Breve sosta presso la
tomba di Primo Carnera
ONORE AL" PUGILE BUONO" PRIMO CARNERA
Primo Carnera nacque a Sequals il 26 ottobre 1906, da Carnera Sante e Mazziol Giovanna. Era dotato di animo buono e di una forza erculea. Con la sua attività rese onore alla religione, alla famiglia, al paese, all'Italia.
Nell'anno 1912, i suoi. genitori emigrarono in Germania ed affidarono il fanciullo ai nonni materni, perché Primo potesse frequentare la scuola a Sequals. In Germania, mamma Giovanni diede alla luce due gemelli: Secondo e Terzo, quest'ultimo morì presto.
All'inizio del conflitto mondiale 1915-18, i genitori di Primo ritornarono a Sequals ed ebbero un'altro figlio, Severino.
Mamma Giovanna rimase sola con i tre figliuoli, alle prese con la fame e la miseria, mentre il marito si trovava a combattere sulle pietraie del Carso, I figli chiedevano pane, piangevano per la fame, ma il pane non c'era... Quale tristezza al cuore di una mamma, venutasi a trovare, nelle condizioni di tutti gli abitanti di Sequals, in quei frangenti. Quanti sacrifici furono affrontati per procurare un po' di cibo, quante umiliazioni!
Tuttavia, Primo cresceva forte e robusto. Quando la mamma lo mandava a comperare il pane, essa già sapeva che il figlíuolo sarebbe tornato a casa con metà delle michette, già nello stomaco.
Nella scuola, Primo non emergeva, ma era volenteroso e consapevole della
propria forza fisica, eccezionale. A 12 anni aiutava lo zio Bonaventura nella bottega del falegname. A 14 anni emigrò in Francia a Le Mans, presso la zia Antonia
Mazziol. Colà, prima fece un po' di tutto: il falegname, il cementista, il mosaicista. Scarsi erano i guadagni, insufficienti per campare la vita e Primo non riusciva a saziare la fame.
Era cresciuto molto; era alto metri due e 4 centimetri. Nel 1926, il « gigante buono » trovò occupazione presso un circo equestre, dove venne presentato come l'uomo più forte, nel sollevare i pesi, nella lotta libera e in quella grecoromana.
Primo non resiste a lungo a questa vitaccia; ritornò al lavoro del falegname. Nel 1928 accettò la proposta di entrate nella palestra del pugilato, dove apprese i primi elementi della boxe, ed il giorno 12 settembre 1928, sul ring di Parigi, vinse in soli 5 minuti, il pugile Leon Sebilo.
Incoraggiato dai primi successi, egli continuò a combattere in diverse città dell'occidente, uscendone quasi sempre vittorioso.
Il suo nome valicò subito l'oceano e nel 1930 era a New York. In data 24 gennaio, ottenne la prima vittoria, in terra americana, vincendo Roy Peterson. Da allora, in tutte le città degli Stati Uniti Primo Carriera divenne un mito. Emigrati ed americani gli si erano affezionati. Il 10 febbraio 1933 affrontò, sul ring del Madison, Ernie Schaaf, canadese di origine tedesca, il quale colpito alla 13' ripresa mori dopo tre giorni di agonia.
Nessuno lo aveva avvertito, che Schaaf in un precedente combattimento, aveva riportato una lesione al capo.
Più tardi, Primo si recò in Germania per visitare la vecchia mamma di Ernie; senza farsi notate, lasciò in una busta il denaro ricevuto in quel giorno funesto.
Primo, aveva deciso di lasciare per sempre il ring, ma poi cedette alle insistenze dei « menagers », in vista del campionato.
Nella notte del 29 giugno 1933, Primo affrontò al Madison square Garden di New York il campione mondiale dei pesi massimi, jacb Sharkey e lo vinse per k.o., alla sesta ripresa, conquistandosi il titolo di campione del mondo dei pesi massimi.
Intanto a Sequals i suoi genitori avevano fatto costruire la villa con la palestra, completa di ríng, con la scritta in mosaico « Mens sana in corpore sano ».
Nel 1934 Primo Camera ritornò negli Stati Uniti, a New York perdette il
titolo per opera del pugile Max Bacr. Nel 1935, prima di essere vinto da Joe
Louis, aveva ottenuto ancora qualche successo.
La stella del « pugile buono » era in declino ma, si accendeva sul suo cammino un'altra stella
per un ideale più sublime, quello della famiglia. Nella primavera del 1939, nella chiesa parrocchiale di Sequals Camera Primo e Covacic Giuseppina di Antonio si promisero reciproca fedeltà ed amore per sempre. Accanto alla sua sposa Primo si sentiva felice. La sua vita si sentiva rinnovata. Dal loro amore, nel 1940 spuntò il primo fiore, Umberto. Nel 1942 il bocciolo di rosa Giovanna Maria. Il primo pensiero di Primo e della sposa fu per i figli: « Studieranno, riceveranno una laurea, e (continuava Primo) voglio che la loro vita sia più felice della mia ».
