Corgnolo di Porpetto
Corgnolo è ubicato a 12 metri s.l.m.; vi scorrono due corsi d'acqua,
Corgnolizza e Avenale, e questo confluisce nel primo a sud del paese,
che a sua volta confluisce nel Corno, a San Giorgio di Nogaro, da
ultimo tributario del mare; cap 33050; prefisso t.s. 0431; autostrada
(A4), con casello San Giorgio-Porpetto, ad un Km, sul tratto
Venezia-Trieste; aeroporto a Ronchi dei Legionari a Km 25; a Porpetto,
Km 2, le scuole elementari e medie, due banche e la farmacia; a San
Giorgio di Nogaro, Km 5, ferrovia, I.T.C. e I.P; a Palmanova, Km. 10,
l'ospedale (USL 8); a Torviscosa, Km 10, i carabinieri; a Porto Nogaro,
Km 7, la guardia di finanza; a Cervignano, Km 15, i vigili del fuoco,
l'ufficio imposte dirette e di registro; a Udine, Km 30, pretura, con
sezione a Palmanova, e tribunale; a Trieste, Km 65, la corte
d'appello.
Da quanto esposto, risulta che la frazione è ben
servita per quanto concerne il normale andamento moderno. Riguardo ad
usi e costumi locali, rimandiamo all'edizione di L. Targato,
"Ricordi d'infanzia a Pampaluna".
Un cenno al toponimo. Se ci rivolgiamo agli
etimologi, ci sbrigano la faccenda col far derivare il nome del paese
da un albero, dovuto alla sua larga diffusione in zona. In italiano
due sono le omografie e due le metatonie: còrniolo, còrgnolo, corniòlo
e corgnòlo, propendendo per la prima. Si tratta di un albero, delle
Cornacee, nome scientifico Corniis mascula. Va dai due ai
cinque metri di altezza, con rami opposti, foglie opposte semplici
penninervie ovali allungate, fiori gialli in ombrelle semplici
terminali o laterali, frutti a drupa rossa acidula. Fiorisce in
primavera, prima dello sviluppo delle foglie; la corteccia e il
frutto, detto corniola, hanno azione tonica, quindi medicinale,
astringente, gastrointestinale. Il legno è durissimo, ed è usato per
la costruzione di alcune parti delle macchine soggette a intenso
logoramento. In latino, il termine sostantivo è cornus, i,
femm. e l'aggettivo corneus. Vari sono i termini vernacolari, e
non manca un proverbio: "Vin di cuàrgnui", per indicare un
vinello di sapore aspro.
L'autore, infine, ricorda come era stato
tradizionalmente insegnato, quando cadeva un dente di latte, di
inserirlo in una fessura di muro, pronunciando l'ingenua frase, in
quartina:
"Cjò, mûr,
tu dammi un plui dûr.
Jo cj'in doi un di sorgjâl,
tu damint un di cuargnâl".
CENNI STORICI
Leggiamo l'epigrafe, posta all'interno dell'odierno luogo di culto:
D.O.M.
HUIUS ECCLESIAE
SACR.mo CORDI JESU DICATAE
CONSECRATIONEM
17 AUGUSTI 1924
D.D. ANTONIUS ANASTASIUS ROSSI
ARCHIEPISCOPUS UTINENSIS
PEREGIT
|
Una qualsiasi
persona potrebbe chiedersi: "È così giovane questa comunità cristiana,
d'aver un luogo di culto che non ha neanche un secolo?". Diciamo subito
di no e da qui è necessaria una premessa storica. Non possiamo parlare
di cura d'anime di questa zona senza far riferimento a Porpetto, già
appartenente al patriarcato di Aquileia. Il nome compare per la prima
volta, senza il raddoppiamento consonantico, nel 1186: "Dominus
Voldoricus de Porpeto". Figura pieve nel 1275, con chiesa dedicata a San
Vincenzo martire (sec. III-IV), diacono di Saragozza in Spagna.
Nel 1295 è segnalato la prima volta il nome del
pievano, il milanese Giovanni della Torre, divenuto in seguito patriarca
di Aquileia (1316-'18).
