Il torrente Chiarsò, e
sul fondo Paularo
PAULARO (Ud)
Frazioni/Località: Casaso - Chiaulis - Dierico - Misincinis -
Ravinis - Rio - Salino - Trelli - Villafuori - Villamezzo
Informazioni turistiche: Pro Loco Val D'Incarojo, p.zza
Nascimbeni, tei. 0433-70565 fax 0433-70000
Biblioteche: Biblioteca Comunale, v S Brizzai 13
Escursioni: Cascata di Salino - Valle d'Incarojo - Valle di Lanza
- Monte Sernio - Monte Zermula - Creta di Aips - Creta di Cordin -Monte
Avostanis - Monte Paularo - Monte Tersadia - Monte Dimon
Principali monumenti e opere d'arte
La Chiesa
parrocchiale di S. Vita a Paularo è stata edificata al posto di una
precedente costru-zione nel 1770-1785, dall'architetto tolmezzino
Domenico Schiavi (1718-1795); nel 1850 l'eclettico architetto
pordenonese Giovanni Battista Bassi ha aggiunto il solenne pronao con
ampia trabeazione sostenuta da alte colonne doriche, che conferisce a
tutta la chiesa un'impronta neoclassica.
Slanciato, con
sottile cuspide allungata, il settecentesco campanile. L'arioso interno,
ad unica navata con angoli arrotondati, conserva affreschi del 1765 di
Antonio Schiavi da Tolmezzo; nella navata la Madonna Assunta con i Santi
Vita, Cimiamo e Valemmo, la Natività, la Adora-zione dei Magi,
Melchisedech e Abramo; nel presbiterio gli Evangelisti.
Negli altari
delle Anime Purganti e di S. Valentino, dipinti ad olio (Le Anime
purganti, V Eter-no Padre, la Beata Vergine, Angeli e Santi e La Beata
Vergine, S. Valemmo e Santi) di Francesco Pilizzotti di Paularo
(1740-1818), seguace del Grassi, al quale si possono attribuire anche i
quadroni con l'Ultima Cena e la Moltiplicazione dei pani nel
presbiterio. La frazione di Dierico ha nella Parrocchiale di S. Maria
Maggiore il monumento più importante della valle d'Incarojo:
nell'edificio sacro, che nell'aspetto esteriore neogotico ricorda le
modifiche subite nel 1870 (lo svettante campanile cuspidato è invece
opera di maestranze car-niche del 1573), contiene al suo interno due
importanti opere d'arte, un altare ligneo ed un ciclo d'affreschi
cinquecenteschi.
L'altare
è opera del bergamasco Antonio Tironi che si impegnò ad eseguirlo nel
1522: consta di tre piani con quattro mezze figure di Sante (Apollonia,
Caterina, Barbara e Lucia) ed il Redentore nel piano superiore; negli
inferiori i Ss. Floriano, Urbano Papa, Giorgio, Maurizio, Vito,
Leonardo, Giovanni Battista, Madonna con Bambino, Pietro e Michele,
figure di bella ed elegante proporzione, dai tratti fini ed espres-sivi
che fuoriescono in parte dagli schemi abituali della statuaria locale.
La cornice mostra un'intelaiatura solida, massiccia, con pilastri di
buona dimensione (decorati con finissimo intaglio di foglie e fiori
secondo il gusto lombardesco) ed una altrettanto solida trabeazione.
Gli
affreschi che decorano gli spicchi della volta costolonata, resto
dell'antica cinquecentesca chiesetta, raffigurano Dottori della Chiesa
con Evangelisti, Profeti, Sante, l'Eterno Padre, l'Annunciazione; nelle
pareti resti dei dodici Apostoli.
Si
devono al sandanielese Giulio Urbanis (ca. 1540-1611), particolarmente
attivo in Carnia, ultimo rappresentante della grande tradizione dei
frescatori friulani del Cinquecento. Vanno datati al 1598.
Nella
Chiesa di S. Giovanni Battista di Trelli una tela settecentesca
raffigurante S. Pietro, già attribuita a Nicola Grassi (è invece di
Francesco Pilizzotti); nella Chiesa di S. Caterina a Salino, Vallare
laterale di S. Antonio (trittico deformato da aggiunte posteriori con
statue di scarso pregio) è stato attribuito a Girolamo Comuzzo (secolo
XVII).
Dierico, visto dalla
provinciale
Per
quanto riguarda l'architettura civile, di particolare nobiltà nel
comune di Paularo, begli esempi vanno considerati il Palazzo
Calice-Screm (1591), con eleganti ordini di logge in facciata, forse la
più bella architettura della Carnia; il Palazzo
Mocenigo-Linussio-Fablani (secolo XVIII, a pianta quadrata, progettato
con ogni probabilità da Domenico Schiavi), il Pa-lazzo Calice di
Villafuori (secolo XVII). Oltre a questi converrà guardare altre
abitazioni, anche di tipo popolare ma abbellite da ariose arcate, a
Dierico, a Trelli, a conferma della particolare ricchezza architettonica
della valle Nel capoluogo, la Casa Scala (secolo XVIII) e da qualche
anno sede di un interessante piccolo museo detto La Mozartina, singolare
raccolta privata di strumenti musicali antichi e moderni. Di particolare
pregio il prezioso organo positivo di Giovanni Battista Testa
(1640-1660). Completa la raccolta una mostra di carattere didattico
dedicata agli antichi organi ed ai maestri organari della Carnia.
Informazioni tratte da
GUIDA ARTISTICA DEL FRIULI VENEZIA FIULIA
dell'Associazione fra le Pro Loco del Friuli-Venezia Giulia |