Frazioni/Località:
Borgo Grotta di Mainizza - Villanova di Farra
Biblioteche: Biblioteca Comunale, p.zza Vittorio Binarmele 12, tei.
0481-888002 (apre me., gi. e ve. dalle 17 alle 19)
Musei e archivi: Museo di Documentazione della Civiltà contadina
Friulana, b.go Grotta, tei. 0481-888567 (apre lu. dalle 9 alle 12 - ma.,
gi. e sa. dalle 15,30 alle 18,30 - me. e ve. dalle 9 alle 12 e dalle
15,30 alle 18,30 -ultima do. Del mese: 10,30-12,30 e 15-19)
Escursioni: Borgo Rurale Colmello di Borgo Grotta - Ronchi di
Farra
Farra
d'Isonzo
Farra è un antico
villaggio di origini longobarde, il nome deriva infatti da Fara, che
indica una fortezza concessa a singole famiglie con le rispettive
discendenze. Nell’attuale frazione della Mainizza i Romani avevano a
suo tempo una “statio” presso la quale costruirono, in posizione
strategica, un massiccio ponte sull’Isonzo per comunicare con le
terre dell’Est. Attraverso questo ponte passarono i Goti, gli
Ostrogoti, i Longobardi, gli Avari, gli Unni, gli Ungheri ed i
Turchi. Oggi il territorio di Farra conserva l’impronta
caratteristica del paesaggio agricolo. Accanto ai moderni edifici,
ricostruiti dopo gli eventi bellici, si ergono il palazzo Calice
(1728), sede del Comune, e importanti ville padronali.
La settecentesca Chiesa di S. Maria Assunta in Farra, distrutta nel
1915, venne riedificata nel 1923. In facciata, conserva l'antico
portale sopra il quale, in una nicchia, è collocata la statua
dell'Immacolata scolpita dal gradiscano Giovanni Battista Novelli
(1879-1965) secondo iconografia e modi barocchi. Anche all'interno
la chiesa presenta opere moderne, come le decorazioni del pittore
Zimolo di Sagrado (1923), un dipinto del carnico Giovanni Moro
(l'Assunta, 1930), una Via Crucis del goriziano Clemente Delneri
(1925). Opere più antiche si conservano in sagrestia: tra le altre,
due interessanti tele del secolo XVIII raffiguranti la Cacciata dei
mercanti dal Tempio e la Resurrezione di Lazzaro, attribuite al
pittore goriziano Michele Lichtenreiter (1706-1780). Pur in precario
stato di conservazione, i quadri mostrano una impaginazione sicura,
una precisa conoscenza prospettica, gusto per la scenografia e
capacità tecniche ed inventive: certamente una delle maggiori
"riscoperte" di questi ultimi anni nel Goriziano (sono stati per la
prima volta pubblicati nel 1987).
Fino al 1986 esisteva anche una
tela con l'Annunciazione, poi purtroppo rubata, piacevole nella sua provincialità. Annessi alla sagrestia rimangono i resti dell'antica
Pieve: qui è venuto alla luce qualche anno fa un affresco con la
Madonna con Bambino attribuito a pittore friulano della seconda metà
del Cinquecento.
La piccola chiesa di Villanova, anch’essa ricostruita dopo la prima
guerra mondiale, ospita un altare del gradiscano Giovanni Battista
Novelli (1930 circa).
In località Bellanotte, in un capitello è posta una bella statua
settecentesca in pietra di San Giovanni Nepomuceno; sul piedistallo
la scritta: "LI 3 M. 1742/N.F. B.D."
Un importante complesso di edifici
(secoli XVIII-XX) dei quali è stata recuperata l'antica fisionomia
rurale, a Borgo Grotta, è stato destinato a sede del Museo di
Documentazione della Civiltà contadina Friulana, inaugurato nel
1993. A piano terra, tre sezioni hanno per oggetto la cucina (con
esposizione di strumenti di misure e antichi ricettari), il ciclo
del vino e l'artigianato (ricostruzione di una falegnameria, di
un'officina, della bottega del calzolaio, ecc.).
Al piano superiore sono illustrate attività agricole (allevamento
del baco da seta, lavorazione del filato, coltura del mais, ecc.).
Un’altra importante istituzione è il Circolo Culturale Astronomico
(aperto in ore serali il primo giovedì del mese - tel. 0481.888540)
che svolge un’interessante attività di divulgazione e ricerca.
Infine, sorseggiare i vini delle tipiche “private” della zona, rende
il passaggio attraverso questa antica cittadina gradevole e
familiare.