Con la data del 6 giugno 1420 cade il potere temporale
del patriarcato ed il Friuli diviene parte integrante della Repubblica
di Venezia, fino al trattato di Campoformio del 17 ottobre 1797.
Intorno al 1450 la pieve è aggregata, ma solo dal lato
amministrativo, alla chiesa di Santa Maria di Udine, che nel 1753
diventa cattedrale.
Questo legame dura poco e si scioglie dietro intervento
di papa Sisto IV (1471-'84), nel 1472, con l'elezione del pievano
Giovanni (+1528), dei nobili Frangipane.
Nel 1498 sono segnalate le comunità cristiane costituenti la pieve.
Eccole, secondo la dicitura dell'epoca: Villa Porpeti, Castellum cum
Burgo, Pampaluna, Villa Curgnuli, V. Bonit, V de Malisana, V. de Zuins,
V. de Furnello, V. de Gonars, V de Favuglis, V. de San Giorgio, V. de
Chiarisaco, V de Zucula, V de Nojar e V. Nova.
Col tempo, però, le singole comunità aumentano di
numero ed un po' alla volta sentono il desiderio e poi la volontà di
rendersi autonome dalla matrice. Incomincerà Malisana, con
l'aggregazione di Zuins e Fornello nel 1555; poi Gonars con Fauglis nel
1643, ecc. Non dimentichiamo come fin dal 3 maggio 1512 i Nobili
Frangipane, per significativi aiuti alla Pieve, ottengono dall'autorità
ecclesiastica il giuspatronato nei riguardi della medesima. Si tratta,
in caso di sede vacante, di segnalare all'Ordinario diocesano e di
presentare alla pieve il nuovo pastore d'anime.
Papa Benedetto XIV (1740-'58), accedendo ai desideri
dell'imperatrice Maria Teresa (1717-'80), con bolla del 6 luglio 1751,
sopprime il patriarcato di Aquileia ed istituisce due nuove arcidiocesi:
di Gorizia, formalmente il 18 aprile 1752, per il territorio arciducale
austriaco, e di Udine il 16 gennaio 1753 per il territorio veneto,
nominando, rispettivamente, come primi arcivescovi Carlo Michele d'Attems
e Daniele Delfino. I confini devono coincidere con quelli civili. Ne
risulta che la pieve di Porpetto, trovandosi in territorio austriaco,
viene aggregata a Gorizia, tranne Corgnolo che rimase in territorio
veneto. Durante questo periodo, nel 1760, è costituita la cappellania di
Corgnolo, diventando parrocchia nel 1784, integrata da Zucula e
Pampaluna. Questa situazione, dura fino al concordato del 1817 tra papa
Pio VII (1800-'23) e l'Austria. Due anni prima, nel 1815, a seguito del
congresso di Vienna, è istituito il Regno Lombardo-Veneto e con i nuovi
confini Porpetto vi risulta compresa. Quindi, con decreto papale del 1°
maggio 1818 la pieve viene aggregata a Udine, com'è al presente. Però,
nel 1835 abbiamo la fondazione della parrocchia di San Giorgio con Villa
Nova, Zucula e Porto. Ma questo ha comportato la soppressione della
parrocchia di Corgnolo e la riaggregazione alla vecchia pieve.
Passa quasi un secolo, fino al 1926, prima che la
parrocchia venga ripristinata, ma con la sola aggregazione di Pampaluna,
aspetto giuridico-pastorale che vige tuttora, anche a seguito della
revisione del concordato tra la Santa Sede ed il Governo Italiano del 18
febbraio 1984. Con tale revisione, tra l'altro, cade il giuspatronato
dei Frangipane nei riguardi della vecchia pieve di Porpetto e della
parrocchia di San Giorgio.
Informazioni tratte da "La comunità
cristiana di Corniolo e Pampaluna" di Nello Marcuzzi, che don Ercole Colautto mi ha donato al termine della Messa, apponendovi la seguente
dedica:
A Aldo Taboga
con stima e simpatia,
per la sua presenza in quel di Corgnolo.
Don Ercole Colautto
|
|