PN) - Il comune comprende le
frazioni CASTIONS, CUSANO, MURLIS, ORCENICO INFERIORE e SUPERIORE,
OVOLEDO, POINCICCO e le località CEVRAIA e SAN VALENTINO. L'antichità
dell'insediamento è attestata da numerosi reperti d'epoca romana.
CAMPANE
CANTO
CANTI
CANTI
...ad eccezione del primo, tutti i
canti si riferiscono alla
Messa del 5 Maggio, che precedette l'inaugurazione dell'organo...
Zoppola e
dintorni...
Arte
e cultura: ZOPPOLA (PN)
La Chiesa parrocchiale di Zoppola è un edificio
settecentesco con facciata rifatta nel secolo XIX (di semplice fattura,
tripartita da quattro lesene e timpanata) e con le quattro cappelle per
i confessionali e il battistero aggiunti nel 1955 (all'epoca fu anche
eseguita la decorazione interna, venne aperto il piccolo rosone in
facciata e costruita - in pietra d'Aviano - la gradinata d'accesso). Nel
soffitto della navata, moderno affresco con la Trinità e S. Martino e il
povero; sull'altar maggiore le statue dei Ss. Pietro e Martino scolpite
dal pordenonese Luigi De Paoli (secolo XX); sull'altare della Madonna,
statua lignea della Vergine di Aurelio Mistruzzi (1926), insigne
medaglista oltre che scultore. Fonte battesimale in marmo rosso di
Verona, di bella fattura (di maestranza veneziana del secolo XVIII), con
copertura in rame sbalzato. Pregevole il dipinto raffigurante lo
Sposalizio mistico di S. Caterina (fine secolo XVI) attribuito a bottega
di Palma il Giovane.
Nella Parrocchiale di Castions, settecentesca nella sua
attuale sistemazione (negli anni 1755- 1776, i lavori furono diretti
dall'impresario Domenico Aprilis), il luminoso interno, dovuto in gran
parte alla recente dipintura che ha cancellato tutte le tracce della pur
valida decorazione precedente, esalta l'altar maggiore con tabernacolo
policromo del veneziano Giuseppe Caribolo (1736) e due statue dei Ss.
Giacomo e Andrea ed accentua l'eleganza degli altari laterali: tra essi,
bello quello dello Spirito Santo (scultore Giacomo Pischiutti di Gemona)
che contiene una pala di Pomponio Amalteo (1582), ricca di movimento e
di colore; dello stesso Pomponio Amalteo è anche il dipinto (1568) con
la Madonna e i Santi Sebastiano e Rocco nell'altare dedicato a tali
santi, mentre l'altare della Madonna (del marmista Giovanni Di Cecco,
1804) conserva una statua lignea della Vergine con il Bambino di Luigi
De Paoli. Di buona mano anche la paletta d'altare secentesca con il
Battista tra i Ss. Gerolamo e Antonio, un devoto e la SS. Trinità, per
la quale è stato fatto tra gli altri il nome di Antonio Carneo. Nel
soffitto della navata, affresco di Tiburzio Donadon (Martirio di S.
Andrea, secolo XX).
Nella Chiesetta di S. Stefano di Cevraia,
la pala dell'altar maggiore - Madonna con Bambino e i Santi Stefano e
Andrea - è firmata da Giovanni Maria Zaffoni detto il Calderari e datata
1554; vi si osservano figure deboli e colori sordi in un'impaginazione
mutuata dal Pordenone.
A Orcenico Superiore la Parrocchiale presenta facciata
simile a quella di Zoppola. All'interno, altar maggiore settecentesco
(Giuseppe Caribolo, 1738-45), statue dei Ss. Urbano e Lorenzo del 1893
(attribuite allo scultore Luigi De Paoli), altare del Crocifisso degli
udinesi Giuseppe e Pietro Mattiussi con pala lignea nella quale è
scolpito, in bassorilievo, il Crocifisso con le pie Donne (Giovanni
Costantini, di S. Michele al Tagliamento, inizio secolo XX) e due pale
d'altare fine Rinascimento del genero e allievo di Pomponio Amalteo, il
sanvitese Giuseppe Moretto che mostra tutti i limiti della sua arte che
provincializza all'estremo la poetica del maestro: raffigurano la
Madonna con Bambino e i Ss. Giuseppe e Urbano (datata e firmata 1595) e
la SS. Trinità con i Santi Michele e Giorgio (eseguita prima del 1607).
Altre chiese del comune conservano opere d'arte
meritevoli di attenzione: ad Orcenigo Inferiore tela con la Visitazione,
attribuita al veneziano Nicolò Bambini (ca. 1714), Annunciazione di
Antonio Zuccaro (1858) ed altari della Madonna e di S. Antonio di
Giacomo Contiero (1765), nella Parrocchiale; nella Chiesetta di Murlis
splendido altare del Settecento, proveniente dalla chiesa veneziana di
S. Giacomo della Giudecca, in marmi policromi di molto effetto e due
Angeli attribuiti a Tommaso Ruer (quello di sinistra) e Michele Fabris
(quello di destra) e ancora Madonna con Bambino e Cristo deposto (inizio
secolo XX) dello scultore e cardinale Celso Costantini, nativo del luogo
(molte sue opere sono ancora conservate nella casa natale).
A Poincicco, insolita pala (Madonna con Bambino e S.
Antonio, 1898) del pittore sacilese Luigi Nono, allievo dell'Accademia
di Venezia, più noto per i suoi lirici paesaggi e le garbate scene di
vita quotidiana; ad Ovoledo, nella Chiesetta di S. Michele, ciclo
d'affreschi di Girolamo del Zocco, eseguito tra il 1568 ed il 1569:
Annunciazione ed Eterno Padre nell'arco trionfale, otto Sante
nell'intradosso, Evangelisti ed Angeli musicanti nelle vele della volta
del coro, Tobiolo e l'Arcangelo Raffaele e l'Arcangelo Michele nella
parete di destra: schema consueto ai frescatori friulani del Cinquecento
e richiami - per quanto riguarda lo stile - al Pordenone e all'Amalteo,
peraltro con notevole scadimento della qualità.
Zoppola è famosa per il suo Castello, ancora ben
conservato e ricco di suggestione medioevale. La privata galleria d'arte
dei conti Panciera che lo abitano contiene pezzi eccezionali, come i ben
noti quadri di Pietro Longhi (1702- 1785) con aspetti di vita popolare
(la Filatrice, la Lavandaia, la Polenta, i Bevitori); una delle facciate
del cortile è affrescata con scene di vario genere (di carattere
storico, agresti), processioni e grottesche; pitture cinquecentesche già
attribuite - insieme con la decorazione del soffitto dello studiolo - a
Giovanni da Udine ed ora più credibilmente a Pomponio Amalteo.
Informazioni tratte da:
GUIDA ARTISTICA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
(a cura di Giuseppe Bergamini
)
dell'Associazione fra le Pro Loco del Friuli-Venezia Giulia
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