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Chiesa di San Valeriano - Gradisca d'Isonzo (GO)
9 Settembre 2002


Comune di Gradisca d'Isonzo

32 m s.l.m. - 10,97 Kmq - 6.252 ab. CAP 34170 - Prefisso telefonico: 0481

Informazioni turistiche: Azienda Autonoma di Turismo di Gradisca - Redipuglia, Palazzo Torriani, v. Ciotti, tel. 99217
Escursioni: Parchi della Spianata, della Pineta, della Rotonda - Sponde dell'Isonzo
Archivi e Musei: Archivio storico comunale, c/o Biblioteca civica - Enoteca regionale permanente Serenissima, v. Battisti, tel. 99217 - Galleria regionale d'arte contemporanea L. Spazzapan, Palazzo Torriani (apre i pomeriggi feriali escluso il lunedì e la mattina dei festivi) - Lapidario civico, Loggia dei Mercanti, v. Battisti - Museo della città, v. Bergamas (riv. Municipio o Biblioteca civica)
Biblioteche: Biblioteca civica, v. Bergamas 30, tel. 93144 (apre i pomeriggi di martedì, mercoledì, giovedì e venerdì)
Sport e tempo libero: Palazzetto dello sport, v. del San Michele - piscina scoperta (apre in luglio e agosto) - campi da tennis - bocciodromo coperto - tiro a volo, v. Lungo Isonzo, tel. 99632 - campo per pattinaggio, San Valeriano - autodromo per automodellismo radiocomandato, v. dei Campi - Teatro comunale, p.zza Unità d'Italia, tel. 99182 - Teatro Coassini, campiello Emo

In alto, la chiesa dell'Addolorata e Palazzo Torriani, sede del Municipio;
Sotto, l'esterno e l'interno della chiesa di San Valeriano di recente costruzione e senza campane...

 Il piccolo coro che, supportato dall'assemblea dei fedeli, ha animato a Santa Messa in friulano.
Durante la celebrazione dell'Eucaristia, i fedeli hanno offerto in dono fiori ed altri prodotti della terra.

Principali monumenti e opere d'arte

     Per far fronte alle terrificanti invasioni turchesche, Venezia alla fine del quattrocento pensò bene di fortificare la zona dove ora sorge Gradisca, allora abitata da pochi contadini che lavoravano la terra alle dipendenze del castello feudale di Farra d'Isonzo. Nacque così una poderosa fortezza che comunque Venezia non poté godere a lungo, dato che nel 1511 l'imperatore d'Austria Massimiliano I prese Gradisca annettendola ai suoi domini. Venezia tentò, ma invano, di riprenderla nel 1615-18 (le famose guerre gradiscane): la fortezza restò, e per ben quattro secoli, alla casa d'Austria. Di tali vicende storiche risente la sua struttura urbanistica e perpetuano il ricordo i numerosi monumenti che la abbelliscono.
     Il Duomo ha una splendida, articolata facciata settecentesca costruita su disegno di Paolino Zuliani (1750 e segg.): colonne binate di ordine gigante con capitelli corinzi, nella timpanata parte centrale raccordata alle ali da volute, affiancano un alto portale sormontato da un ' allungata finestra rettangolare. La tripartizione esterna ripete quella dell'interno, a tre navate, rifatto a partire dal 1656 sul luogo di una precedente chiesetta ad unica navata.
     Il marmoreo altar maggiore, di grande spettacolarità, chiude l'intero vano del presbiterio; è opera del 1690 di Leonardo Pacassi, goriziano, che eseguì anche le due parti laterali (con le due statue dei Ss. Pietro e Paolo che le sormontano) e costruì una cornice marmorea (con drappi sostenuti da putti alati) intorno alla pala della Resurrezione posta sulla parete di fondo del coro. Pala molto ricca di figure, probabilmente cinquecentesca, attribuita a Pomponio Amalteo o a Pomponio Secante (ma anche al pittore settecentesco Pietro Bainville).
     L'altare di S. Nicolò (o Antonio), con parte superiore in pietra di Giuseppe Ziperla (1796) contiene una mediocre pala d'altare (Beata Vergine con il Bambino e angeli adorata dai Ss. Nicolò, Rocco, Valentino e Apollonia) dipinta nei 1803 dal sacerdote cormonese Giacomo Bernadelli; l'altare del Crocifisso, del 1684, ricco di figure, ha una custodia per reliquie in marmo, opera di Paolo Zuliani (1736). A lui si deve anche la mensa dell'altare della Beata Vergine del Carmine, per il quale l'altarista Ziperla scolpì l'alzato con le quattro statue che lo sormontano (1794). Le due statue di S. Giovanni Nepomuceno e di S. Luigi Gonzaga sono di uno scultore padovano non meglio identificato; la statua della Madonna è stata acquistata in Val Gardena nel 1938. Nell'altare di S. Anna, una pala dell'udinese Lorenzo Bianchini (1863). Distrutti gli affreschi che Giulio Quaglio vi eseguì alla fine del XVII secolo (se ne conserva un frammento in canonica), rimangono oggi quelli del goriziano Clemente Delneri che nel 1892 ridipinse l'interno del duomo.
     In esso, particolare menzione meritano gli stucchi della Cappella Torriani, della fine del Seicento, pregevoli per finezza e bontà d'esecuzione, ed il monumento funebre a Nicolò II della Torre, del 1557, unico del genere esistente in Friuli, con figure allegoriche sul fronte dell'urna ed il bassorilievo del conte, in armi, nel ripiano superiore, secondo un'iconografia che trova più facili esempi nel mondo nordico che in quello veneto.
     Molto interessante l'architettura civile di Gradisca. Dello straordinario complesso di difesa, per il quale si consultò anche Leonardo da Vinci, rimangono quattro lati con sei torrioni (la «Torre Grande» conserva tutta la forza e la suggestione di un tempo); e rimangono palazzi di prestigio come Palazzo Torriani, sorto tra il 1644 ed il 1705, articolato nella facciata e scenografico nella parte posteriore, con modi che ricordano il Longhena e preludono al Massari: oggi è sede municipale ed ospita la Galleria Regionale d'arte Contemporanea «L. Spazzapan» (con opere di Spazzapan e di artisti friulani contemporanei, da Mirko ed Afro Basaldella a Zigaina) ed il Museo Civico con annesso Lapidario Civico.
     Da vedere i palazzi Strassoldo - Pace - de Carnelli - Mistruzzi (secolo XVI-XVII), de Pin - Patuna (secolo XVIII), la Loggia dei Mercanti (XVII secolo) in bugnato, il Monte di Pietà (secolo XVII, con un bel gruppo statuario, raffigurante la Pietà, in facciata), la casa dei Provveditori Veneti, ora sede della Enoteca Regionale Permanente dei vini di pregio del Friuli - Venezia Giulia.