Prato di Resia, 15 Agosto 2004
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Resia (UD)
CAP: 33010 -
Altitudine (s.l.m.): 492 m - Abitanti: 1.286 - Superficie: 105 Kmq |
Il Comune di Resia è situato nella parte
nord-orientale della regione autonoma "Friuli-Venezia Giulia". Fa parte
di una valle alpina che si estende in direzione ovest - est per 20 Km .
Ad est la valle è chiusa da un massiccio montuoso, del quale il "Monte
Canin" (2587 m ) rappresenta il punto più alto. Le origini di Resia sono
legate all'insediamento della sua popolazione nella vallata, che si fa
risalire al VII secolo. L'attuale popolazione è discendente da quelle di
ceppo slavo che giunsero in Italia al seguito degli Avari e dei
Longobardi e che abbandonando il nomadismo qui presero dimora. Resia
rappresenta per la cultura un'isola linguistica e di tradizioni
estremamente importante. Vi si parla una singolare lingua, oggetto di
molti studi e si custodiscono e tramandano tradizioni di grande
interesse anche per chi non è conoscitore di questa materia. Dal punto
di vista storico, essendo soggetta alla giurisdizione dell'Abbazia di
Moggio ne seguì le vicende nel corso dei secoli. Rivestì una certa
importanza sotto il dominio veneziano per la difesa delle Selle di
Carnizza e di Guardia che permettono di raggiungere la valle dall'Isonzo
in Slovenia. A questo scopo vi fu nella vallata la presenza di una
guarnigione militare con fortificazioni a Stolvizza e a San Giorgio.
L'aspetto più importante della valle, oltre all'indiscussa importanza
linguistico-culturale, è anche il profilo naturalistico.
(Tratto da:
http://www.turismo.fvg.it/)
ŠMARNAMIŠA - E’ la festa
della valle per eccellenza. Sono giorni di festa che richiamano tutti i
resiani e molti visitatori. Il giorno 15 in mattinata viene celebrata la
S. Messa solenne nella Pieve con processione della Vergine nel tardo
pomeriggio. La Pieve ha origini antiche. Di una cappella dedicata a S.
Maria sul Prato si parla già in un documento del 1098. Un primo
ampliamento è avvenuto nel 13° - 14° secolo mentre l’edificio così come
si presenta oggi è stato ampliato nel 18° secolo e consacrato il
24.06.1718. Gravemente danneggiata dal sisma del 1976 è stata restaurata
in questi ultimi anni e inaugurata il 10 agosto 1997.
scampanottata
CANTI E PREGHIERE
Alcuni
devoti posano davanti alla statua lignea della Madonna col Bambino di Giacomo
Martini, intagliata nel 1535
Alla Messa ha partecipato un gruppo
scout,
la responsabile del quale prima dell'inizio della cerimonia, ha
preparato un foglietto con i seguenti appunti:
Gruppo AGESCI
"Genova 54"
Clan dell'arcobaleno + noviziato
26 persone dai 17 ai 20 anni + 5 capi
Route estiva
"Abbiamo vissuto
un'esperienza di servizio in Croazia a Sisak, in un campo
profughi, dall'8 al 13/8/2004, ora facciano un giro in queste
montagne. Nella giornata di ieri abbiamo vissuto una esperienza
nella quale i ragazzi dovevano, divisi in coppie, procurarsi vitto
ed alloggio attraverso il loro lavoro o con piccoli servizi. Siamo
stati accolti con disponibilità dalle famiglie della valle ed in
particolare dal parroco. Grazie a tutti." |
Principali monumenti e opere d’arte
Dopo il disastroso terremoto del 1976 il
patrimonio artistico del comune di Resia si è di molto assottigliato:
gran parte delle abitazioni dall'architettura tipica sono andate perdute
così come alcune chiese: quella di Gniva, ad esempio, con affreschi di
Domenico Paghini (1830) o quella di Oseacco costruita da Giovanni
Stefanutti di Alessio nel 1694, pregevole per gli altari barocchi e le
tele.
Della chiesa nuova di Oseacco, inaugurata il 27.12.1960 e semidistrutta
dal terremoto del 1976, si è salvata la parte absidiale con il mosaico
raffigurante i Ss. Vito, Modesto e Crescenzia realizzato dalla scuola
mosaicisti di Spilimbergo su cartone di Fred Pittino. Sulle pareti sono
collocati altri mosaici sempre della stessa scuola.
L'opera artistica più importante che si conserva in valle è la statua
lignea della Madonna col Bambino di Giacomo Martini, intagliata nel
1535, resto di un altare. È un lavoro dignitoso, conservato nella pieve
di S. Maria Assunta di Prato, edificio di antica memoria che era stato
ristrutturato nel 1698-1700 da Pietro Stefanutti ed arricchito nel 1764
di un altare in marmo dello scultore Pietro Barbi di Portogruaro.
Il campanile è costituito da una prima parte risalente al XIV secolo
(fino alla prima bifora) e innalzato, con la caratteristica "cipolla"
nel 1824 da Pietro Craighero di Paluzza in seguito all'ampliamento della
chiesa.
Molto interessante, sempre a Prato di Resia, è la Via Crucis composta da
14 cappellette costruite nel secolo scorso come pure la chiesetta del
Calvario posta sul colle dove sono collocate le ultime quattro
cappellette.
Nella frazione di Stolvizza è possibile ammirare ancora l'architettura
tipica resiana, qui risparmiata dal terremoto, interessante anche la
chiesa settecentesca dedicata S. Carlo Borromeo e il monumento
all'arrotino realizzato per ricordare i numerosi resiani che girarono il
mondo facendo questo mestiere.
In località Poje di S. Giorgio di Resia è in allestimento la prima
raccolta museale che ha lo scopo di illustrare la vita in valle prima e
dopo il sisma del 1976 con una ricostruzione di un interno di casa
prefabbricata di quegli anni.
A Slovizza è stato inaugurato nel 1999 il Museo dell'arrotino dedicato
ad un mestiere, ormai pressoché scomparso, per il quale i resiani sono
conosciuti in Friuli e fuori regione.
Informazioni tratte da:
GUIDA ARTISTICA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
(a cura di Giuseppe Bergamini
)
dell'Associazione fra le Pro Loco del Friuli-Venezia Giulia
http://www.prolocoregionefvg.org
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