Orzano
(Remanzacco), 6 Ottobre 2002
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La
parrocchiale |
CAMPANE
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Durante
la celebrazione dell'Eucaristia, hanno ricevuto il Battesimo,
Samantha, Rebecca e Ludovica, che qui
vedete con genitori e padrini. |
Orzano,
7 Ottobre 2002, Chiesetta di San Donato
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ORZANO
Chiesetta dedicata alla
Madonna di Loreto.
Qui furono conservate
per 68 anni
le spoglie di p. Luigi
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LUIGI
SCROSOPPI
(1804 - 1884)
Luigi Scrosoppi nasce il 4 agosto 1804 a Udine, città del Friuli, nel
nord d'Italia. Cresce in un ambiente familiare ricco di fede e carità
cristiana. A dodici anni intraprende la via del sacerdozio, frequentando
il seminario diocesano di Udine e nel 1827 è ordinato sacerdote; al suo
fianco ci sono i fratelli Carlo e Giovanni Battista, entrambi sacerdoti.
L'ambiente
poverissimo del Friuli dell'800, stremato da carestie, guerre ed
epidemie, è per Luigi come un appello a prendersi cura dei deboli: si
dedica, con altri sacerdoti ed un gruppo di giovani maestre,
all'accoglienza e all'educazione delle "derelitte", le ragazze
più sole ed abbandonate di Udine e dintorni. Per loro mette a
disposizione i suoi beni, le sue energie, il suo affetto; non risparmia
niente di sé e quando le necessità sono più impellenti va a chiedere
l'elemosina: egli ha fiducia nell'aiuto della gente e soprattutto
confida nel Signore. La sua vita è infatti una manifestazione palpabile
di grande fiducia nella Provvidenza divina. Così scrive, a proposito
dell'opera di carità in cui è coinvolto: "La Provvidenza di
Dio, che dispone gli animi e piega i cuori a favorire le opere sue, fu
l'unica fonte dell'esistenza di questo Istituto...quella amorosa
Provvidenza, che non lascia confondere chi confida in lei". Non
trascura occasione per infondere questa fiducia e serenità nelle
ragazze accolte e nelle giovani donne dedite alla loro educazione. Esse
vengono chiamate "maestre" perché sono abili nei lavori di
cucito e di ricamo, ma sono anche capaci di insegnare a "scrivere,
leggere e far di conto", come si usava dire. Sono donne di età e
di origini diverse, ed in ognuna di loro va maturando la decisione di
mettere la propria vita nelle mani del Signore e di consacrarsi a lui,
servendolo nella famiglia delle "derelitte". La sera del 1
febbraio 1837 le nove donne, come segno della decisione definitiva,
depongono i loro "ori" e scelgono di vivere nella povertà e
nella donazione totale di sé. È in questa semplicità che nasce la
congregazione delle Suore della Provvidenza, la famiglia religiosa
fondata da Padre Luigi. Alle prime maestre si uniscono altre. Ci sono le
ricche e le povere, le colte e le analfabete, le nobili e quelle di
origini umili: nella casa della Provvidenza c'è posto per tutte e tutte
diventano sorelle.
Il fondatore le
incoraggia al sacrificio e le esorta alla cura affettuosa delle ragazze,
che devono considerare la "pupilla dei loro occhi". Dice loro:
"Più di ogni altra cosa, queste figlie dei poveri hanno bisogno
di educare il cuore e di imparare tutto quello che è necessario per
condurre onestamente la loro vita ". E ancora: "La
stanchezza, l'applicazione, l'occupazione continua e le cure fastidiose
per aiutarle, soccorrerle e istruirle, non vi scoraggino, sapendo che
fate tutto questo a Gesù".
Nel frattempo,
Luigi va maturando il bisogno di una consacrazione più totale al
Signore. È affascinato dall'ideale di povertà e di fraternità
universale di Francesco d'Assisi, ma gli eventi della vita e della
storia lo condurranno sulle orme di San Filippo Neri, il cantore della
gioia e della libertà, il santo della preghiera, dell'umiltà e della
carità. La vocazione "oratoriana" di Luigi si realizza nel
1846 e nella maturità dei suoi 42 anni, diventa figlio di San Filippo:
da lui impara la mansuetudine e la dolcezza che lo aiuteranno ad essere
più idoneo al compito di fondatore e padre della Congregazione delle
Suore della Provvidenza.
Profondamente
rispettoso e attento alla crescita umana delle suore e al loro cammino
di santità, non risparmia né aiuti, né consigli, né esortazioni.
Egli vaglia attentamente la loro vocazione, ne mette alla prova la fede
perché diventino forti. Non è tenero di fronte alla vanità, al
desiderio di apparire, ed è severo quando coglie atteggiamenti di
ipocrisia e di superficialità. Ma quale tenerezza paterna sa usare di
fronte alle fragilità e al bisogno di comprensione, di appoggio e di
conforto!
