Caneva (PN), 9 Marzo 2003
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CANEVA (Pn)
57 metri s.l.m. - 42,15 km2 - C.a.p.: 33070 |
Frazioni/Localitā:
Fiaschetti - Fratta - Sarone - Stevenā
Informazioni turistiche: Pro loco Pro Castello v. Castello 5,
tel. 0434-79510 - Azienda per la Promozione Turistica A.P.T. di Aviano
Biblioteche: Biblioteca Comunale, v. Trieste 28, tel. 0434-79027
(apre dal lu. al ve. dalle 14 alle 18)
Musei e archivi: Museo del Ciclismo (Toni Pessot) (apre dal lu.
al ve. dalle 14 alle 18, tel: 0434-79027 - su prenotazione tei.
0434-79002)
Escursioni: Sorgenti del Livenza, Loc. Santissima - Zona Palų
(villaggio preistorico) - Bosco del Cansiglio - Castello di Caneva
CAMPANE
Eucaristia e imposizione
delle Ceneri
Alcuni flash all'interno
della parrocchiale, prima,
durante e dopo la Messa
Girovagando per Caneva e
dintorni...
Principali monumenti
e opere d'arte
La nuova Chiesa parrocchiale, dedicata a S. Tomaso, ha una storia
lunga e complessa. Decisa la sua costruzione, posta la prima pietra nel
1822, fu aperta al culto nel 1831, elevata ad Arcipretale nel 1849,
consacrata nel 1855 e terminata nel 1902.
Il campanile č di Giuseppe Vido di Stevenā. La facciata č frutto
di un singolare compromesso: la parte inferiore, fino alla trabeazione,
proviene dalla demolizione di un teatro dei conti Mocenigo di Belvedere
a Cordignano ed ha quindi aspetto cinquecentesco con portale in bugnato
tipico dei palazzi nobiliari; la parte superiore fu costruita in quest'ultimo
dopoguerra su progetto dell'arch. Dal Bo di Vittorio Veneto. L'interno
invece, armonioso, č opera di Antonio e Stefano Marchi di Stevenā (XIX
secolo).
Il bellunese Giovanni De Min (1786-1859), seguace ed amico del Canova,
ha decorato il presbiterio con le figure degli Apostoli e con
l'Incoronazione della Madonna, e la navata con due riquadri in
chiaroscuro (Evangelisti, Eterno Padre ed Angeli) e con la spettacolare
Caduta degli Angeli ribelli (1840), composizione arrovellata che trova
nel Signorelli e in Michelangelo lontana ispirazione. Due belle opere si
conservano nella chiesa, entrambe di Francesco da Milano (doc. dal 1502
al 1550 circa): un trittico su tavola con S. Sebastiano, S. Rocco e S.
Nicolo firmato e datato 1512, prima opera sicura del pittore, calibrato
nei colori e piacevole nell'invenzione soprattutto nei particolari
paesaggistici che fanno da sfondo alle tre figure, ed una Incredulitā di
Tommaso, ad olio, molto ridipinta. Inoltre, una copia delle celebre
Trinitā che Giovanni Antonio Pordenone eseguė per il duomo di S.
Daniele: ne č autore, intorno al 1598, Giuseppe Moretto di S. Vito. Per
quanto riguarda la scultura. Vergine del Rosario di Enrico Chiaradia e
Madonna di Domenico Rupolo.
A fianco della Parrocchiale sorge la Villa Rupolo, caratteristica
costruzione a forma di castelletto, in stile neogotico, costruita
dall'architetto Rupolo.
Affreschi di Giovanni De
Min nel soffitto della parrocchiale
A Stevenā Parrocchiale rimodernata nell'Ottocento su progetto di
Antonio e Stefano Marchi, con facciata dorica ed interno circolare
ionico ornato da sedici colonne Binate che sostengono il soffitto. Della
precedente chiesa rimane memoria in un affresco del soffitto della
navata, con la Gloria di S. Marco affiancata da due ovali con la Fede e
la Caritā (artista di educazione veneta della fine del XVIII secolo).
Affreschi del cortinese Giuseppe Ghedina nel presbiterio (Incoronazione
della Vergine e angeli, Evangelisti, 1860), pala di Antonio Zona,
veneto, con la Madonna con Bambino e i Santi Antonio, Vincenzo Ferreri e
Filomena (1865).
Anche la Parrocchiale di Fratta č stata costruita su disegni dei
Marchi; vi si conserva un dipinto di Francesco da Milano (Madonna con
Bambino fra i Santi Tiziano e Rocco).
Nella Chiesa di Sarone, altare ligneo intagliato e dorato della
bottega dei Ghirlanduzzi (secolo XVIII); edicola per gli Oli Santi con
riquadro in pietra (modi vicini al Pilacorte) e porticina con Cristo
sorretto da Angeli dipinto da Francesco da Milano (secoro XVI), grande
pala con S. Antonio in estasi (1869) del veneziano Eugenio Moretti
Larese.
Suggestivo complesso di ruderi č il Castello di Caneva risalente
al Mille e da tale epoca sede di una piccola comunitā contadina fedele
nei secoli al Patriarcato di Aquileia. Si erge su uno sperone roccioso
del Col de Fer, da cui si spazia con magnifica vista su un vasto
orizzonte.
Al centro delle diruta cinta muraria, la Chiesa di S. Lucia
(anticamente dedicata a S. Salvatore, come pare) del secolo XI;
all'interno lacerti di affreschi rinascimentali tra cui uno statico S.
Lorenzo entro una nicchia dipinta, dovuto al pittore Pietro Gorizio.
Meritano un cenno anche le tracce di un villaggio palafitticolo in
localitā Palų, risalente probabilmente al III-II millennio a.C.
Informazioni tratte da:
GUIDA ARTISTICA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
dell'Associazione fra le Pro Loco del Friuli-Venezia Giulia
http://www.prolocoregionefvg.org |