biel lant a Messe a Gonars

Gonars, 28 Aprile 2002

GONARS (Ud) 21 metri s.l.m. - 19,87 km2 - 4.605 abitanti - C.a.p.: 33050
Frazioni/Località: Bordiga - Fauglis - Ontagnano
Biblioteche: Biblioteca Comunale Daniele di Bert, v. De Amicis, tel. 0432-993056 (apre i pomeriggi di lu., me. e ve.)


La Parrocchiale di San Canziano Martire
di Gonars


CAMPANE

Principali monumenti e opere d'arte

          

          La nuova Chiesa parrocchiale di S. Canciano martire a Gonars è un edificio costruito tra il 1963 ed il 1972 su progetto dell'architetto udinese Giacomo Della Mea. A pianta centrale, è caratterizzato all'esterno da un ampio e alto pronao ed è rivestito di mattoni a vista. In alto è coronato da un elemento decorativo a rombi posto a protezione delle vetrate. All'interno due grosse colonne sorreggono la volta mentre le travi in cemento armato che da esse si dipartono formano un disegno caratteristico, a forma di dita incrociate. La precedente chiesa, dichiarata pericolante e chiusa al culto nel 1961 ed in seguito demolita, non possedeva opere d'arte di rilievo se non un altare marmoreo settecentesco con statue dei Ss. Canzio e Cannano ora depositate nel campanile (costruito negli anni 1931-32 su progetto dell'architetto Giovanni Santi).

          Nel cimitero comunale, Ossario monumentale realizzato nel 1973 dello scultore Miodrag Zivkovic a forma di fiore stilizzato dai petali in acciaio, a commemorare i cittadini sloveni e croati internati nel campo di concentramento di Gonars durante la seconda guerra mondiale e qui sepolti.

          La Chiesa di S. Giorgio Martire a Fauglis, costruita tra il 1854 ed il 1868 su progetto dell'architetto udinese Andrea Scala, presenta una facciata a taglio orizzontale. All'interno, affreschi ottocenteschi di Rocco Pitacco.

          Ad Ontagnano, Chiesa di S. Michele Arcangelo, del XVI secolo, rifatta ed ampliata nel XVIII, con facciata modificata nel 1937. L'altare maggiore risale al 1915; dei quattro laterali, pregevoli quello di S. Antonio (1721) e soprattutto quello di S. Carlo (1744), con colonne tortili in marmo nero, e decorazioni e statue in pietra ed una gradevole pala del secolo XVIII raffigurante Il Crocifisso, S. Carlo e Santi. L'immagine di S. Michele compare in una statua dell'altar maggiore, in un gonfalone (secolo XX) e nella pala - in cattive condizioni di conservazione e pesantemente ridipinta - dell'antico altar maggiore, oggi collocata nella parete di destra, con la Trinità che incorona la Madonna e Santi (secolo XVIII).

          A Fauglis, bella Villa veneta ottocentesca appartenuta alle famiglie Fabris-Campiuti. Elegante facciata di tipo neoclassico, con quattro colonne a sorreggere il timpano (due sono romane e provengono da Aquileia) e doppia scalinata d'accesso. All'interno, decorazioni pittoriche murali con episodi tratti dalla Divina Commedia e galleria di artisti e uomini illustri.

          A sinistra, un flash durante la lettura della "preghiera del donatore", e a destra, in direzione di Enrico e Valentina, subito dopo essere stati uniti in matrimonio. 
          La Sezione Comunale dell'AFDS (Associazione Friulana Donatori di Sangue) di Gonars, festeggiava il 30° anniversario della sua costituzione.

 
SALVA UNE VITE

Coréit! Une vite in perìcul:
un viéili, une mâri, un canai?
Suspîrs di mil fràdis che clàmin
pes stradis e in duc' i ospedai.
Corìn! Une vite in pericul:
magari l'é un nostri nemî.
Plui biél ancjemò sustignilu,
salvâlu e no fasi capì.

Il sanc, oh chel sanc ch 'i tu puàrtis
al jemple la vene ch 'a mûr:
la vite, la vite ch 'a torne!
Si jemple di gionde il to cûr.

Il sanc, oh chel sanc ch 'i tu puàrtis
al jemple la vene ch 'a mûr:
la vite, la vite ch 'a torne!
Si jemple di gionde il to cûr.


Il Coro Parocchiale di Gonars, che ha animato la Santa Messa.

A sinistra della foto, Renato Dose ha posato con altri due componenti del Coro, per salutare tramite "il natisone" i parenti residenti a New York. Nella seconda foto, l'autoscatto a telecomando "mi ha sorpreso" in bar di Mereto di Capitolo, alle prese con un panino ed un bon tajut di merlot.

L'ORGANO A GONARS (NOTIZIE STORICHE)

          La prima notizia di un organo nella Chiesa di Gonars risale al 1777. Allora il Parroco D. Alberto - Nicolo Moretti aveva costruito o rinnovato la Chiesa. Poiché a Mortegliano si stava facendo un nuovo organo, il vecchio, che già esisteva, fu venduto a Gonars.
          Quell'organo era stato costruito dal Sig. Giovanni Monaci da Udine. Di questo organaro si sa ben poco, e non ha lasciato tracce di sé. Fin da principio a Mortegliano l'organo del Monaci dovette creare problemi, per cui ben presto si pensò di sostituirlo con un altro, e questa volta ci si rivolse ad un organaro di ben altro nome: al Dacci.
          Anche a Gonars l'organo del Monaci non dovette dare buona prova se dopo trenta anni, nel 1810, l'organaro Pietro-Antonio Bossi da Gradisca d'Isonzo viene incaricato di rinnovare l'organo. In realtà il Bossi rifece l'organo di sana pianta. 
          Dal contratto stipulato tra il Bossi ed i fabbriceri di Gonars il 3 novembre 1810 risulta che l'organo era ingrandito, comprendeva 20 registri, con 552 canne. Si deve però tener conto che molti registri erano sdoppiati, e venivano considerati registri anche i suoni d'effetto come il tamburo, il rossignolo, il cucù, che non si usano più.
          Il nuovo organo fu inaugurato nel 1812, essendo parroco D. Francesco Dri da Porpetto. Per tale organo il contratto prevedeva il  pagamento al Bossi di 900 lire da versarsi in 3 rate. Però fra trasporti materiale aggiunto, stagno, piombo la fabbriceria spese complessivamente per l'organo lire 2.271.
          L'organo del Bossi funzionò egregiamente per molti anni e servì la Chiesa fino alla sua demolizione, che avvenne nel 1962. Però l'organo non era più quello del Bossi, perché durante la guerra del 1918 era stato molto manomesso, quando fu privato delle canne di stagno e di piombo per necessità belliche. Per alcuni anni gli elementi rimasti girovagarono da un posto all'altro, fino a quando nel 1964 fu ceduto alla Parrocchia di Orzano dove, rinnovato, si trova attualmente.
          Intanto Gonars aveva costruito la nuova Chiesa. Non ci si sentiva in grado di affrontare l'onere di realizzare un organo  adeguato e per tanto si ripiegò su un organo elettronico. Esso servì egregiamente per diversi anni. Ma era chiaro che non era che un ripiego. Perciò, venuto il tempo opportuno, ecco che siamo giunti al nuovo organo che in questi giorni stiamo felicemente inaugurando. 
(DALL'ARCHIVIO PARROCCHIALE E DA ALCUNE RICERCHE STORICHE) DON STELIO - GIUGNO 1991