Rive D'Arcano, 16 Aprile 2006
CAP: 33030 - Altitudine (s.l.m.): m. 175 -
Abitanti: 2.300 - Superficie: Kmq. 22,41
RIVE D'ARCANO - Storia e Descrizione
La zona di Rive d'Arcano fu certamente abitata in epoca preistorica,
infatti ne è testimonianza il "castelliere", una primitiva roccaforte
costruita su un terrazzo morenico. Alcuni reperti confermano lo
stazionamento di tribù indigene attorno al secondo millennio a. C. ,
verso la fine dell'età del bronzo.
In epoca medioevale il luogo era soggetto alla signoria dei d'Arcano e i
primi riferimenti sicuri a personaggi della famiglia si trovano in un
documento testamentario del 1161.
CAMPANE
CANTI
PREDICJE
CANTO -
BENEDIZIONE E CANTO FINALE
...su e giù per Rive D'Arcano...
RIVE D'ARCANO - Arte e Cultura
La Pieve di S. Martino Vescovo a Rive d'Arcano ha
rivelato tutta la sua vetustà e la sua importanza nel panorama storico
artistico del Friuli nelle indagini archeologiche cui di recente è stata
sottoposta. Queste hanno permesso di confermare l'esistenza in loco di
un edificio già nei primi secoli dell'era volgare: sui suoi resti
sarebbe stata edificata una costruzione sacra intorno al V-VIII secolo.
Oggi la chiesa presenta semplice facciata e torre
campanaria addossata al fianco destro; ha interno ed aula, presbiterio
con volta costolonata contenente altare maggiore del 1717 con statue
dell'Annunciazione e, addossato al muro, altare in pietra dipinta (ne
restano vaghe tracce) del 1530, firmato dal lapicida Carlo da Carona.
È costituito da una predella, da due fasce separate
orizzontalmente da una robusta cornice marcapiano e verticalmente da
lesene che creano sei nicchie nelle quali sono poste le figure di S.
Urbano, S. Martino, Santo Vescovo in alto, S. Giovanni Battista, Madonna
con Bambino e S. Zaccaria in basso. Completano l'altare al sommo due
volute, le figure dell'Annunciazione ai lati e dell'Eterno Padre al
centro. Rispetto ad altre sculture di Carlo, sembra qui di vedere un
fare più grossolano, imputabile forse al cattivo stato di conservazione.
Nella chiesa, acquasantiera del 1504 di Giovanni
Antonio Pilacorte (pessimo stato di conservazione per lo sfaldarsi della
pietra), un fonte battesimale del 1541, altare del Rosario costruito nel
1845 da Pietro Fantoni di Gemona e resti di affreschi cinquecenteschi
(Santo Papa, del pittore Marco Tiussi).
La Chiesa comparrocchiale di S. Leonardo, cui si accede
per mezzo di una scenografica scalinata realizzata nel 1932 su progetto
del capomastro Giordano Venuti (altri progetti furono redatti da Pietro
Zanini e Provino Valle), ha facciata di tipo neoclassico (Pietro Zanini,
1932). Per decorare l'interno lavorarono i pittori Ugo Brollo di Gemona
(1924), Antonio Della Marina e Domenico Forgiarini (1948).
Nella Chiesetta di S. Giorgio ad Arcano Inferiore,
portale del 1515 dovuto al Pilacorte (tredici teste di cherubini alati e
decorazioni negli sguanci di stipiti e architrave; bassorilievo con S.
Giorgio che libera la principessa dal drago nell'architrave;
all'interno, pala d'altare di Domenico Paghini (S. Giorgio che libera la
principessa dal drago) e rovinati affreschi fine XV-XVI secolo; nella
Chiesetta di S. Mauro, sempre ad Arcano, vasti brani di affreschi nella
controfacciata e sulle pareti laterali riapparsi dopo il terremoto. Il
più antico affresco della parete di destra (Cristo giovinetto) può
essere datato all'inizio del XIII secolo, mentre un ciclo unitario (controfacciata
e pareti, con Giudizio Universale, Storie della vita di Cristo, Madonna
con Bambino, Santi, Incoronazione della Vergine) ha i caratteri della
pittura friulana postvitalesca (fine XIV - inizio XV secolo).
Nella Chiesetta gentilizia del Castello di Arcano
Superiore (S. Maria della Neve) è stato portato l'altare settecentesco
in marmo, con statue di S. Paolino d'Aquileia, del Beato Bertrando e con
bassorilievo raffigurante S. Ermacora, che si trovava nella Chiesetta di
S. Ermacora annessa al Palazzo d'Arcano (ora Presidio militare) in via
Aquileia a Udine.
Nel Castello (uno dei meglio conservati del Friuli, con
parti di notevole interesse storico e di grande suggestione) bifore
tardo romaniche nei piani superiori del mastio, affreschi settecenteschi
dovuti al padovano Andrea Urbani a piano terra (un simpatico dipinto che
mostra il servitore Angelo in piedi, in livrea e con tanto di parrucca,
accompagnato dall'ironica scritta "Angelo Candussio servi fedelmente
bevè terribilmente. Nato 1730"), nella sala da pranzo ariosi paesaggi
con soggetti bucolici, giardini all'italiana, boschi con leggiadre
figurine di nobili o di pastori, di bovari, di contadini. Infine alcune
tele di epoche diverse con ritratti di personaggi della casata degli
Arcano.
A Rodeano Basso, nella Parrocchiale portale di Carlo da
Carona (ca. 1540): pregevole per l'elegante lavorazione degli stipiti e
l'accurata esecuzione dell'Eterno Padre della lunetta (forse frammento
di un distrutto altare che Carlo eseguì intorno al 1550 e che è
ricordato dai documenti); nella Chiesa parrocchiale di Pozzalis,
affreschi del pittore tarcentino Carlo Boldi nel soffitto dell'aula
della chiesa e nella sagrestia (1794).
Nella Sala consiliare comunale, affresco allegorico di
Arrigo Poz (1988).
Informazioni tratte da:
GUIDA ARTISTICA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
(a cura di Giuseppe Bergamini
)
dell'Associazione fra le Pro Loco del Friuli-Venezia Giulia
http://www.prolocoregionefvg.org
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