Lentamente si
delineano in Padre Luigi i tratti fondamentali di una vita spirituale
centrata su Gesù Cristo, amato e imitato nell'umiltà e povertà della
sua incarnazione a Betlemme, nella semplicità della vita laboriosa di
Nazareth, nella completa immolazione della croce sul Calvario, nel
silenzio dell'Eucaristia. E poiché Gesù ha detto: "Qualunque
cosa avete fatto ad uno dei miei fratelli più piccoli, l'avete fatta a
me", è a loro che Padre Luigi dedica la vita di ogni giorno
con l'impegno concreto di "cercare prima di tutto il Regno di
Dio e la sua giustizia" sicuro che tutto il resto sarà dato in
più, secondo la promessa evangelica.
Tutte le opere da
lui avviate durante la sua vita riflettono questa scelta preferenziale
verso i più poveri, verso gli ultimi, gli abbandonati. "Dodici
case Caveva profetizzato Caprirò prima della mia morte",
e fu così. Dodici opere in cui le Suore della Provvidenza si dedicano
in un servizio umile, intraprendente e gioioso alle giovani in balìa di
se stesse, agli ammalati poveri e trascurati, agli anziani abbandonati.
Tuttavia,
profondamente interessato al compimento del bene, Padre Luigi non si
occupa solo delle sue opere, nelle quali le suore collaborano con
persone generose e disponibili a dare loro una mano. Offre con
entusiasmo il suo sostegno spirituale ed economico anche ad iniziative
intraprese in Udine da altre persone di buona volontà; sostiene ogni
attività della Chiesa ed ha uno sguardo di particolare predilezione per
i giovani del seminario di Udine, specialmente i più poveri.
Nella seconda metà
del 1800 l'Italia, regione dopo regione, si va unificando. Le vicende
politiche e militari di questa unificazione rappresentano un periodo
particolarmente difficile per Udine e tutto il Friuli, terra di confine
e luogo di facile passaggio tra il nord e il sud Europa, tra l'est e
l'ovest. Una delle conseguenze di questa unificazione, avvenuta
purtroppo in un clima anticlericale, è il decreto di soppressione della
"Casa delle Derelitte" e della Congregazione dei Padri
dell'Oratorio di Udine.
Inizia per Padre
Luigi una dura lotta per salvare le opere a favore delle
"derelitte" e vi riesce, ma non può far nulla per impedire la
soppressione della Congregazione dell'Oratorio. La triste situazione
politica riesce così a distruggere le strutture materiali della
congregazione dell'Oratorio di Udine, tuttavia non può impedire a Padre
Luigi di rimanere per sempre discepolo fedele di San Filippo.
Ormai anziano, con la sua abituale apertura di spirito, capisce che è
venuto il momento di cedere il timone e lo cede alle suore con serenità
e speranza. Mantiene tuttavia con tutte un rapporto epistolare che
contribuisce a rinsaldare i legami di affetto e di carità e, nella sua
sollecitudine paterna, mai si stanca di raccomandare la fraternità e la
fiducia.
Attraverso la sua
comunione profonda con Dio e i lunghi anni di esperienza, Padre Luigi ha
acquisito saggezza ed intuito spirituale non comuni che gli permettono
di leggere nei cuori; talvolta dimostra anche di conoscere situazioni
interiori segrete e fatti noti solo alla persona interessata.
Alla fine del
1883 è costretto a sospendere ogni attività, le forze cominciano a
diminuire ed è tormentato da una febbre costantemente alta. La malattia
progredisce inesorabilmente. Raccomanda alle suore di non temere nulla
"perché è Dio che ha fatto nascere e crescere la famiglia
religiosa, e sarà ancora lui che la farà progredire".
Quando sente
giungere la fine, vuole salutare tutti. Quindi rivolge le ultime parole
alle Suore: "Dopo la mia morte, la vostra Congregazione avrà
molte tribolazioni, ma dopo rinascerà a vita nuova. Carità! Carità!
Ecco lo spirito della vostra famiglia religiosa: salvare le anime e
salvarle con la Carità".
Nella notte di
giovedì 3 aprile 1884, avviene il suo incontro definitivo con Gesù.
Tutta Udine e la gente dei paesi vicini accorrono per vederlo un'ultima
volta e chiederne la protezione dal cielo.
Con il suo
intervento a favore dei piccoli, dei poveri, della gioventù in
difficoltà, delle persone che soffrono, di quanti vivono situazioni
penose, Padre Luigi continua anche oggi ad indicare a tutti la strada
dell'unione con Dio, della compassione e dell'amore ed è pronto ad
accompagnare ancora i passi di coloro che si affidano alla Provvidenza
di Dio.
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