La preesistente chiesa di Anduins era stata costruita verso la fine del settecento, su un probabile impianto precedente.
Con la torre campanaria e la casa canonica fu ubicata nel punto più alto del paese, a Borgo di Sopra e, con il suo bianco volume emergente, spiccava sull'architettura semplice e dignitosa delle case in pietra. La strada carraia di "La Mont" arrivava al piazzale antistante, collegato al resto della borgata con pedonali acciottolate. Di pianta rettangolare, altari votivi laterali e abside terminale a forma quadra, il tempio di tipo tardo-barocco aveva la facciata posta a ponente, con quattro grandi lesene sormontate da un timpano, portale e rosone centrali e due nicchie per i Santi Votivi.
Progettata dall'architetto pordenonese Gianpaolo Bortoluzzi, la nuova chiesa di Anduins è stata ufficialmente aperta al culto domenica 17 dicembre 1989.
Con la ricostruzione, il nuovo assetto urbanistico ed il proseguo della strada carraia, il posizionamento del nuovo tempio ha subìto uno spostamento a monte con relativi problemi spaziali e strutturali.
La casa canonica su due piani, con ampi spazi comunitari al piano terra e l'abitazione al primo piano, è stata ricostruita a lato del campanile, risparmiato dal sisma e sottoposto ad opere di consolidamento.
La pianta della nuova chiesa è rimasta rettangolare e l'aula principale è stata portata al primo piano, a livello dell'abitazione del parroco.
Un'ampia scala di accesso collega il piazzale allo spazio antistante la bussola d'ingresso, raggiungibile anche per i disabili dalla carraia "la Mont", posta a nord.
Ampie aree porticate fungono da collegamento tra la scala di accesso, gli ingressi alla chiesa, la sacrestia e la canonica.
Al piano terra trovano sede la cappella feriale, i magazzini, i servizi accessori e la centrale termica.
Dalla bussola d'ingresso in legno e vetro si accede all'aula, con duecentocinquanta posti a sedere su due file di banchi, disposti in senso trasversale secondo l'esigenza assembleare della nuova liturgia.
Il presbiterio, in ampliamento dell'aula, ne occupa il lato più lungo e nell'ampio spazio sono stati posizionati l'altare maggiore, il tabernacolo, l'ambone e il fonte battesimale.
Il lato sud, prospiciente la vallata, è stato racchiuso da un'ampia vetrata, dove trovano sistemazione, in controluce, le statue della Vergine e di S. Antonio.
Le statue dei due Santi Patroni sono state collocate esternamente, come un tempo, nello spazio antistante l'ingresso, all'arrivo della gradinata principale.
La Sacrestia, collegata internamente al presbiterio, si trova nel lato sud con volume più basso, accesso esterno dal porticato e scala di collegamento interna ai servizi del piano terra.
La struttura portante antisismica è sormontata da un ampio tetto a due falde sorretto da grandi capriate in legno. Una travatura reticolare in ferro collega l'aula al presbiterio, mantenendo visivamente la continuità dello spazio interno. La luce filtra all'interno attraverso quattro rosoni a vetri colorati.
L'altare maggiore, il tabernacolo, l'ambone e il fonte battesimale, sono opera di abili artigiani locali e i lampadari sono stati appositamente creati a Murano, su disegno del progettista.
(Tratto da www.arzino.it)
|