Bagnaria Arsa, 4 Aprile 2004
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BAGNARIA ARSA (Ud)
Altitudine (s.l.m.): m. 20 - Superficie: Kmq. 18,98
- Abitanti: 3.405 - CAP: 33050
Frazioni/Località: Campolonghetto - Castions delle Mura -
Privano - Sevegliano |
Le origini - Il toponimo deriva
probabilmente dalla caratteristica dei luoghi un tempo umidi e paludosi,
bonificati in epoca recente. Bagnaria è nominata per la prima volta in
un documento del 1121, come possedimento del Capitolo della Chiesa
aquileiese. Non si hanno notizie rilevanti relativamente all'epoca
medioevale al di là dello stretto legame con le vicende del Patriarcato
fino al XIV secolo, quando Sevegliano e Privano furono assegnati in
feudo agli Strassoldo; dopo il 1420 il territorio passò sotto il dominio
della Repubblica di Venezia. Dal 1797 al 1866 Bagnaria subì le
dominazioni dell'Austria e della Francia; nel 1848 il paese, in seguito
all'incendio provocato dalle truppe austriache che assediarono la
fortezza, venne ribattezzato Bagnaria Arsa.
(Tratto da:
http://www.regione.fvg.it)
CAMPANE
Immagini riprese
all'interno della parrocchiale
prima e durante la Santa Messa
leturis e cjants
Principali monumenti e opere d'arte
Consacrata dal patriarca Daniele Delfino nel 1746, cinque anni prima
che con la famosa Bolla papale "Iniuncta nobis" di Benedetto XIV fosse
soppresso il Patriarcato di Aquileia, la Chiesa parrocchiale di S.
Giorgio a Bagnaria Arsa ha semplici linee settecentesche ed un
interno che risente dei restauri ottocenteschi.
Altari marmorei (sia quello maggiore che i laterali) del XVIII secolo,
con quello del Crocifisso notevole per la pala marmorea che contiene.
Del cinquecentesco fonte battesimale, va notata soprattutto la
copertura in rame con pitture rappresentanti gli episodi della
Samaritana e del Battesimo di Cristo.
A Sevegliano, statue della Madonna, di S. Lorenzo, di S.
Sebastiano nella facciata dell'ottocentesca chiesa parrocchiale di
S. Andrea apostolo. All'interno, un fonte battesimale
cinquecentesco, di qualche interesse, non ancora adeguatamente
studiato ma in loco attribuito a Giovanni Antonio Pilacorte da Carona
(ca. 1455-1531, cui peraltro non appartiene, ed un pregevole altare
maggiore barocco in marmi policromi, proveniente dalla chiesa matrice
di Palmada.
Nel coro, affreschi (1940) dei fratelli Lorenzone di Colloredo di
Montalbano (Crocifissione, dal Reni; Evangelisti, Gesù fra i Dottori e
Ingresso in Gerusalemme), autori anche del S. Andrea nel soffitto
della navata.
Nella chiesetta di S. Carlo Borromeo in località Villafranca,
pala d'altare, con il Santo titolare, dell'udinese Leonardo Rigo (ca.
1888).
Nella
Chiesa di S. Maria Assunta di Castions delle Mura, non opere di
artisti conosciuti, ma una struttura gradevolmente barocca
all'interno, con ricco altar maggiore, ed una facciata affiancata da
due campanili, cosa anomala in Friuli.
Nella chiesa parrocchiale di Privano, elegante altare marmoreo
settecentesco attribuibile a Francesco e Paolo Groppelli, con statue
di S. Giuseppe e dell'arcangelo Raffaele dello scultore Giacomo
Contiero junior.
Due ville, tra le altre, meritano attenzione: Villa Antonini a
Privano, contornata da alcuni casali e dalla Chiesa parrocchiale
eretta contestualmente alla villa, edificio di tipologia veneta, sede
del comando di armata e quindi alloggio del Duca d'Aosta nella prima
guerra mondiale; Villa Orgnani Martina a Sevegliano, egualmente
veneta.
A Sevegliano, anche una casa medioevale (secolo XV) che
rappresenta una delle più antiche testimonianze architettoniche della
bassa friulana essendo giunta fino a noi nelle forme originarie
Informazioni tratte da:
GUIDA ARTISTICA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
(a cura di Giuseppe Bergamini
)
dell'Associazione fra le Pro Loco del Friuli-Venezia Giulia
http://www.prolocoregionefvg.org
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