biel lant a Messe a...

Cividale del Friuli, 6 Gennaio 2004

CIVIDALE DEL FRIULI (Ud)
135 metri s.l.m. - 50,57 km² - 11.400 abitanti circa - C.a.p.: 33043

Frazioni/Località: Spessa - Gagliano - Rualis - Carraria - Fomalis - Purgessimo - Sanguarzo - Grupignano - Rubignacco
Informazioni turistiche: Pro Loco Cividale del Friuli, v. Scipione da Manzano 28, tel. e fax 0432-730306 - Azienda Regionale per la Promozione Turistica, Ufficio decentrato di Cividale del Friuli, c.so Paolino d'Aquileia 10 tel: 0432-731398
Biblioteche: Biblioteca Comunale, p.zza Chiarottini, tel. 0432-732444 (apre da lu. a ve. dalle 14,30 alle 19)
Associazioni: Associazione per lo sviluppo degli Studi Storici ed Artistici di Cividale, c/o chiesa S. Maria di Corte, c.p. 81
Musei e archivi: Museo Archeologico Nazionale, p.zza Duomo 13, tel. 0432-700700 (apre tutti i giorni dalle 8,30 alle 14; apertura estiva: lu. dalle 9 alle 14 - da ma. a do. dalle 9 alle 19) -
Museo Cristiano del Duomo, p.zza Duomo 5, tel. 0432-731144 (apertura invernale: feriali 9,30-12 e 15-18, festivo 15-18; apertura estiva: feriali 9,30-12 e 15-19, festivo 15-18)
Escursioni: Parco naturale ricreativo «Bosco Romagno» - Rive del Natisone - Castelmonte - Le Valli del Natisone


CAMPANE

Messa dello Spadone

Alcuni momenti significativi della cerimonia


 Tra il pubblico presente alla celebrazione, il presidente della Provincia di Udine 
 Marzio Strassoldo e il Sindaco di Cividale Attilio Vuga


 Alla fine della cerimonia, il Parroco Arciprete Mons. Guido Genero si è avvicinato 
 per salutarmi e complimentarsi perchè, (sue testuali parole), "con poco riesco a fare molto..."


LA MESSA DELLO SPADONE
Sulla Messa «dello Spadone» non abbiamo nessuna documentazione che possa chiarirne l'origine ed il significato. Alcuni studiosi fanno risalire l'origine del rito al patriarca Gregorio di Montelongo (1251 - 1269), quando, giunto a Cividale per prendere possesso del Patriarcato, consacrò, nel 1252, le bandiere tolte al nemico nella guerra sostenuta dalla Chiesa contro l'imperatore Federico II. Probabilmente l'origine della Messa «dello Spadone» risale al tempo del patriarca Marquardo von Randeck (1366 - 1381) e l'aver sempre adoperato la spada che a lui appartenne potrebbe essere un'indiretta conferma. Il significato di questa tradizione però ci sfugge: e ognuno, vedendo il diacono in vesti sacerdotali e militari salutare con la spada la folla dei fedeli, potrà liberamente pensare a ciò che più lo suggestionerà in quel momento. Le ipotesi, lo ripetiamo, sono diverse: consacrazione di bandiere nemiche; spirituale e temporale investitura del Patriarca; il fatto che questi fosse giunto in armi, da una delle solite guerricciole, proprio il giorno dell'Epifania e avesse celebrato così, nel duomo cividalese, il rito religioso dinanzi al popolo trepidante... Queste ipotesi, tuttavia, non rendono conto del fatto che nel nostro rito non è il celebrante presidente ad assumere elmo e spada ma il diacono che si pone al servizio del celebrante e dell'intero popolo presente. Probabilmente, si può pensare a un particolare sviluppo feudale del ruolo diaconale che svolge i suoi interventi propri (monizioni, saluti, canto del Vangelo, annuncio della Pasqua), usando insegne inusuali, ma conosciute, ammesse e significative nell'ambito della curia patriarcale. È una tradizione, comunque, che dal sec. XIV non si è mai interrotta nel tempo: ne durante le invasioni ne durante le guerre a cui la nostra Regione fu sovente soggetta nei tempi passati. Secondo una nota manoscritta di Giovanni Battista Candotti (Memoria per le funzioni che si fanno nell'insigne Collegiata di Cividale, luglio 1857), "nel 1849, per le vicende politiche, si sospese l'uso dell'elmo e della spada". L'uso riprese nel 1858. I testi della liturgia, proclamati o cantati in latino, sono quelli della solennità dell'Epifania, di rito romano, secondo la riforma del Concilio Vaticano II. Fanno eccezione le parti cantate all'Offertorio e alla Comunione, insieme all'annuncio delle celebrazioni pasquali, che risalgono al patrimonio medioevale proprio della chiesa cividalese.

