Nogaredo di Prato - La “villa” di Nogaredo ha una storia molto
antica, a partire dal nome: in un documento del 1238 è ricordata
come “Noyareto Prà Smerlàt” (cioè “prato aperto”). La descrizione
del paese antico sta tutta in un breve brano di Dino Virgili:
poche case rustiche lungo la strada maestra oltre le quali campi,
pascoli e “comugne”, in fondo il torrente Lavia dove un guado
permetteva il passaggio verso Passons; lì vicino la chiesa di San
Martino (ricordata fin dal 1318) con il cimitero e, poco distante,
il pozzo. Rustici, strada, pozzo e chiesa sono gli elementi della
“villa” dove vivevano le grandi famiglie patriarcali: i Pagnutti,
gli Zili (o Zilli, presenti nel sec. XV), gli Stella, i Gregoris.
La descrive Dino Virgili: “... le case antiche sono allineate agli
orli della via maestra, strette e unite une alle altre e quasi
tutte uguali , raramente alternate da qualche muricciolo slabbrato
che chiude un orto... lassù, oltre la piazza che racchiude il
ricordo dell’ampio “stagno”, la vita passa tra il torrente che
languisce nel suo letto di pietre mostrando nudi gli argini
consumati e le mura dell’antico cimitero...”
Chiesa
Parrocchiale di S. Martino in Nogaredo di Prato -
Consacrata dall'Arc. Mons. Andrea Casasola il 29 Settembre
1878. Restaurata, rinnovata e benedetta, dopo il sisma del 1976,
il 31 Ottobre 1987 da Mons. Pietro Brollo. S. Martino, protettore
della comunità, nel mosaico della facciata, è riferimento e segno
di unità per i Nogaredesi.