Ti laudìn, o Trinitât
Messe par furlan di Silvano Buchini
Trenta anni fa le voci di Ronchis hanno raccolto una eredità
permeata di passione e qualità che caratterizzava la "cantoria"
che accompagnava le funzioni religiose, per costituire una
realtà corale che, come accade sempre quando è la voce ad essere
protagonista, ha messo assieme un gruppo e lo ha legato nel tempo
in una sintesi che ha contraddistinto tutta la comunità.
Anche la scelta del nome, "Glains di soreli" non
è scaturita da mera casualità, ma ha attinto alla plasticità
immaginifica propria del linguaggio friulano, per cogliere e far
proprio l'attimo di luce che si espande improvviso a rallegrare
gli animi o a sublimare un momento mistico quando il raggio si
impadronisce dei colori della vetrata della chiesa e rende la
cerimonia più solenne.
La storia delle nostre comunità si è costruita nel
tempo attraverso fenomeni come quello che ha portato alla
formazione del Coro e la distanza del tempo non si misura
attraverso targhe celebrative o citazioni solenni, ma attraverso
l'impegno umile e costante delle prove, attraverso la qualità del
repertorio, e soprattutto, una compattezza ed una fraternità che
costituisce un modello che, se pur a fatica, riesce ad assicurare
l'inserimento e l'assorbimento di nuovi appassionati.
Grazie ai maestri che si sono succeduti in questi anni
e ad una attività corale che è riuscita a far conoscere il Coro
"Glains di soreli" in ambienti sempre più di maggior
prestigio, il livello di professionalità si è sviluppato di pari
passo con la passione ed il gruppo corale della comunità di
Ronchis e Fraforeano può presentare un repertorio di qualità e
prestigio che ormai lo contraddistingue.
Da qui l'idea di una speciale maniera di celebrare i
trenta anni di attività, preparando una messa in lingua friulana
scritta dal maestro Silvano Buchini. Chi ha potuto seguire le
prime esecuzioni di questa pagina musicale, anche se digiuno di
riferimenti tecnici, non ha potuto fare a meno di cogliere la
voluta semplicità della melodia adatta alla partecipazione
liturgica dell'Assemblea.
Tecnicamente un esperto quale è il maestro del Coro,
Volveno Lucca, ha sottolineato la specificità del concetto
armonico, legato ad un raffinato gusto liturgico, che per
l'appunto tende soprattutto ad incontrare l'Assemblea, rispettando
la scansione dei tempi della celebrazione.
Per noi, appassionati ascoltatori, questa possibilità
di incontro rende ancora più preziosa la partecipazione, non solo
per una lingua, quella friulana, che rende più immediata e sentita
la partecipazione, ma per un ordito musicale che ci fa entrare in
comunicazione diretta con il Coro e ci offre l'occasione di farne
parte anche al di là del momento solenne della Messa.
Sono trascorsi trent'anni dall'apparire del primo
raggio di luce, ma la voce del Coro, sintesi di infinite
esperienze e di intraducibili emozioni, rimane immutata nel tempo,
limpida ed appassionata ma soprattutto affinata da un percorso di
maturazione che rende onore alla fedeltà dei primi cantori ed a
quelli che nel tempo si sono affiancati.
Eugenio PILUTTI
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