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Magnano in Riviera, 7 Maggio 2006

CAP: 33010 - Altitudine (s.l.m.): m. 200
Abitanti: 2.280 - Superficie: Kmq. 8,51

MAGNANO IN RIVIERA - Storia e Descrizione www.turismo.fvg.it
Centro agricolo-industriale sull'anfiteatro morenico del fiume Tagliamento, deve la definizione "in riviera" alla particolare distribuzione dell'abitato sul pendio di una collina. In ragione della sua collocazione rispetto alle vie di transito, il territorio è ricco di reperti del passato. I resti di una strada romana indicano che già in quell'epoca l'abitato di Magnano era luogo di scambi commerciali e ristoro per i viaggiatori. Il nome Magnanum compare per la prima volta nel 1204, quando il castello era di proprietà dei signori di Gemona, prima di passare ai Prampero, nobili di origine tedesca, che ebbero l'investitura dal Patriarca di Aquileia nel 1370 e successivamente nel 1384. I Prampero però avevano rapporti anche con i Duchi di Carinzia e con i Conti di Gorizia e questo poteva significare che sul castello convergevano interessi molteplici. Nel 1511 il feudo fu distrutto, ma il castello venne presto ricostruito e i suoi ruderi sono ancor oggi visibili. Il territorio rimase sotto i Prampero anche dopo la caduta del Patriarcato (1420), in quanto la famiglia ottenne una nuova investitura dalla Repubblica di Venezia. Dopo la breve parentesi napoleonica, il comune fu soggetto all'Austria fino al 1866, quando passò sotto il Regno d'Italia.



 CAMPANE



 CANTO


    
 ESTRATTI DALL'OMELIA E DALLE PARTECIPAZIONI



 CANTO


 La Santa Messa nel trentennale del terremoto, era animata dal Coro locale

...su e giù per Magnano nei giorni dedicati alla rievocazione dei tragici eventi del 1976...


MAGNANO IN RIVIERA - Arte e Cultura
Il terremoto del 1976 ha pesantemente inciso sul patrimonio artistico, di per se stesso non eccezionale, ma comunque interessante per alcune opere di schietto sapore friulano, del comune di Magnano in Riviera.
La Chiesa parrocchiale del capoluogo è andata distrutta: era stata costruita nel 1897 su progetto steso dal gemonese Girolamo D'Aronco nel 1863 e poi in parte modificata da un impresario locale. Era stata affrescata e decorata nel 1928 dal pittore di Velletri Aurelio Mariani, e, nelle cappelle laterali, da Leonardo Elia di Gemona nel 1933. La nuova parrocchiale è stata costruita su progetto di Giovanni Mauro e Gianfranco Di Lazzaro.
Della Chiesa di Billerio, progettata ed eseguita da Girolamo D'Aronco, nel secolo XIX, gravemente lesionata dal terremoto, si sono salvati gli affreschi di Titta Gori (i quattro Evangelisti, inizio secolo XX, uno solo dei quali è andato perduto) e di Renzo Tubaro (la Trasfigurazione, ca. 1966). Il dipinto di maggior prestigio è la pala con S. Giovanni Battista dell'udinese Odorico Politi (1785-1846).
Anche la Chiesa di Bueriis, benché settecentesca, può essere considerata opera della fine dell'Ottocento: fu infatti in buona parte ricostruita, fra il 1897 e il 1899, su disegno di mons. Angelo Noacco, parroco di Cassacco (che si diverti a fare l'architetto anche al suo paese). Nel 1900 il gemonese Francesco Barazzutti, con cinque giovani aiutanti, la decorò con una gradevole Crocifissione nel lunettone dell'abside e medaglioni con figure di Santi (Antonio da Padova, Apollonia).
Restaurata dopo il terremoto del 1976 e riaperta al culto nel 1989, conserva una tela del modesto e sconosciuto pittore Teodoro Sporeni di Gemona (S. Nicola benedicente) con l'immagine della chiesetta seicentesca, opera del 1759, restaurata da Giuseppe Gobetti di Tarcento nel 1810) ed una pala d'altare di Giuseppe Buzzi (S. Nicola in trono, secolo XVIII).

Informazioni tratte da: 
GUIDA ARTISTICA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA 
(
a cura di Giuseppe Bergamini )
dell'Associazione fra le Pro Loco del Friuli-Venezia Giulia
http://www.prolocoregionefvg.org