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  Precenicco, 29 Maggio 2005

CAP: 33050 - Altitudine (s.l.m.): m. 3
Abitanti: 1.528 - Superficie: Kmq. 26,00

Precenicco - La zona più antica del territorio comunale corrisponde all'attuale frazione di Titiano, che in epoca romana ospitava una struttura adibita all'accoglienza dei pellegrini che da Aquileia si recavano verso il Norico.
Il toponimo di Precenicco deriva da Precenius, termine latino che si riferisce al nome del soldato romano che entrò in possesso di queste terre.
Nel XIII secolo a Precenicco sorse una delle fondazioni dei Cavalieri Teutonici, il cui compito era quello di dare ospitalità ai pellegrini tedeschi che si recavano in Terra Santa imbarcandosi presso il porto di Latisana.
In epoca patriarcale la località divenne dominio dei Conti di Gorizia e nel 1370 fu ceduta all'Ordine dei Gesuiti.
Successivamente Precenicco subì la supremazia della Serenissima diventando dominio dell'Austria dopo il breve periodo napoleonico. Nel 1866 tutto il territorio entrò a far parte del Regno d'Italia.
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Piazza Roma e la parrocchiale con i festoni...


L'interno della chiesa e la statua di San Urbano...


...e Messa Solenne per la Prima Comunione di un gruppo di ragazzi...


CANTI E PREGHIERE
          


... la cerimonia è terminata con al processione del Corpus Domini...

Arte e Cultura
Chiesa parrocchiale di S. Martino costruita nel secolo XVII con facciata timpanata ritmata da quattro lesene. All'interno, splendido altare maggiore in marmi policromi datato 1623 e quattro altari laterali pure in marmo di più semplice fattura.
Presso l'altar maggiore, due tele in stile Settecento: Cristo nel Getsemani ed Ultima Cena dalla bizzarra iconografia (sedie rovesciate, apostoli in positura sguaiata con bicchieri in mano) che rivive con linguaggio scanzonato i temi della grande pittura (soprattutto interessante la resa prospettica). Di modesta qualità la tela con i Ss. Atanasio, Antonio e Valentino (secolo XVII) nel secondo altare a destra.
Le statue di S. Urbano e della Sacra Famiglia sono opera in legno e stucco dell'udinese Luigi Piccini (fine secolo XIX - inizio XX); la statua lignea della Madonna del Rosario, l'arca e la cantoria sono state eseguite dal latisanese Giovanni Costantini (1875-1917). Gli affreschi del soffitto della navata (Gloria di S. Urbano) e del coro (gli Evangelisti) testimoniano il buon mestiere di Francesco Barazzutti di Gemona (fine XIX secolo).
Nella Chiesa di S. Maria della Neve a Titiano, ricca di memorie storiche, Madonna con Bambino lignea della seconda metà del secolo XVI, altra statuetta di analogo soggetto del secolo XV, un affresco popolaresco della fine del Quattrocento ed un altro con l'Incoronazione della Vergine, di pittore della seconda metà del XVI secolo vicino ai modi della scuola Sanvitese.
In via Brian sorge il Canevon, magazzino costruito alla fine del '700 dal conte Cassis Faraone. All'interno sono murati tre stemmi dei commendatori dell'Ordine Teutonico a Precenicco dagli inizi del XIII secolo al 1623. Parco (proprietà privata) progettato in riva allo Stella dallo Jappelli (seconda metà dell'800) con torricella e resti di affreschi mitologici all'esterno di un edificio dello stesso periodo.

Informazioni tratte da: 
GUIDA ARTISTICA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA 
(
a cura di Giuseppe Bergamini )
dell'Associazione fra le Pro Loco del Friuli-Venezia Giulia
http://www.prolocoregionefvg.org