LA SPADA E L'ELMO
La Spada, di forma tedesca e lunga cm 109 (i cividalesi la chiamano «spadone») appartenne a Marquardo von Randeck (1366 - 1381 ) il nome del quale è inciso sulla guardia dell'elsa, di ottone argentato e finemente lavorata, con la data della sua investitura a Patriarca d'Aquileia: 6 luglio 1366: «AN° - MCCCLXVI - DIE - VI - IVL - TEMPRE - MARQVARDI - PATR.». Dopo la cerimonia la spada viene riposta in una guaina di cuoio rivestita di seta bianca. L'Elmo, di foggia cinquecentesca, è di cuoio: riccamente decorato, ha come cimiero un dragone e sulla fronte, tra due campi rossi ed in mezzo ad una foglia d'acanto, reca l'immagine di Maria Assunta, titolare della Basilica. È reso ancor più appariscente da piume di colore rosso, bianco, giallo ed azzurro.

L’EVANGELIARIO
L'Evangeliario, che viene adoperato solamente per la messa dell'Epifania, è un codice del XV secolo. Oltre al Vangelo epifanico contiene pure quelli che vengono letti nelle maggiori solennità della Chiesa. La sua copertura (cm. 27x19), che è applicata su d'una tavola di legno rivestita di velluto rosso scuro, è in lamina d'argento sbalzata, con tracce di doratura. La parte anteriore racchiude, entro una cornice ornata di fogliami disposti entro girali a forma di «S», la scena della Crocifissione. Il Cristo, con i piedi distaccati ed inchiodati su un largo supporto, ha il corpo leggermente incurvato sulla destra, le braccia sollevate ed il capo nimbato reclinato sulla spalla. Affiancano Gesù Maria e Giovanni in atteggiamento di profondo dolore. Al di sopra due angeli completano l'iconografia della sacra rappresentazione. Sopra la croce, entro una tabula, in lettere greche vi è abbreviato il nome di Cristo: IC - XC. Sette borchie ad elice fissano la placca al legno. Sulla tavola posteriore è posta una cornice, deteriorata dal tempo, simile a quella della parte anteriore, con due borchie poste al centro. La copertura sembra però anteriore al manoscritto che racchiude e gli storici dell'arte l'assegnano al XIII secolo. Venne applicata al nostro codice dopo averla tolta, evidentemente da qualche altro testo sacro non più utilizzabile per la sua vetustà. L'Evangeliario fu ricopiato, da un testo più antico, dal presbitero polacco Valerio d'Alba (...) nel 1433, quand'era vicario curato della chiesa di Santa Maria di Corte, sita non lungi dal Duomo di Cividale. Infatti alla fine del codice si legge: «Completimi est hoc opus Evangeliorum per me Presbyterum Valerium de Alba (...) clericus Cracoviensis diocesis vicarìus ecclesiae S. Marie de Curia. Anno ab incarnatione Domini Millesimo quadringentesimo tricesimo tertio».

La rievocazione storica

Intorno alle 11.45, si è svolta la Rievocazione storica in costume dell'entrata del Patriarca Marquardo von Randeck avvenuta a Cividale nel 1366. Oltre 200 figuranti in costume sono sfilati per le vie della città. La sequenza degli eventi è stata la seguente: partenza del corteo da Borgo di Ponte; accoglimento del Patriarca da Piazza Dante; Corteo delle famiglie nobili da Largo Boiani a Piazza Duomo; avvio del corteo patriarcale in Piazza Duomo e cerimonia dell'investitura.