Abbazia di Rosazzo (UD), 22
Luglio 2006
Messa in canto gregoriano
Nell'ambito
del
XII
SEMINARIO INTERNAZIONALE DI
CANTO GREGORIANO
organizzato dall'USCI-FVG
L'Abbazia di
Rosazzo in Comune di Manzano (Ud)
L'Abbazia di Rosazzo, secondo la leggenda, venne fondata nel IX
secolo da un eremita, che aveva costruito la prima cella. Da una
frammentaria documentazione sappiamo che il monastero venne
abitato da monaci agostiniani, che vennero poi sostituiti dai
benedettini. Ufficialmente il monastero venne fondato nel 1090 dal
patriarca Ulrico I Eppenstein. Durante i secoli l'abbazia accumulò
molti beni, frutto delle frequenti e ricche donazioni, fino a
raggiungere il massimo splendore nel XIII secolo. Il titolo
abbaziale era divenuto una carica molto importante, pari a quella
del Vescovo per potenza e prestigio; i suoi possedimenti erano
protetti direttamente dalla Santa Sede. Alle dipendenze dell'abate
esisteva un Ufficiale Laico che era investito di piena
giurisdizione nei possedimenti dell'abbazia. Una parte
dell'abbazia fu adibita a prigione. Rosazzo forniva milizie
all'esercito patriarcale e il numero di armati crebbe nei secoli a
dimostrazione del parallelo aumento delle rendite e della
conseguente disponibilità economica. Venne seriamente danneggiata
dagli incendi del 1323 e del 1344, ma i danni furono prontamente
riparati. Nei secoli successivi l'abbazia fu fortificata per
prevenire gli attacchi di tutti coloro (ed erano molti) che
volevano il suo possesso fra cui ricordiamo Cividale, Udine, i
Conti di Gorizia e il Duca d'Austria. Non si contano gli intrighi,
gli intrallazzi, i maneggi, i tradimenti, i cavilli giuridici che
contornano gli assedi e i colpi di mano. Si registrano anche
episodi piuttosto feroci: ricordiamo l'assedio degli Ungari al
comando di un generale tedesco, i quali tagliarono la mano destra
agli assediati sconfitti. Nemmeno la conquista veneta mutò questa
situazione. Fra coloro che tentarono di mettere le mani su Rosazzo
si annoverano personaggi di ogni specie come avventurieri locali e
stranieri, vescovi e cardinali, capitani di ventura e signorotti
vari del Friuli e del Carso.
Il 10 dicembre 1508, durante la guerra seguita alla
Lega di Cambrai, le truppe imperiali, francesi e papali si
scagliarono sull'abbazia, ormai definitivamente trasformata in
fortezza e presidiata dalle truppe veneziane. La fortezza non
resse l'urto e venne completamente bruciata, la guarnigione
massacrata (i benedettini avevano lasciato il monastero da un
secolo, precisamente dal 1423). Per interessamento del papa
Clemente VII, ma soprattutto di Gian Matteo Giberti vescovo di
Verona e abate commendatario, l'abbazia fu restaurata. I lavori
terminarono nel 1533. La storia successiva non ha notizie di
rilievo, in ambito civile; ecclesiasticamente, dopo la
soppressione, nel 1751, del Patriarcato di Aquileia, l'abbazia fu
assegnata in commenda perpetua agli arcivescovi di Udine e
Gorizia; per la rinuncia di quest'ultimo, all'arcivescovo di Udine
restò il beneficio con il titolo di abate e marchese di Rosazzo.
Nel 1823 un edificio dell'abbazia fu adattato a residenza estiva
degli Arcivescovi.
Attualmente è in custodia a un Vicario. Nulla si sa
degli edifici monastici antichi. Oggi ci rimangono lo splendido
chiostro cinquecentesco, la torre (forse l'unica superstite di
altre), la Chiesa di San Pietro che nella forma attuale è in parte
dovuta all'architetto cividalese Venceslao Bojani (che usò
parecchio materiale degli edifici precedenti) e il monastero che
fu ristrutturato nell'Ottocento. In loco esiste l'azienda agricola
"Abbazia di Rosazzo" che produce una serie di splendidi vini Doc.