La guerra 1940-45 trattenne Primo e la famiglia a Sequals. Nel 1945, ormai trentanovenne, tentò di rientrare nel mondo della boxe; ma con scarsi risultati; affrontò a Milano Luigi Musina e fu vinto. Fu quello il suo centesimo ed ultimo incontro di boxe. Primo chiudeva questa sua attività con 86 vittorie e 14 sconfitte.
Nel 1946 Primo, con la famiglia, ritornò negli Stati Uniti e stabilì la sua residenza a Los Angeles. Comparve ancora sul ring, in veste di campione di lotta libera. Tale
carriera gli consentì di conquistare un altro titolo e la possibilità di garantire una decorosa esistenza alla sua famiglia.
L'amore per la famiglia lo teneva lontano da Sequals, ma il suo cuore ed il
suo pensiero erano sempre rivolti al paese, che gli aveva dato i natali e dove voleva ritornare per godersi il meritato riposo, dopo tanti anni di fatiche.
Il repentino declino del pugile buono, da tutti ritenuto invincibile, fu causato da una malattia nota solo ai genitori, al medico di Sequals dott. Luigi Sandrini e agli amici più vicini. Alla fine del 1933 Primo Camera avverti un dolore ai renL Visitato dall'illustre chirurgo prof. Fagiani di Padova, il pugile subì la delicata operazione, l'asportazione di un rene.
Questa menomazione fisica non permetteva a Primo lunghe fatiche, nella preparazione agli incontri pugilistici, pertanto nonostante la sua grande volontà di riuscire
vittorioso dovette cedere di fronte a competitori più giovani e robusti. Nel 1945 fu ricoverato all'ospedale civile di Udine per un disturbo allo stomaco. Qui, fu sottoposto ad un delicato e difficile intervento.
Il morbo manifestatosi nel 1933 si era diffuso, e Primo fu sottoposto ad un regime di vita austero, a cure particolari, sotto la cura di medici esperti, sempre assistito dall'amorosa sposa, Covacic Pina e confortato dall'affetto dei figli Umberto e Giovanna.
RITORNO A SEQUALS
Primo Camera, riuscita inutile ogni cura, per vincere il male, che andava logorando di giorno in giorno la sua forte fibra, ritornò a Sequals, nella speranza di trovare un po' di sollievo al male che lo affliggeva e poi riposare per sempre accanto ai suoi genitori. Accompagnato dalla sposa giunse a Sequals il 21 maggio 1967.
Una grande folla lo attendeva nella piazza centrale. Primo emozionato e stanco, dovette accontentarsi di sorridere e salutare, agitando le sue grandi mani. Il giorno 4 giugno una grande folla faceva ressa dinanzi al cancello della sua villa.
All'apparire di Primo, attorniato dalle autorità ed accompagnato dal pugile Nino Benvenuti, la folla scoppiò in una lunga ovazione.
Il Sindaco, maestro Faion Vincenzo puntò sul petto di Primo la medaglia d'oro, quale segno di riconoscenza, da parte di tutta Sequals per avere onorato, con la sua vita buona ed onesta, il nome d'Italia, nel mondo, la sua Sequals ed il Friuli.
La speranza di tutti di rivedere presto Primo per le vie del paese andava delusa. Il male continuava il suo corso. Primo, consapevole che i suoi giorni erano contati, volle vicino a sé il parroco, che aveva benedetto le sue nozze, battezzati i suoi figli. Chiese e ricevette con devozione i Sacramenti; e, prima di accogliere per l'ultima volta Gesù, come Viatico, pregò il parroco a benedire con l'Ostia nelle sue mani, la
sposa e i figli Umberto e Giovanna Maria.
Egli, conservò la lucidità di mente fino alle ore 10,50 del giorno 29 giugno; il suo cuore cessò di battere alle ore 10,57.
Primo Camera si mostrò grande anche dinanzi alla morte. Egli diede testimonianza di quella fede che lo ha sorretto nelle difficoltà della vita e l'aveva guidato alla bontà, al coraggio, all'onestà.
Il due luglio Sequals ed una folla di ammiratori, giunti da ogni parte, si strinstero attorno alla bara di Primo per tributare al « pugile buono » il cristiano saluto.
Nell'anno 1975, l'amministrazione comunale, per appagare almeno in parte il desiderio di tutti ed il dovere di ricordare alle generazioni future l'attività sportiva del Campione mondiale della boxe, Primo Camera, collocava sopra un basamento, un busto di bronzo (in grandezza naturale) raffigurante, il gigante buono, che nel mondo ha onorato Sequals, il
Friuli, l'Italia. |