biel lant a Messe a San Dorligo della Valle
S. Dorligo della Valle - Dolina (TS), 3 Febbraio 2002
S. Dorligo della Valle, in una umida e nebbiosa mattinata d'inizio febbraio
SAN DORLIGO
DELLA VALLE (Ts) Frazioni/Località: Bagnoli della Rosandra Boljunec - Bottazzo-Botač - Caresana-Mačkolie Crociata di Prebenico-Krizpot - Domio-Domjo Draga Sant'Elia-Draga - Francovez-Franco-vec- Grozzana-Gročana - Lacotisca-Lakošče - Log - Mattonaia-Krmenka - Pesek - Prebenico-Prebeneg - San Antonio in Bosco-Boršt - San Giuseppe della Chiusa-Ricmanje - San Lorenzo-Jezero Biblioteche: Biblioteca Comunale, e/o Centro Culturale Francò Preseren, Bagnoli 507, tel. 040-227008 (apre ma. e ve. dalle 14 alle 18) - Escursioni: Parco della Val Rosandra Principali monumenti e opere d'arte La Chiesa parrocchiale di S. Dorligo è dedicata a S.
Ulderico: memorie storiche ne attestano I’esistenza fin dal XIV secolo, ma
l'edifico attuale risale al Seicento (sul portale, la data 1633) e ad epoche
successive. L'alto campanile di stile veneto è recente. All'interno, vano unico
e pregevole arredamento barocco: cinque altari il pulpito, la custodia per gli
oli santi, tutti in marmo, danno tono all'ambiente. II fastoso altar maggiore
(1738), con le statue dei Ss. Ulderico e Martino, affiancato da archi laterali
per gli accessi alla zona retrostante all'altare riempie il presbiterio. Nella
nicchia e nel fastigio, opere d’arte di recente fattura: statua lignea della
Madonna e tela con la figura di S. Ulderico. Nella Chiesa parrocchiale di Bagnoli compare la data 1663 sulla porticina laterale: insieme ad altre (1648 sulla pietra di volta dell'intradosso, 1679 su una porticina laterale, 1640 sul muro esterno) indica un generale rimaneggiamento dell'edificio nel XVII secolo. Peraltro la chiesa ha moduli più antichi (si veda la volta costolonata del coro con rozze raffigurazioni umane nei peducci) ed è affiancata da un massiccio, imponente campanile. L'interno è a tre navate, in stile vicino al romanico; il pezzo più significativo è il grande altare barocco, in marmi policromi, il più bello della zona, affiancato da archi laterali, arricchito dalle statue dell'Annunciazione, di S. Giovanni evangelista, S. Giovanni Nepomuceno, dalla pala in bassorilievo marmoreo con la Predica del Battista e dal bassorilievo del paliotto, con la Decollazione di S. Giovanni Battista, con figurine di finissima esecuzione e di maniera veneziana. A San Giuseppe della Chiusa, Chiesa nata con il titolo di S. Giorgio, mutato intorno al 1750 in S. Giuseppe per asseriti fenomeni sovrannaturali attribuiti al Padre putativo di Cristo. E edificio di grande dimensione con imponente altare marmoreo barocco di Giovanni Calzutti, 1770, arricchito dalle statue dei Ss. Pietro e Paolo, con elaborato fastigio; la mensa d'altare, nella quale è raffigurata la Fuga in Egitto, pur condotta con stile in sintonia con l'altare è dovuta allo scultore triestino Giovanni Calzutti. Nel soffitto, affresco del napoletano Pasqualis de Peniello (XVIII secolo, raffigura il Transito di S. Giuseppe - desunto da analogo soggetto dipinto da Giulio Quaglio in S. Giusto a Trieste alla fine del XVII secolo - e S. Giorgio e il drago, oltre ai quattro Evangelisti), quattro altari laterali inizio Ottocento con pale di scarso pregio (Ss. Ermacora e Fortunato, S. Antonio abate, S. Giorgio e il drago, Educazione della Vergine). Per la mensa, dell'altare di S. Giorgio è stata impiegata una lapide romana della famiglia Cesia (quella che avrebbe dato il nome alla località di Sesana) scoperta in paese nel 1752. In sagrestia si conserva; un singolare grande ex voto a ricordo della battaglia contro i Francesi di Napoleone il 14 aprile 1797. Con ingenua freschezza, sono riprodotti momenti del combattimento, vedute del paese e del golfo, S. Giusto protettore di Trieste, lo stemma imperiale e l'alabarda. Il tutto dominato dal triangolo divino e dalla Fuga in Egitto. La locale devozione a S. Giuseppe è testimoniata anche da una bella stele marmorea innalzata nel 1816 al bivio di Cattinara: vi si vede, in bassorilievo, la Fuga in Egitto. A S. Antonio in Bosco-Boršt chiesa del 1845 con grande altare maggiore coevo in forme barocche attardate e due pale raffiguranti S. Nicolo (pittore Luca Zheferin) e S. Valentim (Giorgio Taucar di Idria, 1848). A Cerasana Mackolje buon altare ligneo dorato, con statue intagliate, dipinte e dorate (secolo XVIII) nella parrocchiale di S. Bartolomeo. Nel territorio comunale, da ricordare la Chiesetta di S. Maria in Siaris, nella splendida Val Rosandra, dove si trovano anche resti di un Acquedotto romano; armonicamente fusa con l'ambiente roccioso che la circonda, risale almeno al XIII secolo e non è addirittura azzardata l'ipotesi che risalga al IX secolo. L'aspetto attuale la qualifica come edificio trecentesco, preceduto da un portichetto e con campanile a vela in facciata. Non conserva opere di pregio all'interno. Altre chiesette a Prebenico (S. Antonio Abate, secolo XVII) e Crogole (SS. Trinità, secolo XVIII: all'interno altarolo ligneo seicentesco di scuola slovena e modesti affreschi nel coro). Informazioni tratte da |
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S. ULDERICO
VESCOVO - SV. URH – SKOF
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La Santa Messa è stata animata dal
coro e organo,
con canti della tradizione liturgica slovena.