Il "vino del Monastero" ha sempre goduto molta
notorietà; la lista delle vivande servite il 6 giugno 1409 dal
Comune di Cividale in onore di Papa Gregorio II comprendeva, tra
gli altri vini, la Ribolla dell'Abbazia. |
CANTI
Foto ricordo scattate durante le prove e prima della Messa
(foto ad alta risoluzione)
Nel corso degli ultimi undici anni i Seminari
Internazionali di Canto Gregoriano hanno offerto livelli differenziati
in funzione della preparazione di partenza dei corsisti e si sono
arricchiti di monografie su temi specifici, da approfondimenti sul
canto aquileiese alla modalità gregoriana, dalla liturgia in relazione
al canto a specifiche esercitazioni di vocalità gregoriana e hanno
offerto, al loro interno, occasioni concertistiche con la
partecipazione di formazioni corali di rilievo internazionale
specializzate nell'esecuzione del repertorio gregoriano. Dopo aver
superato nel 2005 la soglia del decennale, nel 2006 continua con
rinnovato entusiasmo l'interessante percorso didattico-formativo dei
Seminari Internazionali di Canto Gregoriano, sotto il titolo ormai
caratterizzante di "Verbum Resonans". Anche questa dodicesima edizione
dei Seminari, che continuano la loro positiva permanenza nell'Abbazia
di Rosazzo, è organizzata dall'USCI Friuli Venezia Giulia con la
preziosa collaborazione del Dipartimento di Scienze Storiche e
Documentarie dell'Università degli Studi di Udine, con il patrocinio
della FE.N.I.A.R.CO. (Federazione Nazionale Italiana Associazioni
Regionali Corali), dell'A.I.S.C.Gre. (Associazione Internazionale
Studi di Canto Gregoriano) ed in collaborazione con l'Abbazia di
Rosazzo. I docenti presenti si avvalgono non solo di una esperienza di
formazione e di studio legata alla migliore e più aggiornata scuola
europea, ma sono studiosi e musicisti essi stessi. Tre sono i
fondamenti ai quali essi si legano: la storia, il segno,
l'interpretazione. La prima costituisce l'orientamento ineliminabile
di ogni attività umana; il secondo il dato di scrittura di vastissimo
interesse, che ha fatto delle zone dell'Europa, e fa tuttora, una
unità legata ad un'espressione musicale universale, tanto più perché
intimamente legata a quell'elemento di foltissima coesione che
storicamente è costituito dalla Chiesa Cattolica e dalla sua liturgia;
la terza la realizzazione in arte delle melodie (diciamo in arte, e
non in qualsiasi modo). Studiare il canto gregoriano significa pure
entrare nella storia della spiritualità occidentale, apprendere
l'immenso valore, anche esistenziale, del testo biblico, che più di
ogni altro suggerisce all'essere umano i principi del suo vivere, e
che, cantato, moltiplica la sua efficacia penetrativa, formativa,
esistenziale e, in uno con la musica, artistica. Parafrasando il
salmo, nel canto gregoriano musica e testo si sono baciati e si
baciano. In questa edizione i lavori seminariali sono stati
integrati con interessanti proposte concertistiche animate
dall'ensemble Consortium Vocale Oslo (Norvegia), diretto dal maestro
Alexander Schweitzer, nella chiesa abbaziale di Rosazzo, nella
Cattedrale di San Giusto a Trieste, e nella Basilica di Aquileia.
Abbazia di Rosazzo (UD), 22
Luglio 2006
Messa in canto gregoriano
cantata da allievi e docenti,
al termine del
XII° Seminario Internazionale di Canto Gregoriano
organizzato dall'USCI-FVG
|
01 |
3.13 |
Intr. Suscepimus (Graduale Triplex 300) |
02 |
1.09 |
Kyrie XI A |
03 |
2.56 |
Orbis facto (GT 748) |
04 |
2.18 |
Alleluia |
05 |
2.06 |
Off. Ave
Maria (GT 36) |
06 |
1.14 |
Sanctus XII |
07 |
1.06 |
Agnus Dei XII |
08 |
1.59 |
Com. Narrato
omnìa mirabilia (GT 281) |
09 |
3.26 |
Ave Maris
Stella |
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